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Lettere

Contate i seggi per avere buone notizie dell'anti putinismo europeo

Chi ha scritto al diretto Claudio Cerasa

Al direttore - L’unica cosa che conta in questa elezione è la sconfitta dei filo-putiniani e degli amici di Hamas. La guerra continua, per fortuna.
Giuliano Cazzola

Rapido conteggio europeo. I gruppi parlamentari che sostengono, con forza, la difesa dell’Ucraina nel nuovo Parlamento europeo sono il Ppe (191 seggi), Socialisti e democratici (135 seggi), Renew (83 seggi), Verdi (53 seggi), Ecr (71 seggi). Totale 533. Dall’anti putinismo europeo è tutto. 



Al direttore - Grazie per aver pubblicato il discorso di Ratzinger in Normandia del 2004, che non conoscevo. Straordinario. Peccato non ci fosse spazio per la parte finale in cui esprime lo straordinario concetto che ripeterà a Subiaco l’1 aprile 2005 e che non sapevo avesse anticipato qui: “Se l’Illuminismo era alla ricerca di fondamenti della morale validi ‘etsi Deus non daretur’, oggi noi dobbiamo invitare i nostri amici agnostici ad aprirsi a una morale ‘si Deus daretur’”. Buon lavoro.
Giovanni De Marchi

Il passaggio più importante del discorso di Ratzinger, per chi se lo fosse perso: “Se mai si è verificato nella storia un bellum iustum è qui che lo troviamo, nell’impegno degli Alleati, perché il loro intervento operava nei suoi esiti anche per il bene di coloro contro il cui paese era condotta la guerra. Questa constatazione mi pare importante perché mostra, sulla base di un evento storico, l’insostenibilità di un pacifismo assoluto. Il che non ci esenta in alcun modo dal porci con molto rigore la domanda se oggi sia ancora possibile, e a quali condizioni, qualcosa di simile a una guerra giusta, vale a dire un intervento militare, posto al servizio della pace e guidato dai suoi criteri morali, contro i regimi ingiusti. Soprattutto, si spera che quel che abbiamo fin qui detto aiuti a comprendere meglio che la pace e il diritto, la pace e la giustizia sono inseparabilmente interconnessi. Quando il diritto è distrutto, quando l’ingiustizia prende il potere, la pace è sempre minacciata ed è già, almeno in parte, compromessa”.


Al direttore - Quindi, come mi ha fatto notare l’amico Giancarlo Loquenzi, se le armi italiane uccidono un russo in Ucraina sono costituzionali, se invece uccidono un russo oltreconfine sono anticostituzionali. Se il governo italiano voleva épater le bourgeois bisogna ammettere che ci è riuscito alla grande. 
Michele Magno 



Al direttore - L’Europa si è svegliata un po’ più a destra ma, a parte risultati e ripicche locali, quello che mi sembra evidente è il lento (ma spero vivamente non inesorabile) declino del progetto europeo nella sua voglia di creare un futuro. Certamente il legislatore europeo si è dedicato a cose importanti in questi anni, ma molte di queste non sembrano essere percepite come fondanti di una comune identità europea. Abbiamo una moneta unica ma ventisette codici della strada diversi; abbiamo una moneta comune (apprezzata in tutto il mondo) ma facciamo fatica a favorire le aggregazioni delle grandi aziende europee perché possano confrontarsi con i colossi internazionali; abbiamo una moneta comune ma non parliamo istituzionalmente almeno due lingue comunitarie. Abbiamo però Schengen che contribuisce molto alla creazione del cittadino europeo, del cittadino del futuro. Cerchiamo di ravvivare la voglia di futuro.
Gabriele Zaniboni



Al direttore - Grazie per la pubblicazione, sul Foglio del weekend, del discorso che Ronald Reagan pronunciò a Pointe du Hoc nel 1984. Un meraviglioso e commovente manifesto che incardina la volontà e la conquista della pace nella difesa – spirituale, politica e militare – della libertà e della democrazia, delle radici e dei sentimenti più profondi che innervano la nostra storia e la nostra civiltà occidentale. Quale immagine più drammaticamente bella incarna l’amore per la pace, se non quella dei ragazzi di Pointe du Hoc? O del colonnello Wolverton? O del generale Ridgway che la notte prima dell’invasione, nell’oscurità, ascolta la promessa di fedeltà di Dio a Giosuè?
Gianteo Bordero