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Foto LaPresse
Lettere al direttore
O tornano gli ostaggi o si torna a combattere a Gaza
Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa
Al direttore - Il presidente dell’Anp ha emanato un decreto che ristruttura il sistema di sicurezza sociale della Cisgiordania. La misura più clamorosa è sicuramente l’abolizione delle “indennità alle famiglie dei prigionieri e martiri palestinesi”. Viene così accolta una vecchia richiesta di Israele e degli Stati Uniti, che la consideravano un incitamento al terrorismo. La mossa di Abu Mazen può prestarsi a diverse letture, ma non c’è dubbio che segni una rottura inequivoca con Hamas. La notizia è stata subito archiviata negli ambienti sentimentalmente vicini alla “intifada” contro lo stato ebraico. Un silenzio il quale conferma che per tali ambienti, in fondo, il popolo palestinese si divide in palestinesi di serie A (quelli della Striscia di Gaza) e palestinesi di serie B (quelli della West Bank).
Michele Magno
Al direttore - L’ostaggio Shlomo Mansour, 86 anni, è stato ucciso mentre era tenuto prigioniero, probabilmente nelle stesse bestiali condizioni in cui Hamas ha tenuto per 16 mesi detenuti i tre ostaggi appena liberati. Il mondo ha visto di quali brutalità è capace questa organizzazione terroristica, che il 7 ottobre 2023 non ha solo sterminato donne, bambini, anziani e uomini che volevano festeggiare una giornata di festa. Ha catturato i sopravvissuti tenendoli in condizioni disumane, oltre i limiti di ogni decenza. Un crimine contro l’umanità che tutto il mondo vede e che solo la sinistra italiana sembra ignorare. Per questo, anche se non interessa a nessuno, mi dimetto da oggi dalla sinistra italiana e riconosco a chi governa una sensibilità verso le vittime israeliane del terrorismo islamico di gran lunga superiore.
Roberto Alatri
“Per come la vedo io, questo cessate il fuoco, in sostanza, riguarda il rilascio degli ostaggi. E se il rilascio degli ostaggi non avviene, allora non c’è comunque motivo per il cessate il fuoco. Pertanto, la situazione, per quanto mi riguarda, è binaria. O gli ostaggi tornano, o riprendiamo a combattere. E’ così semplice”. Benny Gantz, 11 febbraio 2025, ex ministro di Netanyahu, rivale di sempre di Netanyahu. Gli si può dar torto?
Al direttore - Intanto grazie. L’Usigrai che fa l’Accademia della Crusca della televisione ci piace molto. Sarebbe bello che in una televisione fatta di urla, attacchi violenti e bau bau, lo facessero anche altri. Le parole e l’uso delle parole sono la nuova frontiera della lotta politica e sociale. Non è sfuggito a nessuno, neanche allo stesso collega Caruso, come le prime partite politiche del neopresidente degli Stati Uniti siano state giocate proprio sulle parole. E’ bastata la disponibilità di un gigante del web e della comunicazione globale per cambiare nome al Golfo del Messico. L’Usigrai ha ritenuto solo di richiamare sulle questioni deontologiche accordi sindacali i cui contenuti le parti (Rai e Usigrai) fanno propri e vincolanti. Ma a parte le questioni che nell’articolo del collega Caruso appaiono meramente lessicali, ma che in realtà sono di sostanza (hanno a che fare con la vita delle persone), dobbiamo ricordare che l’Usigrai da sempre contesta i sonori dei politici messi lì un po’ a caso per dare soddisfazione a questo o quel partito, senza nulla spiegare ai nostri telespettatori. E non lo fa da pochi mesi: ossia da quando ci sono un governo, una dirigenza aziendale e dei direttori di destra. Nel 2020 abbiamo dedicato alla questione un intero documento. Ormai i sonori dei politici arrivano direttamente su WhatsApp o addirittura registrati in doccia come fa notare Caruso. E non di certo per responsabilità di qualche redattore o dell’Usigrai, ma dei direttori. Ma pensiamo che il collega Caruso lo sappia benissimo.
Ps: Riguardo ai rapporti tra RaiNews e l’Usigrai, a scanso di equivoci, sono da sempre strettissimi. Il segretario dell’Usigrai è di RaiNews e un componente del cdr del canale all news fa parte dell’attuale esecutivo.
Daniele Macheda
segretario Usigrai
Risponde Carmelo Caruso. Una lettera perfetta, senza dolcificanti lessicali. Viva questa Usigrai, il sindacato con il sale.