Valigia diplomatica
Antonio Morabito
Mind, 188 pp., 18 euro
Da Gallina di Reggio Calabria alle ambasciate italiane nel mondo, la storia di Antonio Morabito è il racconto ordinario di un civil servant e cammino di successo di un ragazzo di provincia arrivato ai vertici della diplomazia italiana. Valigia Diplomatica, edito da Mind, è un’occasione per scoprire il dietro le quinte dei diplomatici, capire un mestiere, come spiega l’autore, “discreto e riservato, che non fa notizia se non tocca la cronaca”, eppure importantissimo per gli interessi nazionali e per la promozione dell’Italia nel mondo.
Morabito, dopo la laurea in Scienze politiche, inizia la carriera diplomatica nel 1986. Dopo i primi anni di formazione a Roma, viene inviato a Giacarta come segretario di legazione. Seguono poi l’Argentina, dov’è console, a Mendoza, e l’Iran, dove è nominato primo consigliere dell’ambasciata italiana a Teheran. Dopo più di vent’anni di carriera, la nomina più prestigiosa: nel 2010 Morabito diventa ambasciatore italiano nel Principato di Monaco, un calabrese “alla corte dei Grimaldi” che ha contribuito a raggiungere l’Accordo in materia di scambio di informazioni ai fini fiscali tra i due paesi, da anni in contrasto. Infine, il ritorno a Roma, dove oggi vive e lavora, nell’ufficio di Promozione del sistema paese alla Farnesina.
Tutto il percorso è legato, come suggerisce il titolo del libro, alla valigia: quella diplomatica che contraddistingue gli uomini impegnati in una delle carriere più affascinanti, un lavoro che permette da un lato di spostarsi tra culture diverse e paesi lontani, dall’altro di rappresentare il made in Italy e gli interessi italiani; ma anche quella di cartone, il famoso bagaglio degli emigranti, dei tanti italiani del sud che hanno lasciato i propri paesini per fare “il grande salto” senza per questo rinnegare le proprie radici. Anzi, le radici sono la base e la forza, come spiega l’autore nel primo capitolo del libro: il pacco di cartone, con dentro i prodotti tipici della sua terra preparati dalla madre, e tenuti insieme dallo spago, segno di un legame forte e mai dimenticato.
La curiosità per il mondo e il legame con la sua terra d’origine sono “le due facce della mia esistenza” impegnata a coltivare le persone incontrate nei viaggi, durante le missioni o durante gli anni di residenza ufficiale. Intervallato da piccoli riquadri che si soffermano su una curiosità, un prodotto tipico o un evento particolare, il libro è una gradevole lettura anche grazie a queste pause, che consentono al lettore di saperne di più sul bagaglio di esperienze di Morabito: la storia del Bergamotto Reggino e dei Bronzi di Riace come emblema di una terra, la Calabria, dalle immense potenzialità ma in difficoltà a causa della ’ndrangheta “un cancro che corrode il tessuto sociale e economico di un territorio sano e rigoglioso, estendendo i suoi tentacoli e paralizzando il progresso e lo sviluppo”; l’approfondimento sui costumi e le particolarità di terre così lontane, come la festa della vendemmia di Mendoza, le convenzioni sociali persiane da imparare subito una volta in Iran, le bellezze inesplorate dell’Indonesia.
Non manca un riferimento alle esperienze personali: l’importanza della fede cattolica, la consapevolezza delle difficoltà che ha affrontato la sua famiglia che, come quella di ogni diplomatico, ha dovuto disfare le valigie ogni quattro anni e ricominciare daccapo in tre diversi continenti; gli amici su cui poter contare, fondamentali in una vita senza punti di riferimento spaziali. Infine l’ultima valigia, quella dei ricordi e dei regali ricevuti, accumulati negli anni e custoditi con cura.
VALIGIA DIPLOMATICA
Antonio Morabito
Mind, 188 pp., 18 euro