LaPresse

Lettere

“Voci da Gaza”, per dire che l'ostacolo alla pace è Hamas. Non Israele

Chi ha scritto al direttore Claudio Cerasa

Al direttore - Ho letto che il Pd, con il M5s, Avs, e compagnia cantante, ha presentato una  mozione in cui chiede sostanzialmente, in medio oriente, a Israele di arrendersi. Ho letto bene?
Marina Gurini

Più o meno. Un elemento in più di riflessione però c’è. Ieri, su iniziativa di Ivan Scalfarotto, è stato organizzato un evento molto bello a Roma. Il titolo, già di per sé, era evocativo: “Voci da Gaza”. Sottotitolo, non scontato: “La fine del regime di Hamas è la premessa per il cessate il fuoco”. Ospiti: un attivista di Gaza per i diritti umani, dissidente anti Hamas in esilio, Hamza Howidy. Moumen al Natour, co-promotore del movimento di protesta “Vogliamo vivere”, in collegamento da Gaza. Ospiti, insieme alla nostra collaboratrice Sharon Nizza, Piero Fassino, del Pd, e Lucio Malan, di Fratelli d’Italia. Non è stato un evento come gli altri, non solo perché è raro trovare qualcuno, a sinistra soprattutto, che abbia il coraggio di dire l’ovvio sul medio oriente, ovvero che la premessa per il cessate il fuoco non è la bandiera bianca di Israele ma è la fine del regime di Hamas. Ma anche perché questo incontro è arrivato pochi giorni dopo la presentazione di una mozione incredibile presentata insieme, in pompa magna, dalla leader del Pd, Elly Schlein, dal leader del M5s, Giuseppe Conte, dai leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, su Gaza. Una mozione con cui, tra i vari punti, i leader del centrosinistra hanno chiesto, letteralmente, “la sospensione degli accordi di associazione tra Unione europea e Israele”. All’incontro “Voci da Gaza” ieri hanno scelto di partecipare molti parlamentari del Pd. C’era Filippo Sensi, c’era Alfredo Bazoli, c’era Sandra Zampa, c'era Walter Verini, c’era Lia Quartapelle, c’era Graziano Delrio, c’era Simona Malpezzi, c’era Marianna Madia c’era Piero De Luca, c’era Maurizio Nicita, c’era Vincenza Rando. Tutti lì per dire che un’altra via, per parlare della tragedia di Gaza, c’è. E tutti lì per provare a ricordare che un Pd che considera Israele, in medio oriente, un problema più urgente della ferocia di Hamas, anche no, grazie.


 

Al direttore - Quando Ferrara, che seguo da sempre, lasciò la direzione del Foglio non sapevo se avrei continuato a leggere la testata. Posso dire di non essere stata delusa e continuo a leggervi. Scrivo per fare i complimenti per l’esperimento con l’AI. Sono tremendamente aperta al nuovo e curiosa. Ho letto vari libri in merito. Il vostro esperimento, che ho seguito quindi con interesse e curiosità, mi ha elettrizzata. Caspita che lavoro!  Bravi. Tutti a piagnucolare sull’AI che potrebbe minacciare il lavoro del giornalista, e non solo, voi invece avete preso il toro per le corna e avete toreato con lui. L’intervista di sabato è un capolavoro. E’ sorprendente, ma ho conferma, per ora, che “l’umano sentire” sia difficilmente sostituibile con una macchina sia pure essa super intelligente. Questa macchina non ha coscienza, e non potrà  assimilare le sensazioni umane, mai. Così dice  il grande Faggin. Io lascio però anche un punto di domanda. Ho una certa età, sono del ’51, per cui non so se riuscirò a vedere cosa succederà in futuro.  Confido che l’uomo faccia buon uso di queste straordinarie macchine. Quindi, bravi e continuerò a seguirvi nel vostro percorso.
Laura Bonacina

Grazie, e il bello deve ancora venire!

Di più su questi argomenti: