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lettere al direttore

Davigo e i moralisti non ancora moralizzati. Solidarietà a Travaglio

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Da oggi Piercamillo Davigo è un pregiudicato. Ho inviato un telegramma di condoglianze a Marco Travaglio.
Michele Magno

 

Un tempo si diceva: “Non esistono innocenti, ma solo colpevoli non ancora scoperti”. Oggi si potrebbe dire: “Non esistono moralisti innocenti, esistono solo moralisti non ancora moralizzati”. Solidarietà a Travaglio.


   

Al direttore - Per la Treccani s’intende per pulizia etnica un “programma di eliminazione delle minoranze, realizzato attraverso il loro allontanamento coatto o ricorrendo ad atti di aggressione militare e di violenza, per salvaguardare l’identità e la purezza di un gruppo etnico”. Che questa definizione si attagli irreparabilmente, come scrive Adriano Sofri, alle parole e agli atti del governo di Israele, che sta reagendo a un’aggressione di crudeltà inaudita ai suoi abitanti e alla sua sovranità e a ripetuti e sistematici attentati alla sua stessa esistenza mi sembra, sinceramente, ingiusto e ingeneroso.
Roberto Alatri

Adriano sa come la pensiamo, ma il Foglio è bello perché è vario. Viva la “Piccola posta”.

 


    

Al direttore - Di tanto in tanto, ora in relazione all’Ops di Unicredit, ritorna un’accusa di dirigismo alla Banca d’Italia a proposito dei progetti di Opa del 1999 appunto dell’attuale Unicredit sulla Comit e del Sanpaolo su Capitalia. Ormai è una leggenda metropolitana difficile da rimuovere pur essendo trascorso un quarto di secolo. Per aver vissuto quelle vicende, ricordo bene che non vi fu alcun dirigismo, alcuna supergestione: le banche che avevano progettato le offerte asserivano che gli istituti “target” erano consenzienti; insomma erano Opa consensuali. Ma gli istituti-bersagli segnalavano alla Banca d’Italia di non essere d’accordo e di ritenere le offerte ostili. Via Nazionale si limitò a far presente ai due “offerenti” che non poteva autorizzare Opa presentate come consensuali quando non lo erano. Se lo avesse fatto, avrebbe commesso una grave mancanza impugnabile in sede giurisdizionale. Si sarebbero dovuti, dunque, riunire i consigli di amministrazione degli istituti e deliberare le opa come ostili, quindi presentare la richiesta di “autorizzazione”. Ciò non avvenne perché evidentemente gli organi di vertice non ritennero di impegnarsi in operazioni ostili. Ma vi fu pure un chiarimento con i vertici , stimati per la loro competenza e capacità, del Sanpaolo e di Unicredit, con piena convergenza. L’argomento è un possibile “de te fabula narratur” per l’oggi e per il ruolo della Vigilanza? O solo un pro memoria per non pensare a un mero ruolo passivo della Supervisione? 
Angelo De Mattia