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lettere al direttore

Ottimismo sui leader che fanno la storia (non le stories, però)

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Meloni: stiamo facendo le stories.
Giuseppe De Filippi

 


 

Al direttore - Giorgia Meloni sta facendo la storia e Maria Rosaria Boccia le storie. Su Instagram. Un saluto cordiale.
Roberto Alatri

La storia non so, le stories sicuramente sì.

 


 
Al direttore - Dalla sua conversazione col ministro Tajani emerge il profilo di un partito di centro i cui valori e le cui idee, auspicando che siano sostenute da un più deciso coraggio politico, possono costituire un argine robusto alle pulsioni plebiscitarie e xenofobe della Lega di Salvini e Vannacci. Se non sempre, spesso, purtroppo, tutti i salmi finiscono in gloria. Anche se la debole, anzi debolissima difesa che il titolare degli Affari esteri fa della scelta che vieta l’uso delle armi italiane nel territorio russo, più che cantare la gloria del Signore, officia la codardia di un governo.
Michele Magno

 


 

Al direttore - Viene quasi naturale esultare quando parla Tony Blair. Non c’è una virgola da contestare su quanto ha detto ad Aldo Cazzullo. Ma, per paradosso, l’unica obiezione che gli si può muovere è proprio sull’ottimismo. Doveroso, secondo l’ex premier inglese, perché ci sono mille motivi per essere ottimisti, osserva. Ed è vero. Ma come si può essere ottimisti quando, leggendo l’intervista, ci si rende conto, ancora una volta, che di leader così probabilmente in occidente non ne vedremo più?
Luca Rocca

Sia ottimista!

 


 

Al direttore - Nel caso il 7 ottobre si tenesse una manifestazione celebrativa per l’anniversario degli atti “eroici” di “resistenza” (abuso qualunquista del termine a sinistra) compiuti da Hamas, che quasi fanno rimpiangere le Brigate Rosse, quale dovrebbe essere la reazione delle forze dell’ordine e della magistratura? Siamo o non siamo di fronte a un’apologia del fascismo e a un antisemitismo sbandierato, ben oltre le accuse mosse da Fanpage contro i circoli giovanili di Fratelli d’Italia? Siamo o non siamo testimoni di fiancheggiatori del terrorismo più barbaro?  Davvero la tolleranza di un tale abominio è simbolo di civiltà e democrazia, o è un ossimoro, un prodromo dell’attacco alle nostre istituzioni?
Enrico Cerchione

Sarebbe sufficiente organizzarne un’altra, per ricordare che differenza c’è tra chi difende i terroristi e chi difende chi combatte i terroristi e per ricordare, agli utili idioti di Hamas, chi sono gli aggrediti e chi sono gli aggressori.