Sara al tramonto
Maurizio De Giovanni
Rizzoli, 360 pp., 19 euro
Instancabile Maurizio De Giovanni. In pochi anni, lo scrittore napoletano – classe 1958, ex banchiere e tifosissimo partenopeo – si è imposto sulla scena del noir italiano firmando ben due serie di successo – “I bastardi di Pizzofalcone” e il “Commissario Ricciardi”, entrambe edite da Einaudi – conquistando i lettori con la determinazione e il pathos di cui sono ricche le sue storie, portando sulla pagina la vita di strada dei rioni, la miseria come la ricchezza delle persone comuni, le ingiustizie dentro e fuori i commissariati, fra lotte di potere e criminali che talvolta – è il caso del recente Pane – delinquono solo per sopravvivere. Ma De Giovanni ha una vena creativa imponente e spinto dalla sua ricerca di storie e protagonisti, si è ritagliato lo spazio per dar vita a una nuova serie, già balzata in cima alle classifiche con Sara al tramonto, edito nella nuova collana Nero Rizzoli, un progetto editoriale ideato da Michele Rossi e Tommaso De Lorenzis che raccoglie alcune fra le voci più importanti del genere. Sara è una ex poliziotta. Non si trucca, non si tinge i capelli e indossa abiti comuni. In parole povere Sara vive come un’ombra ma da questa posizione di vantaggio osserva il mondo che si dipana sotto i suoi occhi, cogliendone le increspature, i punti deboli, le emozioni.
Sara ha 55 anni e si muove tra la collina del Vomero e la periferia napoletana ai giorni nostri e proprio come il commissario Ricciardi, possiede una dote paranormale. E’ capace di interpretare ogni piccolo segno, “il movimento delle labbra, la postura, la posizione della testa, il tono della voce”, riuscendo a cogliere confidenze, raccogliendo drammi, scoprendo i nostri segreti. Ha un passato nei servizi segreti ma per amore ha lasciato tutto finendo con un pugno di mosche in mano. Sta per diventare nonna ed è impegnata a ricucire i rapporti con Viola – la compagna del proprio figlio defunto che le rivelerà un talento da fotografa – quando una ex collega torna a farle visita, chiedendole di indagare sull’uccisione del ricco finanziere Molfino, per la quale è stata arrestata la figlia tossicodipendente. Un caso già risolto eppure sospetto. Sara dovrà agire fuori dai radar, affiancata dagli scrupoli di coscienza del poliziotto Davide Pardo e dal suo ingombrante quadrupede, un bovaro del Bernese. Questo libro principia come un thriller – non senza la sua vena di umorismo – ma stavolta De Giovanni lascia più spazio all’introspezione dei personaggi con un testo che ha un marcato carattere teatrale, una sorta di commedia umana partenopea che appassiona la lettura.
SARA AL TRAMONTO
Maurizio De Giovanni
Rizzoli, 360 pp., 19 euro