Crawl space
di Jesse Jacobs, Eris, 100 pp., 15 euro
Comincia con la più classica delle ego dissolution la nuova avventura grafica di Jesse Jacobs: dopo aver fatto accedere un’amica a un universo ulteriore attraverso quelli che si rivelano essere due portali dimensionali, ossia una lavatrice e un’asciugatrice di uno scantinato in una casa di una città di provincia canadese dove Daisy, la protagonista della graphic novel, si è appena trasferita con la sua famiglia, la prima battuta che la padrona di casa rivolge alla sua ospite è “ho dimenticato di essere me”, mentre le listarelle di colori cangianti che per due intere tavole continuavano a inseguirsi finiscono per ricombinarsi nei sembianti trasfigurati delle due amiche. Il nuovo fumetto del canadese Jacobs colpisce proprio per la scelta di descrivere il passaggio di stato percettivo con uno iato grafico: il mondo al di qua degli oblò degli elettrodomestici è in bianco e nero, mentre quello al di là fatto di forme e strisce di colori sgargianti. La precisione del tratto geometrico dedicato alla rappresentazione del mondo ulteriore fa pensare ad alcuni quadri di Paul Klee, mentre il bouquet immaginifico mostra una palette che va dai riferimenti insistiti ad Alice (entrare nella lavatrice è varcare lo specchio) alle allusioni a quello che è forse il più visionario dei fumettisti attuali, quel Jim Woodring le cui splendide opere fanno pensare a un Walt Disney allucinato da una poderosa dose di Dmt. Nel corso di Crawl Space Jesse Jacobs riesce a descrivere tutti i passaggi fondamentali di un’esperienza psichedelica – evidenti pur senza il bisogno di alludere esplicitamente neppure una volta all’uso di sostanze psicotrope: oltre alla già citata ego dissolution, ci sono i riverberi psichedelici che sorprendono chi è in grado di coglierli durante un’epifania nella vita di tutti i giorni, la diffusione della scoperta presso un gruppo di amici, alcuni dei quali col mancato rispetto dell’equilibrio delicato del nuovo mondo finiranno per rovinare un determinato viaggio, una retata della polizia e i diversi punti di vista che scaturiscono dall’esperienza in un giro di amici. La capacità di cogliere i momenti e restituire la purezza della scoperta attraverso giochi di forme e colori è a tratti commovente, così come l’implicito portato ecologico di tutta la scoperta. Crawl Space ci dice che l’approccio a un ulteriore stato di coscienza è alla portata di tutti ma anche che è decisivo rapportarsi a un salto percettivo di questa rilevanza in punta di piedi e col rispetto che si deve alle scoperte capaci di riconfigurare stabilmente il nostro rapporto col mondo, facendo dell’immersione visiva nella graphic novel di Jacobs un piccolo manifesto visivo del Rinascimento psichedelico.di Jesse Jacobs, Eris, 100 pp., 15 euro
di Jesse Jacobs,
Eris, 100 pp., 15 euro