Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
L'Italicum, il divorzio breve e i droni di Obama
Giovedì 23 aprile. Sant’Adalberto (Vojtech), vescovo di Praga e martire. Fu trafitto con le lance da alcuni pagani.
Titoli. Anche i giornali faticano a capire cosa succede. E allora che s’impagini la realtà in disordine sparso. Il Giornale sceglie la fase elmetto contro gli sbarchi: “Sì all’opzione militare”. La Stampa fa la svolta familiare: “Divorziare diventa più facile”. Certo, come bere un bicchier d’acqua. Libero apre il paginone fiscale: “Come battere il fisco”. Repubblica guadagna file chilometriche di lettori con un titolo appassionante sulla legge elettorale: “Voto segreto ultima battaglia sull’Italicum”. Basta, sono i giornali di ieri.
Immigrazione e Europa. E’ il giorno del consiglio straordinario dei capi di Stato dell’Europa. Non ci sarà niente di straordinario.
Stipendi & Commercio. Istat. Numeri per capire che aria tira nel Paese. Oggi saranno diffusi i dati sulle retribuzioni di marzo e i dati del commercio estero extra Ue, sempre per il mese di marzo. Non si vive di solo export, ma è un indicatore importante, soprattutto per capire se le aziende italiane sono in grado di affrontare i mercati più lontani, cioè quelli che crescono davvero.
Def(initivo). Conclusa la sfilata di personalità nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato, oggi il Documento di economia e finanza 2015 arriva in aula a Montecitorio. Votazioni e dibattito.
Corriere. Assemblea degli azionisti del Corriere della Sera. Tra una settimana Ferruccio De Bortoli lascia la direzione del quotidiano.
Mattarelland. Il presidente della Repubblica è in visita ufficiale in Croazia. Prosegue il “gran tour” di presentazione nelle capitali europee. Fase balcanica.
La seconda carica. Lesto e desto, Pietro Grasso segue come un’ombra il presidente Mattarella. E dunque anch’egli oggi è in piena fase balcanica. Il presidente del Senato è in Bosnia Erzegovina per partecipare alla XIII Conferenza dei presidenti dei Parlamenti dell'Iniziativa Adriatico-Ionica. Tutti al Grand Hotel Neum. Grasso parla intorno alle 11.30. Fondamentale.
Cerimonie, tagli di nastri, convegni, cocktail. E’ il terreno di manovra di Laura Boldrini, presidente della Camera. Ecco la sua agenda: alle 14.15 è a Montecitorio (Sala della Regina) per la conferenza “Parigi Clima 2015: tre proposte innovative dall'Italia”, promossa dalla Fondazione “Centro per un Futuro Sostenibile”. Messa a posto la coscienza ambientale, la Boldrini passa all’arte: alle 18.30 si fionda alla sede dell’Associazione della stampa estera per inaugurare la mostra “Camera con Vista. Uno Sguardo della Stampa Estera sull'Italia Autentica”, a cura di Chris Warde-Jones. Ah, il mondo degli intelligenti a prescindere, una favola.
Quantitative Samurai. La Banca del Giappone non terminerà il suo programma ultraespansivo. Lo ha detto il governatore Haruhiko Kuroda in Parlamento.
I droni di Obama (e Sigonella). A Ramstein, in Germania, gli Stati Uniti hanno la loro base operativa per la guerra con i droni. Documenti pubblicati dallo Spiegel e da The Intercept rivelano come funziona il controllo via satellite e l’importanza strategica della base tedesca. Ma la questione riguarda anche l’Italia e la base di Sigonella per cui l’Air Force ha chiesto fondi per 15 milioni di dollari per costruire un sistema che replica quello di Ramstein. Un back up se in Germania qualcosa va storto, dicono. La guerra dei droni decolla anche dall’Italia.
Radiazioni sui Clinton. Sono quelle del New York Times che si abbattono sulla famiglia Clinton e la campagna presidenziale. Il quotidiano rivela le donazioni di una compagnia nucleare, la Uranium One, alla Fondazione Clinton. Uranium One è stata acquisita qualche anno fa dalla Rosatom, un’azienda russa che controlla la catena di produzione e smaltimento dell’uranio. Le donazioni di Uranium One e altri soggetti legati al business nucleare verso la fondazione dei Clinton ammontano a decine di milioni di dollari. Nel grafico interattivo potete leggere un quadro eloquente della storia. Quello del NYT è uno scoop, la corsa alla Casa Bianca comincia col botto.
Rolls Royce hi-tech. Oltre un secolo di storia, un simbolo dell’eleganza inglese che ha bisogno di scrivere una nuova storia. Come? Con un capo che viene dall’hi-tech, Warren East, già a capo di Arm Holdings, prende il posto di John Rishton. Rolls Royce è nota al grande pubblico per le auto, ma il suo business principale è quello di costruire motori per mezzi di trasporto. Le turbine dell’Airbus A350 e del Boeing 787 Dreamliner sono Rolls Royce. I profitti calano, la strategia non convince gli investitori, il titolo perde oltre il 30 per cento in un anno. Così si cambia, arriva Warren East, il mago di microprocessori. E’ il segno dei tempi. Anche la Rolls è digitale.
23 aprile 1564. A Stratford-upon-Avon nasce William Shakespeare, il gigante. Sullo schermo, Shakespeare in love, delizioso.
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