Tre giusti

Maurizio Crippa
Nikolaj Leskov
Marcos y Marcos, 256 pp., 13 euro

    Una cosa che mi piace, dei giusti di Leskov, è il fatto che sono dei giusti che non sembran mica tanto giusti”, scrive Paolo Nori, che ha tradotto questi tre racconti spolverandoli un poco del suo delizioso parlato emiliano. “Ci sono pochi autori che abbiano mostrato, come Leskov, un’affinità così profonda con lo spirito della favola”, ha scritto Walter Benjamin.  E così versatili, ma così profondamente inseriti nella cultura russa del secondo ’800 e nella Tradizione. Tre racconti molto diversi. Il secondo, “A proposito della Sonata a Kreutzer”, fu pubblicato inizialmente col titolo “La signora ai funerali di Dostoevskij” ed è un sensibile, puntuto controcanto al celebre romanzo di Tolstoj. Lo scrittore raccoglie in prima persona il racconto di una dama che, celando la sua identità, gli confessa il suo tradimento matrimoniale, per avere consiglio morale. Il tema del matrimonio borghese oppure eterno, della superiorità dei sentimenti sulle convenzioni e della giustezza, o giustizia, dei rapporti tra coniugi incalzano, senza dogmatismi, le tesi della “Sonata a Kreutzer”. Il terzo racconto è un aneddoto militare pietroburghese, protagonisti la disciplina, le convenzioni opportunistiche tipiche dell’esercito nell’antico regime e, soprattutto, il piccolo grande dramma morale di una sentinella  che, per salvare un civile, mette a repentaglio la sua vita contravvenendo alle regole. Con il primo racconto, il più lungo, “L’angelo sigillato”, siamo al cuore di quella vena favolistica e al contempo mistica indicata da Benjamin. Una notte di bufera, una locanda nella steppa. Un uomo racconta l’episodio che ha deciso della sua vita, l’incredibile storia dell’Angelo Sigillato. Faceva parte di una cooperativa di costruttori itineranti, legati tra loro dalla fede: sono una comunità di raskol’nikiti, cioè di “vecchi credenti”, oggi diremmo “tradizionalisti”, scismatici che si erano staccati dalla chiesa russa rifiutando le riforme del Seicento. Su un carro conservano le loro icone. Appena giunti in un luogo, costruiscono una baracca per l’iconostasi. Pregano e vivono in comunità, sempre un po’ sospettati per la loro separatezza. Un giorno le guardie sequestrano le sacre immagini e deturpano con un sigillo a fuoco la più preziosa di tutte, un Angelo bellissimo e miracoloso. Non resta che cercare un “isografo” in grado di rifarla identica, ma serve uno che conosca l’arte divina dei maestri antichi. Non è facile: ovunque “l’antica tradizione non si fondava più sul bene e la bontà”. Il viaggio del protagonista alla ricerca dell’isografo e il miracoloso recupero dell’icona diventano un viaggio nella fede e nell’anima più profonda dell’ortodossia.

     

    TRE GIUSTI
    Nikolaj Leskov
    Marcos y Marcos, 256 pp., 13 euro

    • Maurizio Crippa
    • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

      E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"