Martin Mystere: fuori tempo!
Sergio Bonelli, 478 pp., 16 euro
La relazione fra un personaggio della fiction, specie se di successo, e il suo creatore è molto simile a un matrimonio. E spesso va in crisi, il creatore arriva a volte a detestare il personaggio anche se sa che non può divorziare da lui, basti pensare ad Agatha Christie che non sopportava il suo Poirot. Probabilmente è anche per ravvivare il rapporto se lo sceneggiatore di fumetti Alfredo Castelli nel 2012 per festeggiare i trent’anni del suo personaggio Martin Mystère ha scritto la storia “Anni 30”. Martin Mystère è una singolare figura di studioso e avventuriero, alle prese con enigmi stile ufo e Atlantide. Ma le sue avventure sono ambientate nell’epoca attuale, non negli anni Trenta. Come accaduto spesso con i personaggi disneyani, Castelli trasporta Martin Mystère e gli altri “protagonisti”, dall’amico uomo di Neanderthal Java alla finta oca giuliva Angie, simile alla Marilyn di “A qualcuno piace caldo”, all’ispettore Travis (qua ribattezzato Travy come omaggio al celebre poliziotto dei fumetti Dick Tracy) in un’altra èra, anni Trenta ironici e citazionisti, dove appaiono King Kong, i classici gangster del Proibizionismo e persino il Dottor Enigm, bizzarro scienziato apparso in una storia di Topolino del 1936. Ad “Anni 30” seguono altre due storie, sempre disegnate da Giancarlo Alessandrini (principale artista della serie) e raccolte in questo libro, dove Castelli cita, fra gli altri, il mago dei fumetti Mandrake, Orson Welles e la sua celebre lettura radiofonica dell’invasione marziana della “Guerra dei mondi” di Welles che molti presero per un vero notiziario, e le varie invasioni aliene. Ma già anni prima Castelli aveva avuto un’idea simile, e infatti il volume ristampa anche “Lo spettro dei colori”, l’albo numero 200 della serie uscito nel 1998, nel quale vediamo Martin catapultato nella mitologia indiana, detective nella Londra vittoriana impegnato nel caso di un certo Dorian Gray e del suo ritratto, e anche novello Indiana Jones contro i nazisti. Lo sceneggiatore gioca con il lettore, sfidandolo a riconoscere le varie citazioni. Castelli si è legato a Martin Mystère, che gli ha dato successo e sicurezza economica, ma in realtà ha creato tanti altri personaggi ed è anche uno studioso di comics (l’anno scorso gli è stato conferito il premio “Maestro del fumetto” alla prestigiosa fiera di Lucca), in queste storie, decisamente più brillanti di quelle normali (nelle quali, dopo decenni, lo stesso Castelli ammette una certa stanchezza) lo sceneggiatore ritrova il vecchio slancio, il suo sodalizio con Martin Mystère si ravviva: un’ottima terapia di coppia.
MARTIN MYSTERE: FUORI TEMPO!
di Alfredo Castelli, Giancarlo Alessandrini
Sergio Bonelli, 478 pp., 16 euro