Le salite più belle d'Italia
di Davide Cassani con Beppe Conti, Rizzoli, 320 pp., 18 euro
E’ lì dove la strada sale, si protende verso il cielo provando ad accarezzare le nuvole, che il ciclismo trova la sua dimensione più appassionante, diventa allo stesso tempo elitario e popolano. Si trasforma in terra di conquista per pochi, si fa custode delle emozioni di molti. Quando l’asfalto si inclina, abbandona la pianura per inerpicarsi verso le montagne, le biciclette patiscono la condanna della gravità e i corridori si sparpagliano tra curve e tornanti. E’ un lungo serpentone alla testa del quale pedalano i sognatori. C’è chi si immagina a braccia alzate sotto il traguardo di giornata, chi anela una maglia colorata, gialla o rosa che sia, quella che brilla di gloria, di fama, di storia ciclistica.
Nient’altro conta, se non la salita. Almeno nei sogni di chi nello scalare le montagne trova la sua dimensione. Almeno nei sogni di chi da un divano o da bordo strada spera di vedere il proprio beniamino primeggiare. E’ lì che la corsa diventa eccitante, che gli scatti dei campioni prendono forma. Ed è sempre lì che chi pedala per passione cerca con l’immaginazione di essere, per un giorno, Coppi, Gaul, Massignan, Pantani o chissà chi altro. Le grandi salite sono un collage di storie, portano impresse sui loro tornanti racconti di ogni stagione, la fatica di ogni passaggio, imprese ed epopee, cotte e crisi, un compendio di quello che il ciclismo è stato, è e sarà.
Davide Cassani, prima di diventare ct della Nazionale, è stato ciclista. Su di una bicicletta ha pedalato per decenni, su di una bicicletta continua a pedalare. Lo faceva anche quando lavorava per la Rai e la sua voce era il contraltare di quella del telecronista, prima Adriano De Zan, poi Auro Bulbarelli. Le sue ricognizioni a pedali delle tappe del Giro d’Italia sono diventate un format, un prodotto indispensabile. Quando ha abbandonato la tv per sedersi sull’ammiraglia della Nazionale di ciclismo, nessuno ha preso in considerazione la possibilità di eliminarle. Erano ormai storia, appuntamento imperdibile. “Le salite più belle d’Italia” sono ricognizioni non per immagini, ma per parole, sono un viaggio a pedali verso le cime che hanno segnato la storia della Corsa rosa. Certo con qualche assenza, ma sarebbe stato impossibile raccontarle tutte. Il libro è un su e giù tra tecnica a pedali, dettagli delle salite e storia ciclistica. E’ la summa del motivo per cui ancora adesso Cassani è amato. E’ canto e controcanto, storia e storie, quelle di Beppe Conti, che salita dopo salita, ripercorre a parole quel legame inscindibile che lega il ciclismo alla sua storia.
Davide Cassani con Beppe Conti
Rizzoli, 320 pp., 18 euro