Lettere
La vittoria dei trattori e l'ultimo giro di giostra dei sovranisti
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - E’ finita la Pac!
Giuseppe De Filippi
Dato curioso. Ieri, come si sa, i rappresentanti degli stati membri del Comitato speciale agricoltura, organismo in seno al Consiglio Ue, hanno approvato una revisione di alcuni atti fondamentali della Politica agricola comune (Pac). E’ una vittoria del popolo dei trattori, un passo indietro dell’Unione europea, un privilegio ulteriore offerto agli agricoltori. Tutto vero. Ma quando sentirete i sovranisti di casa nostra esultare per la scelta europea ricordatevi che al Parlamento europeo, quando si votò per la Pac, i deputati di Fratelli d’Italia votarono a favore dei tre testi che costituivano il pilastro della nuova Pac. E lo stesso fece anche la Lega di Matteo Salvini che prima di denunciare le scelte “folli” dell’Ue si schierò a favore di gran parte della riforma. Dal circo è tutto, a voi studio.
Al direttore - Gli Stati Uniti di Joe Biden non hanno posto il veto alla risoluzione Onu volta a impedire a Israele di combattere quel che resta di Hamas e di eliminarne i capi. Eppure per sconfiggere i terroristi islamici e giustiziarne il capo, gli Stati Uniti di Bush invasero l’Iraq. E Regno Unito e Francia presero per buone le “prove” che dovevano giustificare l’operazione.
Franco Debenedetti
Al direttore - Una riflessione che pone una serie di aspettative in merito alla risoluzione dell’Onu sul cessate il fuoco a Gaza passata con l’astensione degli Usa. Prima di tutto alcune evidenze. Primo: dopo più di tre mesi di assedio e distruzione nella Striscia di Gaza, gli israeliani non sono riusciti né a individuare gli ostaggi, né a salvarli. Secondo: le distruzioni a Gaza e le migliaia di morti civili palestinesi stanno creando una situazione che indebolisce tutti i paesi moderati del medio oriente e fa risaltare le azioni terroristiche di Hamas, che rischiano di divenire la falsariga per rovesciare i governi non allineati al fondamentalismo islamico. Terzo: la risoluzione dell’Onu pone il cessate il fuoco degli israeliani e la liberazione di tutti gli ostaggi da parte di Hamas. In pratica la risoluzione Onu, se non verranno rilasciati gli ostaggi resterà priva di valore.
Conclusioni: la situazione ha diverse sfaccettature, se Hamas non libera gli ostaggi, Israele verrà lasciata proseguire con le azioni militari. Vedremo che succederà. In tutti i modi, senza conoscere che tipo di accordi sono stati presi con vari paesi mediorientali, per la prima volta ci troviamo di fronte a un cambiamento di strategia per affrontare la questione, visto che lo sforzo militare non produce gli effetti sperati.
Gianfranco Tulini
Al direttore - Caro Cerasa, il 12 dicembre 2023 le scrivevo che Hamas stava vincendo la sua guerra mediatica, che l’antisionismo (quindi l’antisemitismo 2.0) era dilagante, e che i nuovi terroristi islamici avevano superato Goebbels in comunicazione, penetrando nel ventre molle occidentale, sempre pronto ad accogliere virus culturali micidiali che portano all’autodistruzione. Lei, da ottimista perenne, mi rispose che Spielberg stava lavorando a un film, l’arma della conoscenza e della divulgazione per lei ci avrebbe salvato. Ebbene, Biden ha famiglia, ha elezioni da vincere, Hamas in Usa è il mainstream di una certa sinistra che va a votare solo se si vede una kefiah. Questo è bastato per la vergognosa risoluzione Onu che lascia a torturatori seriali fanatici di continuare la loro opera su inermi ostaggi a tempo indeterminato, consacrando a interlocutore internazionale una organizzazione terroristica. Allora le chiedo, esiste ancora un briciolo di ottimismo che mi può trasmettere? Perché a me sembra di essere nel film “La zona di interesse”, con il terrore di un finale della storia diverso.
Enrico Cerchione
E se le dicessi che le probabilità che Israele vinca la guerra sono superiori rispetto alle probabilità che Israele la guerra la perda e che le probabilità che Hamas governi indisturbato la Striscia di Gaza quando la guerra finirà sono inferiori rispetto alle probabilità che ci sia qualcun altro a gestire il percorso che speriamo porti alla formazione di uno stato palestinese?