Lettere

Bestemmie sull'Ucraina? Tarquinio e la vanità travestita da pietà

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Marco Tarquinio, il “fiore all’occhiello” del Pd (copyright di Goffredo Bettini), ha detto che “gli italiani vogliono la pace, chiamare resistenza la guerra è una bestemmia” (intervista all’Unità). Quasi quasi divento anticlericale.


Michele Magno

Cito Vittorio Emanuele Parsi: “Dove può arrivare la vanità travestita da pietà”.

Al direttore -  Il nodo della giustizia è sempre più aggrovigliato e la conseguenza è che il confronto tra politica e magistratura e tra giudici e avvocati si svolge all’insegna della polemica e della incomprensione. Una vera maledizione. La proposta per una amministrazione della giustizia (più) umana e consapevole – formulata dalle nostre quattro associazioni e per ora raccolta dai deputati di +Europa – si muove su un terreno che dovrebbe trovare un consenso di tutti i soggetti interessati e coinvolti. Il progetto “Sciascia-Tortora” non intende penalizzare nessuno e abbiamo ragione di ritenere che sarà accolto nello spirito che lo anima. Il potere di incarcerare le persone, di privarle della libertà, è davvero il più terribile e richiede responsabilità, consapevolezza e delicatezza. Il senso della proposta è limpido. Si chiede che la formazione dei futuri magistrati sia arricchita dalla lettura e dallo studio dei testi classici di Beccaria, Manzoni e Verri ma anche dei testi sciasciani e delle lettere di Tortora e si suggerisce di fare una esperienza di conoscenza del carcere, un deposito di corpi reso terribile dalle condizioni di vita quotidiana indegne a causa anche del sovraffollamento. Un bagno di cultura e di realtà che può aiutare a decidere – con giusto tremore e con la sofferenza che dovrebbe accompagnare l’esercizio della giurisdizione – della vita di uomini e donne. Ci auguriamo che il ministro della Giustizia Carlo Nordio ricordi e mantenga l’impegno assunto nel 2011 a Palermo in un colloquium organizzato dalla Associazione amici di Leonardo Sciascia di presentare al Parlamento proprio questa proposta se mai fosse divenuto ministro della giustizia. La proposta ora è depositata e siamo certi che raccoglierà tante adesioni e aspettiamo il parere favorevole del governo. Valerio Onida, ex presidente della Corte costituzionale, come presidente della Scuola superiore della magistratura indicò l’utilità di stage dei magistrati negli istituti di pena e dette un esempio di civiltà e di umiltà entrando nel carcere di San Vittore come volontario per aiutare i detenuti a chiedere il rispetto dei diritti previsti dall’ordinamento penitenziario. Così la Costituzione sarà viva e rispettata e la battaglia di Enzo Tortora per una giustizia giusta così come i visionari e saggi paradossi di Leonardo Sciascia lasceranno un segno di buon senso nel mondo della giustizia.


Simona Viola (Amici di Leonardo Sciascia)
Guido Camera (Italiastatodidiritto)
Francesca Scopelliti (Fondazione Internazionale per la giustizia Enzo Tortora)
Franco Corleone (Società della ragione)

Al direttore - In che età viviamo? L’interrogativo non sembri pretenzioso e saccente. Prima o, quanto meno, in parallelo al discutere di Europa, difesa comune europea, Nato, guerra e pace, Italia, riforme costituzionali, annessi e connessi, dovremmo domandarci a che punto della storia ci troviamo. Non si è più abituati da tempo, soprattutto come ceti politici dirigenti, ad argomentare in termini storici analisi strategiche e proposte di azione politica, ripiegando in formule nominalistiche affrettate e fuorvianti: visto cosa sta succedendo nel cuore dell’Europa e nel medio oriente c’è chi dice che stiamo andando verso una terza guerra mondiale o siamo già a una sorta di “guerra mondiale a pezzi”. Francamente penso che non siamo nell’una o nell’altra di tali ipotesi. Piuttosto, da qualche tempo – a partire dall’inizio del XXI secolo – siamo usciti da quella che si definiva “età contemporanea” ed entrati in una tipica “età cerniera”, una fase dunque di grave disordine e di conflitti da cui – ad oggi e per un lungo periodo ancora – non sappiamo quale nuovo assetto mondiale ed europeo scaturirà: un neobipolarismo? un rinnovato o altro unipolarismo? un multipolarismo? Ecco, allora, che diventa prioritario chiedersi piuttosto quali soggetti di potenza, vecchi e nuovi, possano essere protagonisti della competizione globale in atto. E l’Ue deve essere tra questi soggetti di potenza. Un nuovo soggetto, ovvio.


Alberto Bianchi

Al direttore - In riferimento all’articolo di Carmelo Caruso pubblicato ieri dal titolo “La Verità di Giorgia. Meloni a Milano tra richiamo della foresta e orizzonti liberali” la prego voler precisare quanto segue: “Affermare che, nei suoi interventi in Senato, la Senatrice Liliana Segre metta soltanto la sua voce – perché il pensiero non sarebbe suo ma del Presidente della Repubblica –  è, oltre che del tutto infondato, profondamente offensivo per la Senatrice che, non soltanto per la sua storia, ha diritto al più grande rispetto”. Cordiali saluti.


Ufficio Stampa del Quirinale


Massimo rispetto. Abbiamo scritto però questo: “Si sa che la voce è di Segre, ma i pensieri di Segre nascono dagli scambi con Mattarella”. Si parlava di premierato. Registriamo la rettifica. Grazie.

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