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lettere
Una frase di Hobbes che vale per i populisti e per certi magistrati
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - “Auctoritas non veritas facit legem” (Hobbes). Significa che il potere politico può mettere in discussione qualsiasi verità. Non è, in fondo, l’essenza del trumpismo?
Michele Magno
L’autorità, non la verità, fa la legge. E’ il pensiero dei populisti, convinti che sia sufficiente avere dalla propria parte gli elettori per far pesare i voti più dei trattati internazionali. Ma è il pensiero anche di una specifica categoria professionale che in Italia conosciamo bene e che spesso gli antipopulisti non riconoscono quando parlano di lotta al populismo. E quando si pensa a quella frase di Hobbes, caro Magno, un istante dopo aver pensato a Trump, non varrebbe la pena di pensare, per esempio, anche a tutti i magistrati che si vedono al di sopra della legge e che considerano la propria autorità superiore a ogni cosa, interpretando una versione più estensiva rispetto a quella di Hobbes ben sintetizzata da “lo stato sono io” di Luigi XIV?
Al direttore - La gestione del caso Almasri ha sollevato non poche polemiche, culminate nelle accuse rivolte alla presidente del Consiglio, ai ministri Nordio e Piantedosi, e al sottosegretario Mantovano. Il governo ha accusato d’aver subìto un enorme danno d’immagine, ma mi viene spontaneo chiedere: un danno nei confronti di chi? Gli Stati Uniti non sono famosi per un rigoroso rispetto delle decisioni dell’Aia, anzi. In Europa, Regno Unito, Francia e Germania hanno ospitato Almasri prima di noi, salvo per lo scalo a Fiumicino. In Italia, il partito di Giorgia Meloni continua stabilmente a essere il primo e, a dirla tutta, sembrerebbe, stando al sondaggio Tecnè sulla fiducia nella magistratura, che gli italiani si riconoscano più nelle scelte del governo che in quelle della magistratura. Quindi, di che danno stiamo parlando?
Jacopo Guolo
Al direttore - Gli inviti a restare uniti nell’Unione per rispondere alle eventuali iniziative di Donald Trump anche nei confronti dell’Europa sono importanti, ma devono poggiare pure su scelte concrete, non solo per una reazione contingente – che è necessaria – ma anche per misure strutturali che riguardino sia il funzionamento dell’Unione stessa sia le politiche economiche, per la parte che possono ritenersi di spettanza comunitaria. Richiamare la competenza dell’Unione nel commercio internazionale è giusto, ma poi tale prerogativa deve essere sostanziata da proposte e scelte aggreganti. Fra queste, pur non essendo facili in proposito le convergenze, perché non si lancia un programma per la regolamentazione dello spazio extra atmosferico in cui sono stati lanciati migliaia di satelliti da parte di quelli che sono stati definiti giustamente dal capo dello stato come neo feudatari? Si può considerare quella parte di spazio “res nullius”, senza almeno chiedersi se e come disciplinarlo?
Angelo De Mattia
Al direttore - Le scrivo queste poche parole, unicamente per dimostrarle il più sincero e profondo apprezzamento per il giornale che dirige. Sono ormai al secondo anno di abbonamento e le confesso che per me leggere il Foglio è come gustare una boccata d’aria fresca quotidiana. Rispetto ad altri fogli (la f minuscola è voluta), ormai tristemente ridotti a pura cronaca di bottega, uno fra tanti il Corriere al quale sono parimenti abbonato, voi fornite un’informazione di qualità più unica che rara nel nostro sempre più triste sistema informativo. Non sempre condivido la vostra linea editoriale o le posizioni assunte su alcuni temi, ma apprezzo, sempre, la qualità, l’attenzione e la criticità con le quali approcciate ogni tema. Il livello di approfondimento, di analisi, di attenzione ai fatti del mondo e di ricerca dell’obiettività che portate rappresenta un vero unicum (almeno a quanto di mia conoscenza) all’interno del panorama informativo nazionale. Ho avuto anche il piacere di vedere le mie valutazioni confermate da alcuni amici ai quali ho portato all’attenzione il Foglio e che se ne sono innamorati. Grazie ai vostri articoli si sono spesso sviluppate anche piacevoli e a volte accese discussioni vecchio stampo che fanno tanto bene al cervello, allo spirito e anche all’amicizia. Continuate così! Con i migliori saluti.
Stefano Francinetti
Molti cuori, e grazie.