Ultimo piano (o porno totale)
Imprimatur, 203 pp., 16 euro
I libri porno sono noiosi, di solito. Come notò George Steiner, “le varianti sono straordinariamente scarse… i libri osceni sono tutti uguali in maniera esasperante. Cambiano gli ornamenti… Le azioni della mente quando ci masturbiamo non sono una danza; sono una ruota di mulino”. Diverso è il discorso per la forza erotica di un grande narratore: sono quelle le scene “che arricchiscono e complicano la nostra coscienza sessuale, ben più degli idilli da quattro soldi del romanzo libero contemporaneo”. E diverso ancora è il discorso per un romanzo sul porno stesso. Al pari di ogni altro tema umano, la “nobilitade” dell’autore sta tutta nel come maneggia il materiale narrativo, che anche in questo caso costituisce sempre e solo una finestra sul guazzabuglio umano. Una dinamica che tiene a battesimo la modernità, e di cui D’Isa è ben consapevole nel suo racconto perfidamente divertente di un futuro non lontano, raccontato da un miliardario produttore che controlla ogni singolo piano e stanza del suo grattacielo. Nella routine della sua industria di illusioni a buon mercato, ecco improvvisamente uscire allo scoperto due novelli fratelli Borgia, dominati dalle loro brucianti passioni: lei sfida e conquista i media definendosi “pornostar esistenzialista”, mentre lui, regista d’impareggiabile successo, si rivela “una sorta di Buddha del porno, votato alla liberazione della propria anima e di quella altrui”. Punta, quest’ultimo, a “sradicare il desiderio” realizzando non un porno, ma il porno per eccellenza: come il filmato di “The ring” uccideva lo spettatore, qui invece l’effetto sarà una sterilità perenne e assoluta. Tra rivoluzionari a buon mercato e imbranati mercenari di misteriosi poteri occulti, il tragico filmato porterà le vite di tutti sull’orlo di un baratro. E al pari dell’atomica, tutto dipende dalle mani in cui andrà a finire. Come tutto ciò che minaccia o promette di essere totale, l’inseguimento di questo Graal dell’erotismo permette di interrogare la natura più intima dei nostri rapporti – “le emozioni non sono una scelta, ma un’imposizione. Se qualcosa ci è vicino diventa, per l’appunto, prossimo” (…) – e questo sempre in virtù d’un racconto che ci fa sorridere per la tragica liricità della nostra esistenza: “La coppia non solo non capiva, ma neanche riusciva a sentire quel che stava accadendo, sovrastata dal mutismo in cui l’universo si rivela da milioni di anni. Fu la donna a riprendere la parola, con una domanda tipica delle situazioni inaffrontabili. Che cosa pensi di fare?”.
ULTIMO PIANO (O PORNO TOTALE)
Francesco D'Isa
Imprimatur, 203 pp., 16 euro