Un outsider alla Casa Bianca
Jaca Book, 288 pp., 18 euro
Bernie Sanders è stato sconfitto da Hillary Clinton alle primarie, ma fino all’ultimo ha insistito nel portare avanti la sua battaglia. E’ un atteggiamento tipico del personaggio, che ha fatto della testardaggine uno dei punti di forza della sua immagine pubblica. Per capire meglio il fenomeno Sanders, la sua indubbia originalità e i suoi limiti oggettivi, torna utile leggere questa autobiografia, che ricostruisce un percorso assolutamente unico nel panorama politico americano. Che si condividano o meno le sue teorie, è giusto riconoscere che quella di Bernie Sanders è una bella storia, meritevole di rispetto e ammirazione. In un sistema politico strutturato, anzi blindato precisamente allo scopo di non far nascere terzi partiti e candidati indipendenti, il senatore del Vermont rappresenta un’eccezione lodevole e, per molti versi, anche salutare. Sanders proviene da un piccolo stato del nord-est, è ebreo, è indipendente e si è sempre autodefinito con “quella parola che comincia per S”, socialista, che nel lessico politico americano è sempre stata usata come un insulto. E invece no, il vecchio Bernie è riuscito a sdoganarla, perseverando e restando tutta la vita fedele a se stesso, senza opportunismi di sorta. “Sono un socialista democratico e il mio modello sono i paesi scandinavi”, ripete sempre. Nel 1980, contro tutte le previsioni, viene eletto da indipendente sindaco di Burlington, la principale cittadina di quel Vermont che da mezzo secolo era una roccaforte dei repubblicani. Verrà confermato per quattro mandati, per costruire “il socialismo in una sola città”. Poi, dal ’90, sarà eletto alla Camera per otto volte consecutive, fino al 2006, quando passerà al Senato, sempre come indipendente. Nel 2012 è stato confermato. Se non si conoscono i dettagli di questo percorso, riesce difficile cogliere appieno le caratteristiche del personaggio, dipinto di volta in volta come un ingenuo idealista o un vecchio seccatore. A 74 anni il salto sulla scena nazionale, con la candidatura alla presidenza, questa volta giocoforza all’interno di un Partito democratico che non ha mai amato, pienamente ricambiato. A ben vedere, è la stessa biografia politica di Sanders, a smentire Sanders. La sua vita è tipicamente un esempio di mito americano; egli stesso, con il suo successo di indipendente, dimostra che la democrazia americana esiste, è viva, non è affatto ridotta a quella caricatura che a volte lo stesso Sanders descrive. Certo, se alla fine vincesse Trump, allora Sanders potrebbe dire: “Visto? Avevo ragione io”.
UN OUTSIDER ALLA CASA BIANCA
Bernie Sanders
Jaca Book, 288 pp., 18 euro