Lettere
La separazione delle carriere che serve è quella tra pm e giornalisti
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Falconeria alle medie!
Giuseppe De Filippi
Al direttore - A elogiare le nuove Indicazioni nazionali per il primo ciclo, proposte dal ministro Giuseppe Valditara, non ci sono solo i docenti delle materie umanistiche, ma anche quelli che, pur lontani dal mondo della scuola, credono in quei valori che s’incarnano nella cultura dell’Italia e dell’Europa. Storia, letteratura, latino sono i semi che hanno dato vita alla nostra rigogliosa civiltà e rappresentano un prezioso lascito, che non va né ripudiato né disperso. Concordiamo tutti sul fatto che la globalizzazione non può unificare il mondo, né renderlo omogeneo sul piano dei modelli culturali, politici o sociali. Di conseguenza i valori e i saperi di un tempo non possono essere messi da parte, perché sono i nostri valori, quelli che ci hanno permesso di essere ciò che siamo e di arrivare fin dove siamo arrivati. Le nuove Indicazioni nazionali piacciono, dunque, agli insegnanti delle materie umanistiche, che contano di poter lavorare su un campo un po’ arato da più grammatica e latino, ma piacciono ancor più a quelli che amano la cultura e, in modo particolare la nostra cultura, e non sono disposti a rinunciare a questo prezioso lascito. Merita di essere trasmesso, e va trasmesso, a chi verrà dopo di noi.
Ivana Londero
Al direttore - Scrive Luciano Violante, a proposito della separazione delle carriere, che “non vanno sottovalutati i rischi della soluzione proposta” in quanto “separare dai giudici i circa 1.500 pubblici ministeri e costruire per loro un apposito Csm, distinto dal Csm dei giudici, significa creare una nuova corporazione giudiziaria del tutto autogestita”. “Una sorta di superpolizia – sottolinea l’ex presidente della Camera – priva di controlli, separata dai giudici, autogovernata, dotata di formidabili poteri di ingerenza nella vita dei singoli, delle famiglie, delle imprese e della stessa politica, con rischi rilevanti per le libertà di tutti i cittadini”. Qualcuno avvisi Violante che l’assenza di controlli per i pubblici ministeri, così come l’autogoverno di fatto, i poteri di ingerenza nella vita di singoli, famiglie, imprese e politica sono esattamente la fotografia della realtà attuale. Così come i rischi per le libertà dei cittadini, non a caso spesso indagati o arrestati, e persino condannati, da innocenti. Ma è difficile pensare che Violante non lo sappia già.
Luca Rocca
Resta il fatto che la vera separazione delle carriere che servirebbe è la stessa che non si farà mai: quella tra pm e giornalisti.
Al direttore - Con la partecipazione dei lavoratori all’impresa, la Cisl distrugge la contrattazione: ipse dixit con sprezzo del pericolo e del ridicolo quel Landini Maurizio che i contratti non li firmava.
Valerio Gironi
Al direttore - Secondo i calcoli del National Bureau of Statistics, gli utili delle aziende in Cina sono diminuiti in media del 4,7 per cento nel 2024, registrando il terzo anno di contrazione consecutivo. Si tratta del maggiore calo dalla fine della pandemia, visto che nel 2022 la frenata si era attestata sul 4 per cento, quando però la Cina era ancora sostanzialmente in lockdown, e ciò indica la gravità della crisi cinese, visto che anche senza restrizioni di sorta i margini delle imprese hanno fatto segnare un calo maggiore di quello in tempo di pandemia. I motivi della crisi economica cinese sono molteplici, e gli studiosi usano perciò un approccio multifattoriale, parlando giustamente di policrisi (crisi multipla provocata da diversi fattori). Fra le cause della crisi cinese vorrei mettere in luce quella più paradossale e assurda, ovvero l’utilizzo scriteriato della pratica del dumping, che consiste nel vendere a prezzi inferiori rispetto ai costi di produzione. Le aziende cinesi stanno abusando di questo stratagemma applicato per eliminare la concorrenza straniera e avvantaggiarsi in maniera sleale. Se dal punto di vista competitivo le aziende cinesi sono divenute imbattibili nella vendita di prodotti a prezzi nettamente inferiori, l’effetto indesiderato è però un crollo dei profitti e degli utili, e la generazione di un circolo vizioso deflazionistico che sta affossando l’intera economia cinese. Aver barato e ingannato per eliminare la concorrenza sta sortendo un risultato deleterio portando l’intera economia cinese al suicidio, non essendo più in grado di trovare un equilibrio fra sovrapproduzione, calo della domanda e deflazione. Si tratta di una situazione gravissima ed esplosiva creata dal Partito comunista cinese che non ha la minima comprensione del funzionamento di un’economia di mercato.
Cristiano Martorella
Al direttore - La separazione delle carriere nella magistratura per avere successo deve separare il gip dal procuratore. Separare anche i luoghi di lavoro sarà un provvedimento successivo.
Serafino Penazzi
Al direttore - Leggendo il pezzo del sagace Michele Masneri la suggestione è stata che il davvero compianto Furio Colombo (basti il 27 gennaio) abbia percorso il secolo breve e “l’innominabile attuale” come una sorta di Forrest Gump intellettuale.
Nicola Federici
“Su Israele la sinistra sta commettendo lo stesso tragico errore che commise con le Brigate Rosse. Lascia circolare nel suo discorso la propaganda di Hamas, come fosse la limpida voce del popolo palestinese, anziché quella di un’organizzazione terroristica feroce, contro la quale è necessario schierarsi e denunciare, come fece l’operaio comunista Guido Rossa con le Br”. Furio Colombo, 19 ottobre 2023: perfetto.