Eccentrici in guerra

Nicola Baroni

Andrea Santangelo
Utet, 208 pp., 15 euro

Anni 80. Treno Londra-North West Surrey. Un pendolare apre il finestrino e lancia fuori la sua ventiquattrore. Gli altri passeggeri pensano sia pazzo, qualcuno conosce il suo passato e ipotizza una follia a seguito della guerra combattuta tra le file inglesi. In realtà Jack Churchill la sta lanciando nel giardinetto di casa dal treno in corsa in modo da evitare di portarsela a mano dalla stazione. Chiunque l’avesse visto nel 1943 sbarcare in Sicilia armato di spada, arco, faretra e cornamusa avrebbe saputo che il personaggio era sempre stato bizzarro, anche in guerra. E’ solo uno dei tanti eccentrici che hanno militato nella Seconda guerra mondiale e di cui Andrea Santangelo ricostruisce e raccoglie le storie. E non è l’unico con la fissazione per le cornamuse. Altra costa, quella della Normandia, e altro sbarco, il decisivo D-Day. Lord Lovat, anche lui ufficiale inglese, anzi scozzese, approdava con un pullover bianco a collo alto accompagnato da un suonatore di cornamusa. Il regolamento militare lo vietava ma la trasgressione fu provvidenziale: i tedeschi li presero per matti e non spararono. Poi c’è chi, come Tatham-Warter, alla cornamusa preferiva le trombe, che distribuì ai suoi uomini per comunicare sul campo di battaglia senza far uso della radio, da lui ritenuta poco sicura. E mezzi poco sicuri la radio e il telefono lo erano davvero, se si leggono gli “scherzi” fatali fatti da molti di questi eccentrici ai nemici. Il belga Vladimir Peniakoff stanò gli ultimi tedeschi nascosti in Puglia telefonando loro e fingendosi un ufficiale italiano che voleva vendere loro casse di cognac. E sul fronte opposto l’ufficiale tedesco Erns-Günther Baade, sfruttando il suo perfetto accento inglese, si infiltrava nelle comunicazioni radio del nemico per dare false coordinate di tiro. Il tutto indossando un kilt, sua divisa abituale, e portando sempre con sé una spada medievale scozzese a doppio taglio. Se Belgio e Scozia sembrano le terre d’origine della maggior parte di questi personaggi stravaganti, anche gli americani non sono da meno, con il generale George Patton che poteva inginocchiarsi all’improvviso a pregare nel mezzo del campo di battaglia, per poi di rialzarsi e ricominciare a sputare ordini bestemmiando, convinto che un gentiluomo dovesse essere in grado di farlo per tre minuti di fila senza mai ripetere una singola imprecazione. Non mancano infine le donne, come l’inglese Nancy Wake che si getta col paracadute in Alsazia per andare ad aiutare la resistenza locale, ma rimane impigliata su un albero. Al soldato che, vedendola, si augura di poter sempre cogliere frutti simili risponde laconica: “Non cominciamo con queste cazzate francesi, tiratemi giù”. E, una volta scesa, uccide una sentinella delle SS spezzandole il collo.

 

ECCENTRICI IN GUERRA
Andrea Santangelo
Utet, 208 pp., 15 euro

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