(foto Ansa)

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L'incredibile voto pro Ucraina di Ignazio Marino è puro cabaret

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Per capire il voto degli europarlamentari italiani sulle risoluzioni a sostegno dell’Ucraina ormai occorre una calcolatrice. Per capire quello degli europarlamentari del Pd occorre, insieme alla calcolatrice, uno psicoanalista di scuola freudiana.
Michele Magno

Per capire invece il voto di Ignazio Marino, incredibilmente favorevole al sostegno all’Ucraina, bisogna ricorrere al cabaret. Qui la sua lettera inviata ieri al Foglio, meglio di Maurizio Milani, o quasi: “Ieri si sono svolte le votazioni in merito a una importante risoluzione. La RC-B10-0191/2024, ovvero quella relativa al sostegno dell’Ue all’Ucraina contro la guerra di aggressione della Russia e la crescente cooperazione militare tra Corea del nord e Russia, in cui di fatto si autorizza l’invio di ulteriori armi e missili, ancora strumenti di morte. E’ ben chiara la mia posizione in merito, ed è ovviamente contraria a tutte le parti del testo relative all’invio di armi. Per semplice errore materiale la mia votazione è apparsa favorevole, ma ho immediatamente avviato il processo di correzione del voto che è stato già accolto ufficialmente (alleghiamo email) e sarà presto pubblicato ufficialmente sulle pagine del Parlamento europeo. Vi sarei grato se fosse quindi possibile modificare il vostro articolo che riassume le posizioni di voto in merito alla risoluzione. Grazie, Ignazio Marino”. Sipario.


Al direttore - A Padova domenica 1° dicembre la Fondazione per il Museo della Padova ebraica   presenta al pubblico un podcast speciale sulla storia di una comunità che dal 1300 contribuisce allo sviluppo intellettuale ed economico della città. Padova custodisce una importante tradizione ebraica che affonda le radici nel Medioevo. Un aspetto meno noto della città, ma altrettanto significativo, è quello legato ai cimiteri, che nella tradizione ebraica vengono definiti “case della vita”.  Lì, tra le lapidi antiche e i sentieri silenziosi, si nascondono storie che meritano di essere raccontate. E’ proprio questo il cuore di “Racconti di Pietra”. Ogni episodio è una sorta di monologo, dove rabbini, medici, intellettuali e personalità politiche, attraverso le loro parole, rivivono in un dialogo immaginario con il passato. Il modello di “Spoon River Anthology” di Edgar Lee Masters, che raccoglie i racconti di un intero villaggio tramite le voci dei suoi defunti, diventa l’ispirazione per questo progetto. I cimiteri ebraici non sono solo luoghi di sepoltura, ma anche simboli di memoria, di una comunità che ha attraversato secoli di storia, spesso segnati da persecuzioni, ma anche da straordinarie rinascite culturali e intellettuali. In questo progetto, i cimiteri diventano anche un luogo di riscatto: raccontando storie di personalità che hanno lasciato il segno nella storia di Padova e oltre, si fa luce sul loro contributo alla società, spesso dimenticato o nascosto. Ogni racconto è un tributo alla resilienza e alla continuità di una tradizione che si rinnova, nonostante tutto. 
Gina Cavalieri, vicepresidente della comunità ebraica di Padova

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