Lettere

In piazza con le insegne della Nato. Viva il frondismo a destra contro Trump

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore – Ho letto il suo editoriale di ieri “Né con Trump, né con l’Europa: è il Pd l’anomalia italiana”. Anche dal punto di vista di chi non è del Pd ma che è stato alleato del Pd nelle recenti elezioni politiche, e vorrebbe continuare a esserlo per togliere la maggioranza ai sovranisti amici di Orbán e Trump, la situazione si fa complessa. Sul piano della Difesa europea si dovrà discutere per renderlo il migliore e più efficace possibile, per farne un rompighiaccio verso la Difesa comune, ma non per respingerlo. L’Europa non vuole fare la guerra a nessuno, naturalmente: l’unico a volere (e a fare) la guerra è Putin. Ma dobbiamo dimostrare di volere e sapere difenderci, noi e i nostri alleati, qualora con Trump gli Stati Uniti dovessero lasciarci al nostro destino. Meloni, che partiva da premesse sbagliate e trumpiane, è stata coerente con il suo sostegno all’Ucraina e senza troppa convinzione ha dato il via libera al piano europeo per la Difesa, nonostante Salvini. Il Pd, con Schlein, ha scelto invece di allontanarsi dai socialisti europei, anche da quelli di governo con maggioranza a sinistra, come Sánchez, e si è detto contrario. Che la posizione di contrarietà venga da chi apertamente già si oppone anche alla fornitura di armi all’Ucraina che resiste all’invasione, Avs e M5s, non sorprende. Ma il Pd è (sempre stato) forza di governo e legittimamente ambisce a esprimere un nome da contrapporre a Meloni per guidare una coalizione che possa vincere (anche per non subire il nome del futuro capo dello stato che seguirà a un grande Sergio Mattarella). Se sembra rinchiudersi in un perimetro “melenchoniano” e pacifista con Conte e Avs, come pensa di portare con sé le forze europeiste, liberali e riformatrici i cui elettori saranno decisivi? Entrare in rotta di collisione con le personalità istituzionali e di governo che stanno prendendo in mano il futuro della sicurezza in Europa in un frangente così drammatico, il laburista Starmer incluso, non aiuterà il Pd nella costruzione di un’alternativa vincente e non di mera testimonianza. Lasciare alla riluttante Meloni il ruolo in solitudine di chi dall’Italia sostiene scelte europee così ampiamente condivise a Bruxelles, anziché incalzarla come merita sui suoi distinguo trumpiani, sarebbe un insperato regalo per la Premier. C’è ancora tempo per discutere, prendere le misure e fare proposte. Ma è un tempo non infinito e da usare bene.
Ps: Il 15 marzo in piazza, a gridare “Forza Europa!”. Qualcuno porterà la bandiera della pace, come proposto da Landini? Noi porteremo quella dell’Ucraina.


Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa

Noi portiamo quella della Nato: si può?

 


 

Al direttore – Un ringraziamento al Foglio che, in momenti come gli attuali, “in tempo di barbari accadimenti”, offre la consolazione di non essere soli a continuare a ragionare con rigoroso buon senso. E un ringraziamento a Pierluigi Battista, che con il suo articolo sul dolore di chi ha amato l’America “senza se e senza ma”, non mi fa sentire solo con quel dolore. Tanti altri esempi potrei aggiungere ai suoi, che condivido con nostalgia, tante altre ragioni per quell’amore oggi tradito. Non conosco in tempi moderni un’altra cultura che offra tante e tanto articolate ragioni per amarla. God bless America e che sappia restituircela il prima possibile.


Aldo Vanini

Al direttore – Gentile Cerasa, a integrazione della pubblicazione del discorso tenuto dal senatore Claude Malhuret alla Camera alta francese il 4 marzo scorso, suggerisco di aggiungere il passo di Apocalisse 22.15:  “Fuori i cani, gli stregoni, i fornicatori, gli omicidi, gli idolatri e chiunque ama e pratica la menzogna”. Con i migliori saluti.


Antonio Mauro Cavalieri

C’è un altro ragionamento niente male sul tema Ucraina e sul tema Trump. Lo ha messo insieme ieri, sul Times di Londra, giornale conservatore, giornale di Murdoch, un famoso commentatore di destra. Si chiama Jeremy Clarkson. Sintesi: “Trump si è schierato con Russia e Corea del nord in un voto delle Nazioni Unite sull’Ucraina. Ha ritirato completamente il supporto militare americano e quando vari leader europei si sono incontrati per decidere come gestire al meglio la situazione, J.D. Vance, il vicepresidente, ha schernito Gran Bretagna e Francia, descrivendoli come paesi a caso che non combattono una guerra da 30 o 40 anni. Ora, non vorrei abbassarmi al suo livello, ma lo farò. Vance è un barbuto che si lamenta di Dio e pensa che le donne che sono state violentate dovrebbero essere costrette ad avere il figlio che ne deriva. Ho cercato la parola giusta per descriverlo e credo che sia questa: idiota”. Viva il frondismo a destra, contro Trump.

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