lettere al direttore
Scongiurare un 25 aprile della vergogna all'insegna dell'antisemitismo
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Bnl, la Banca nazionale del Lavoro, ora Bnl Bnp Paribas ha presentato un piano di ricambio generazionale che prevede 908 uscite a fronte di 776 assunzioni. Se la matematica non è un’opinione mancano all’appello 132 posti di lavoro. Le uscite saranno finanziate con il Fondo di solidarietà, e saranno quindi a carico di tutto il sistema bancario, mentre per le entrate sarà utilizzato il Fondo per l’occupazione. L’amministratrice delegata Elena Goitini è molto soddisfatta e ha parlato di “piano a impatto sociale”. Dove la socialità, in questo caso, è condivisa. Con i migliori saluti.
Roberto Alatri
Al direttore - Spiace essere, una volta tanto, in disaccordo con Mariarosa Mancuso. C’è però che il presupposto del suo rimprovero (giusto o meno, non è questo il punto) agli attori del cinema italiano è a mio avviso sbagliato. La questione non è infatti che gli attori sostengano di non essere pagati abbastanza, col corollario di voler battere una cassa che non riuscirebbero a negoziare nei contratti (“un bonus o un extra”, non è ben chiaro rispetto a cosa). Piuttosto, nella lite avanzata da Artisti 7607 contro Netflix (e, anche qui, senza voler entrare nel merito delle ragioni dell’una o dell’altra parte, e del terzo concorrente di A7607) mi sembra che il tema sia il riconoscimento di un compenso che la legge – mi si perdoni il rimando al paese degli azzeccagarbugli – indica come “equo e proporzionato” anche rispetto ai ricavi e alle visualizzazioni delle piattaforme. Ciò a prescindere dalla bravura o dall’esportabilità dello star system nostrano e a partire invece dall’aver preso parte a un’opera che viene trasmessa, sulle piattaforme come in televisione.
Gianluigi Maino
Capisco il punto ma non lo condivido. Quando un attore o un’attrice, per avere il giusto compenso, si appella al sindacalista collettivo significa molto semplicemente che non accetta quello che il mercato ha deciso per lui. Se sei bravo, vali. Se sei molto bravo, vali molto. Se sei bravo ma non così bravo da avere un valore mondiale, vali quello che vale un bravo attore italiano.
Al direttore - E’ evidente che c’è chi punta a fare del prossimo 25 aprile l’occasione per una grande manifestazione dell’antisemitismo di destra e di sinistra coperto dalla memoria dell’antifascismo che non ha nulla a che fare con quello che sta accadendo ai giorni nostri. A questo proposito siamo davanti a un autentico museo degli orrori: nelle università italiane gruppi ristretti ma combattivi sostengono la rottura di ogni rapporto fra le università italiane e quelle israeliane, e nel contempo sono in corso manifestazioni nelle piazze dalle quali risulta evidente che esistono bombardamenti cattivi che vanno condannati come quelli degli israeliani nei confronti di Hamas e bombardamenti buoni come quelli dei russi sull’Ucraina sui quali non viene spesa una parola. In sostanza esistono tutte le premesse per un 25 aprile della vergogna, nel quale viene del tutto obliterata la vicenda storica reale della quale le vittime principali furono proprio gli ebrei distrutti nei campi di sterminio, e invece l’operazione di mistificazione che verrà fatta sarà quella di un 25 aprile dominato dall’antisemitismo. Il nostro non è un processo alle intenzioni ma deriva solo dalla lettura di alcuni giornali.
Fabrizio Cicchitto
Una parola: vergogna.