Il grande racconto dei viaggi d'esplorazione, di conquista e d'avventura

Roberto Persico
Attilio Brilli
Il Mulino, 562 pp., 48 euro

    Tramite i viaggi, la civiltà umana ha dato il meglio e il peggio di sé: ha promosso una straordinaria conoscenza planetaria, ma ha anche oppresso e trasportato da un continente all’altro esseri uma-ni in stato di schiavitù. In ogni epoca ha inseguito il richiamo dell’ignoto, raggiungendo i luoghi più impervi e perfino quelli per vari motivi interdetti, fino ad esaurire le risorse dello stupore e della meraviglia e ad annientare gli ultimi lembi incontaminati del pianeta”. Così Attilio Brilli, grande esperto di letteratura di viaggio, introduce quest’opera, dedicata a viaggi e viaggiatori dal Medioevo alla fine dell’epoca moderna. La rassegna si apre con i primi europei – missionari, mercanti, ambasciatori – che attraverso lo spazio relativamente pacificato costruito dai mongoli nel XIII secolo si avventurano verso un oriente che grazie alle loro relazioni diventa un po’ meno favoloso e comincia ad acquisire una fisionomia reale: mostri e meraviglie fantastici, dalla montagna d’oro del paradiso terrestre immaginata a Ceylon alla serpe che dalla vagina morderebbe chi cercasse di rubare alla donna la verginità, lasciano il posto a prodigi più concreti, dalla carta moneta alle norme igieniche che vietano di orinare nelle tende alla polvere da sparo; mentre itinerari, mercati, merci, prezzi acquisiscono contorni sempre più concreti, e ciascun viaggiatore può programmare il proprio percorso partendo dalle informazioni del precedente. Col passare del tempo e l’ampliarsi degli orizzonti crescono anche la precisione e la consapevolezza delle osservazioni. Così, per non fare che un esempio, il fiorentino Filippo Sassetti registra nelle sue lettere dall’India “l’assoluto dominio che hanno avuto i portoghesi in quest’isola di Goa, donde la maggiore e la miglior parte dei gentili che l’abitavano, che erano molti e molto dotti per essere terra di studio, si sono andati in altri paesi”. E man mano le prospettive degli esploratori si dilatano, dalle coste delle Americhe alla foresta amazzonica, dai mari del sud al cuore dell’Africa, cresce lo stupore per la diversità delle culture incontrate, alimentando la mai conclusa diatriba tra chi considera i diversi semplicemente “selvaggi” e chi, all’opposto, relativizza la civiltà europea e valorizza i costumi altrui. Riccamente illustrato – la gran copia di riproduzioni di miniature, stampe, carte, dipinti è pregio non ultimo della pubblicazione – il libro di Brilli è un’introduzione insieme documentata e gradevole a un aspetto fondamentale della vicenda umana.

     

    IL GRANDE RACCONTO DEI VIAGGI D'ESPLORAZIONE, DI CONQUISTA E D'AVVENTURA
    Attilio Brilli
    Il Mulino, 562 pp., 48 euro