Vincenzo De Luca con Matteo Renzi (foto LaPresse)

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

L'occupazione e gli impresentabili

Mario Sechi
Non c’era bisogno di quest’ultima storia (la Cassazione toglie lo scettro al Tar e lo consegna al giudice ordinario sull’applicazione della legge Severino) per capire che l’Italia è come l’aereo più pazzo del mondo (scena epica, avviso luminoso in volo: “Panic”. Poi il cambio: “Ok, no panic”).
    Sant’Agostino di Canterbury. Priore del monastero benedettino di Sant’Andrea sul Celio a Roma, Agostino fu scelto nel 597 come guida per quaranta monaci inviati in Gran Bretagna per rievangelizzare le popolazioni ritornate all'idolatria in seguito all’invasione dei Sassoni.

     

    Titoli. De Luca. De Magistris. Tar. Cassazione. Gli impresentabili. Non c’era bisogno di quest’ultima storia (la Cassazione toglie lo scettro al Tar e lo consegna al giudice ordinario sull’applicazione della legge Severino) per capire che l’Italia è come l’aereo più pazzo del mondo (scena epica, avviso luminoso in volo: “Panic”. Poi il cambio: “Ok, no panic”). I giornali frullano il caos e lo impaginano come possono (o non possono). Risultato, ecco il Corriere della Sera dedicare l’apertura a Vincenzo De Luca con questo titolo: “Il giudice riapre il caso De Luca”. Sarebbe sufficiente questo per passare ad altro. Ma Repubblica squaderna un titolo così: “I 17 impresentabili di Puglia e Campania. Scontro sui nomi”. Dove lo scontro è con Rosy Bindi, la quale si è sostituita ai tribunali e ai partiti. Si chiama delirio istituzionale e Renzi e Mattarella dovrebbero cominciare a pensare che è ora di mettere la parola “fine”. Avranno il coraggio? E chi comanda? La politica o la magistratura con i suoi improbabili e tragicomici epigoni? La Stampa fotografa la situazione: “Cassazione e antimafia. Regionali a rischio caos”. Segnalo la boa di Libero nel mare delle pensioni: “Ecco chi incassa la pensione a spese dei pensionati veri”. E poi? C’è Visco, il governatore di Bankitalia, che in questo polverone di guerra parolaia, fa quasi tenerezza. Il Sole 24Ore fa il riassunto: “Visco: riforme e bad bank per consolidare la ripresa”. Eccola, la ripresa, gong! E’ sul ring Italia. Buona giornata.

     

    Agendina politica. E’ scarsa, stanno tutti tirando gli ultimi petardi della campagna elettorale regionale. Il Palazzo fa poco o niente. Segnalo in disordine sparso che: 1. Laura Boldrini, presidente della Camera, è ancora impegnata nel suo tour Sudamericano (Cile, Brasile, Argentina); 2. Pietro Grasso, presidente del Senato, è a Firenze per celebrare tragici eventi (l’attentato di via dei Georgofili) e inaugurare biblioteche (quella di Giovanni Spadolini dedicata alla storia dell’Assemblea Costituente); 3. In Senato, commissione Istruzione, ci sono audizioni di genitori, dirigenti scolastici, studenti e sindacati sulla riforma della scuola; 4. Sempre a Palazzo Madama in commissione Lavori Pubblici si parla di riforma della Rai.

     

    (R)Assicurazioni Generali. Passiamo alle cose concrete. Il gruppo Generali punta a diventare leader nell'assicurazione retail in Europa nel piano 2015-2018. L’ad Mario Greco ha illustrato il piano che prevede “un modello di business completamente nuovo”. Generali prevede di effettuare investimenti in tecnologia per 1,25 miliardi di euro nei prossimi tre anni.

     

    Occupazione. Si fanno molti discorsi sulla ripresa economica. E sull’Europa. Mancano pochi giorni al voto regionale, il governatore di Bankitalia Ignazio Visco ha detto ieri che i segnali positivi esistono. Bene. C’erano anche in Spagna, ma il Partito popolare di Mariano Rajoy è andato a carte quarantotto. Podemos. Anche la Polonia in questi anni ha guadagnato (senza l’euro) ma le elezioni hanno dato lo scettro all’ultranazionalista Duda. Il tema che divide gli elettori è quello dell’occupazione. Guardate questa interessante mappa pubblicata dal Financial Times che illustra uno studio della Brookings Institution. Riguarda gli Stati Uniti, la nazione dove la ripresa è più forte. Eppure, nonostante tutto, le città americane non si sono riprese e non hanno ricostituito i posti di lavoro persi. Che cosa ci dice? Che non è solo un problema di prodotto interno lordo, che l’occupazione oggi è tecnologia, che la forbice tra ricchi e poveri è enorme. C’è da riflettere. Anzi, c’è da fare.

     

     

    Iraq. Gli sciiti hanno preso in mano la campagna per riconquistare le città nelle provincie di Anbar e Salaheddin. L’obiettivo è quello di cacciare i miliziani di Isis da Ramadi, la più importante conquista dei terroristi in Iraq. Naturalmente, niente è semplice in Iraq, e il fatto che gli sciiti guidino la controffensiva crea problemi con i sunniti. In ogni caso, in pochi giorni – secondo i comandanti – Ramadi dovrebbe essere ripresa.

     

    Hacker bussano alla porta del Fisco. Sono entrati nei sistemi informatici e hanno violato centomila file dei contribuenti americani. La tanta tecnologica America in realtà ha sistemi obsoleti, alcuni risalgono ai tempi di JFK.

     

    27 maggio. E’ il 1937, il sogno americano aggiunge un’altra opera. Apre il Golden Gate. San Francisco.