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Sondaggio Ipsos in America: contro Trump c'è solo Mrs. Obamaaaaaa
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - A sinistra l’invocata par condicio funziona a corrente alternata. Sul palco dove si è riunito il novello “Fronte popolare” domestico, pronubo il presidente dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo (una garanzia, una certezza democratica), Giuseppe Conte ha detto testualmente: “[…] Voi ricordate che qui a Bologna c’è stato nel 2026 l’attentato a Matteotti […]”. Passi per il secolo, ma l’anno e l’attentato... (anche i sassi sanno che fu ucciso nel 1924). Hanno massacrato il ministro Sangiuliano per la sua ignoranza, ma sull’ex avvocato del popolo, da Schlein a Fratoianni, tutti zitti. E no, così non è bello, cari amici frontisti.
Michele Magno
Le date sono importanti, come sa Giuliano San Gennaro (così un simpatico conduttore del Tg2, mesi fa, chiamò il ministro in diretta). Ma onestamente mi sembra più grave, osservando quel palco, vedere qualcuno che consideri un argine contro i fascismi il dottor Pagliarulo, convinto che in Ucraina ci sia un “regime nazista”, che le bande armate filorusse in Donbas siano “ribelli”, che la Nato vada “dismessa”. Antifascisti con gli amici dei fascisti. Quando si dice essere fuori dalla realtà, non per colpa di una data.
Al direttore - Il New York Times rivela che Biden intende abbandonare la corsa. E Kamala Harris è pronta. Mah. Kamala tempora currunt.
Gino Roca
Michelle Obama è l’unica personalità democratica ad aver battuto Donald Trump in un testa a testa ipotizzato da un nuovo sondaggio condotto dalla società di ricerche di mercato Ipsos e da Reuters. In un ipotetico confronto con l’ex presidente Usa, Michelle Obama ha ottenuto il sostegno del 50 per cento dei partecipanti, contro il 39 per cento che si è espresso a favore di Trump. Forza Mrs. Obamaaaaaaaa!
Al direttore - I gladiatori romani erano fascisti ante litteram? Me lo chiedo da quando, in vista del “chiuso per ferie”, alcuni tenutari delle fumerie d’oppio televisive hanno scoperto che molti esponenti meloniani hanno sostituito il saluto romano col saluto del gladiatore. Ma non si potrebbe incaricare Massimiliano Cencelli di redigere un manuale in cui siano indicati e descritti i saluti, i gesti sospetti di fascismo e quelli sicuramente antifascisti? Magari con prefazione di Ilaria Salis.
Giuliano Cazzola
Al direttore - Avrà sicuramente letto sul Corriere della Sera l’articolo di Federico Rampini. Continuare ad ignorare che l’immigrazione è il motivo (e sempre sarà), che fa andare avanti le destre, in Europa come negli Stati Uniti, è assurdo, pensare che i cittadini prima o poi si rassegnino è la cosa più pericolosa per la nostra società. Se Bardella diventerà premier la cosa più importante che farà se non vuole perdere il proprio elettorato è la guerra totale all’immigrazione clandestina, altro che normalizzazione, e mi stupisce che lei non l’abbia ancora capito, stare dietro ai sondaggi che dicono non sia più un problema primario è sbagliato secondo me.
Gianfranco Siani
Non c’è dubbio che i voti per i partiti populisti nascano non solo per ragioni populiste. L’immigrazione, in Francia e non solo lì, è un tema enorme, divisivo, esplosivo. Non si tratta però di capire se ci siano ragioni sane nel voto a un partito populista. Si tratta, in casi come questi, di capire se, di fronte a problemi reali, i populisti offrono o no risposte pericolose. E trasformare come fa Le Pen gli immigrati nel capro espiatorio di ogni problema del paese è il modo migliore per provare a governare un tema concreto con le peggiori parole d’ordine della demagogia e anche della xenofobia.
Al direttore - Rispondendo alle domande del Fatto quotidiano, il sociologo Marco Revelli sottolinea che “non è una novità che l’estrema destra si trovi a proprio agio con le politiche ultraliberiste”. E poi: “Questa destra radicale è perfettamente a suo agio con le ingiustizie sociali prodotte dall’iperliberismo”. Ultraliberismo e iperliberismo della destra? In Italia? D’accordo, Revelli non è l’unico a spararle grosse quando si tratta di prendere di mira la migliore dottrina economica prodotta dalla mente umana, ma ci si aspetterebbe che capissero, prima di criticarlo, cosa sia questo pericoloso liberismo. Perché da ciò che affermano, il dubbio che non sia così è grande.
Luca Rocca