le lettere al direttore
Proposta alla Germania: vi diamo un Conte in cambio di una capitana
Chi ha scritto a Claudio Cerasa
Al direttore - Netanyahu fa appello agli iraniani: “Presto sarete liberi”. Se Netanyahu libera l’Iran dagli ayatollah, diventa un gigante della storia: spero lo ammetteranno anche pacifisti e femministe italiane.
Luigi Pievani
“Non lasciate che un piccolo gruppo di teocrati fanatici distrugga le vostre speranze e i vostri sogni. Voi meritate di meglio. I vostri figli meritano di meglio. Il mondo intero merita di meglio. So che non sostenete gli stupratori e gli assassini di Hamas e Hezbollah, ma i vostri leader lo fanno. Meritate di più. Il popolo iraniano dovrebbe sapere che Israele è al vostro fianco. Possiamo conoscere insieme un futuro di prosperità e pace”.
Al direttore - Piuttosto facile immaginare come si sarà svolta la riunione degli esponenti di Hezbollah (quelli rimasti in vita) per scegliere colui che prenderà il posto del defunto Nasrallah: tocca a te sostituire il nostro grande capo; ma no, figurati, vai avanti tu, te lo sei guadagnato; macché scherzi, nessuno come te è degno di salire al vertice per sfidare “l’entità sionista”. E così via, fino alla designazione del prossimo morto che cammina.
Luca Rocca
Al direttore - Caro Cerasa, quando il Papa sostiene che l’aborto legale è un omicidio, esercita con pieno diritto il suo magistero morale. Quando invece sostiene che i medici non obiettori di coscienza sono “sicari” (mandanti lo stato o la donna o tutti e due, non ho capito bene), fa un altro mestiere. Come diceva quel nobile statista piemontese? Libera chiesa in libero stato. Poscritto: definire assassino chi applica una legge non è, diciamo la verità, molto elegante per chi è delegato dal Signore al perdono dei peccatori.
Michele Magno
Concordo.
Al direttore - Al fine del perseguimento dell’interesse nazionale, si propone al governo tedesco di scambiare Giuseppe Conte con Carola Rackete.
Pasquale Annichino
“Essere di sinistra – ha detto alla Stampa – vuol dire essere solidali con i popoli oppressi ed essere contro le dittature, che si tratti di Russia, Venezuela o Siria. Bisogna stare con questi popoli e ascoltare le loro esigenze. Io l’ho fatto con gli ucraini, con i movimenti progressisti del Paese: sono loro a dirci quanto sia importante ricevere le armi per difendersi”. Brava capitana!
Al direttore - Il Foglio di sabato scorso, grazie a Siegmund Ginzberg e al suo pezzo su Gramsci, svela l’origine della sinistra Ztl o caviar che sia. Ginzberg, infatti, riporta fedelmente una lettera dove il fondatore del Partito comunista definisce i romanzi d’appendice come “bassa produzione intellettuale”. Guai a parlar male di Gramsci, però se milioni di lettori hanno letto Eugène Sue, Dumas, Emilio Salgari, Robert Stevenson, Flaubert, persino Collodi e il suo Pinocchio, i grandi classici russi – tanto per citare qualche esempio –, beh, forse l’intellettuale sardo è stato troppo severo nel giudicare il tutto come “bassa produzione intellettuale”. Però si spiegano certe paturnie odierne.
Valerio Gironi
Al direttore - Ormai è da mesi che gli economisti hanno lanciato l’allarme sul grave fenomeno della sovrapproduzione industriale cinese, ma i politici non hanno ancora fornito risposte plausibili per affrontare questa crisi. Il settore automobilistico è evidentemente il più colpito e non potrebbe essere altrimenti, perché il governo cinese ha sovvenzionato più di 200 marchi automobilistici per conquistare il mercato mondiale, ma così facendo ha generato un eccesso di produzione che non trova sfogo, mancando la domanda per queste autovetture. E intanto i porti di Belgio e Germania si stanno riempiendo di automobili cinesi invendute, creando anche un grave problema per lo stoccaggio. Più passa il tempo e più peggiora la situazione, perché la produzione industriale cinese sta aumentando mentre la domanda occidentale sta diminuendo. Qualcuno può spiegare ai politici cinesi che stanno provocando una crisi senza precedenti a causa delle loro manie di grandezza? Fra un po’ la questione diventerà ancora più drammatica, con chiusure e fallimenti di aziende, licenziamenti e tracolli finanziari.
Cristiano Martorella