Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Altro che Grexit. Renzi va a Herat invece che a Berlino
Santi martiri Marcellino, sacerdote, e Pietro, esorcista, che, come riporta il papa san Damaso, furono condannati a morte durante la persecuzione dell’imperatore Diocleziano.
Titoli. Cattaneo. Chi se lo immaginava che il cognome del Patriota sarebbe diventato un incubo per Renzi. Succede se un pregiato istituto di analisi politica porta quel nome e fa l’analisi del voto, succede se perdi 2 milioni di voti, succede se vai in Afghanistan nel giorno sbagliato, succede se sei premier e anche segretario del Pd. Succede. E così i titoli dei giornali sono lo specchio di quello che sei e fai. Il Corriere della Sera: “Pd diviso, l’offensiva di Renzi”. Vedremo, la reazione. Per ora c’è un premier che ha evitato commenti diretti, domande, giornalisti. Non è da Renzi. Il Giornale: “Renzi, due milioni in fuga”. Libero: “Renzi perde due milioni di voti”. Il Fatto Quotidiano: “Due milioni in fuga da Renzi. Aveva più voti il Pd di Bersani”. Ok, direte che questi ultimi non sono proprio amici del segretario fiorentino. Capisco, andiamo in casa Repubblica. Ezio Mauro apparecchia un titolo su due righe: “Renzi: è andata bene. Scontro nel Pd. Salvini a Berlusconi: ora il leader sono io”. Dove il lettore si chiede: se è andata bene, come mai c’è lo scontro nel Pd? Misteri del giornalismo democratico. Andiamo avanti. La Stampa dice che “Renzi prepara la resa dei conti”. E il Messaggero riporta l’urlo di guerra: “Renzi processa il Pd: si cambia”. Tirerà fuori il tomahawk? A questo punto friggo di curiosità. Cose positive? Su MF ce ne sono due. La prima è su Expo: “Sarà un giugno record” (segnalo a quelli che “non aprirà mai” i 2,7 milioni di visitatori in maggio). Il secondo titolo da MF è su Fiat-Chrysler: “La Jeep triplica le vendite, vola FCA”. E tanti saluti a quelli che il maglioncino e l’amerikano, Marchionne è il nemico, etc. Una pernacchia li seppellirà. Per il resto, si avvicina l’appuntamento Juve-Barcellona. E allora vai con “la rosa”. Titolo della Gazzetta dello Sport: “Lippi. A Berlino si vince così”. Tutti allenatori. In poltrona. State Allegri, buona giornata.
Grecia. Che succede? Che Renzi ha sbagliato aereo. E’ andato a Herat, ma doveva essere a Berlino già da domenica sera. Negli uffici della cancelliera Angela Merkel infatti si teneva un vertice sul salvataggio della Grecia con il direttore del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, e il presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker. Ricapitoliamo: ci sono tutti quelli che devono esserci, tranne l’Italia. Ricordo (ma lui, Matteo questo lo sa, dai che lo sa…) che la situazione del capitale sottoscritto dalle banche centrali nazionali nella Bce è la seguente: Bundesbank 17,9 per cento, Banque de France 14,1 per cento, Banca d’Italia 12,3 per cento. Esserci, non sarebbe stata una gentile concessione. E ricordo anche che l’esposizione dell’Italia con la Grecia è di circa 40 miliardi. Credito da riscuotere. O perdere. Dipende da cosa decidono gli altri per noi. Surreale.
Grecia. Ma loro, i greci, che fanno? Il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, ha rivelato che la Grecia ha fatto le sue prime proposte sulla riforma delle pensioni.
2 giugno. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto le celebrazioni. Sfilata delle Forze Armate Frecce Tricolori. E giardini del Quirinale aperti per i cittadini nel pomeriggio. Viva l’Italia.
Qui Germania. La disoccupazione è scesa a maggio al minimo record. Il numero di disoccupati è di 2,786 milioni, il livello più basso da dicembre 1991. Il tasso di disoccupazione è al 6,4 per cento, ai minimi dal 1990, anno dell’unificazione. Il tasso di disoccupazione in Italia è del 13 per cento.
Petrolio. Sui mercati asiatici è sopra i 60 dollari. Si aspetta una domanda più forte nella seconda metà dell’anno e il vertice dell’Opec venerdì.
Nikkei. Il rally del Giappone si è fermato (per ora). Dopo dodici giorni di guadagni continui, la borsa di Tokyo ha chiuso con un ribasso dello 0,13 per cento dell'indice Nikkei. Era la più lunga serie positiva dal 1988 a oggi.
Iraq e Isis. Dura accusa (vera) del premier iracheno Haide al Abadi sugli aiuti per combattere lo Stato islamico: “A parole c’è molto sostegno per l'Iraq ma sul terreno ce n’è pochissimo”.
Musica. Il 16 giugno esce “Dejà vu” il disco di Giorgio Moroder: 12 tracce inedite e otto collaborazioni. Stiamo parlando del re della disco music.
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