Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Sugli "impresentabili" Cantone dice che la Bindi ha sbagliato. Entro venerdì si decide sulla Grecia
Titoli. Achtung! C’è una spalla su Repubblica che dà la misura del “nuovo clima”, della narrazione buona, soffice, favolistica. Titolo tutto da delibare: “Se la parata del 2 giugno diventa pacifista”. Con quel “se” davanti che fa tanto giornalismo dubbioso, pronto a confrontarsi con i grandi dilemmi della storia e spiegarli e piegarli al volgo. Ecco la prosa con i bigodini di Guido Crainz a darci la cifra stilistica del Nuovo Tempo: “Una sfilata militare, sì, ma sempre meno guerresca: con molte bande nel corteo, con gli atleti delle paralimpiadi che sfilavano, mentre erano quasi nascosti i corpi speciali”. Altro? Repubblica fa il gioco del Cantone e impagina un’intervista del capo dell’autorità anticorruzione che mette Rosi Bindi all’angolo. Titolo: “Pd, resa dei conti. Cantone: la Bindi sbaglia su De Luca”. Amen. Sul tema apre La Stampa: “Nel Pd ora è guerra di denunce”. Libero fa previsioni sul conflitto: “Renzi va alla guerra. Ecco perché può perderla”. E il Corriere della Sera si conferma in fase notarile: “Pd, lo scontro arriva in tribunale”. Il titolista del Giornale è tornato in fase felicemente surrealista dopo qualche giornata di appannamento: “Vogliono arrestare la Bindi”. In via del Tritone, al Messaggero, provano a dare un senso alle ultime 48 ore del premier: “Renzi, mossa sugli immigrati”. Il resto? E’ una questione di Fifa (e Blatter) e panchina (del Milan). Doppio titolo della Gazzetta dello Sport: “Affondato” (Blatter) e “Ancelotti no, c’è Mihajlovic”. Palla in tribuna. Buona giornata.
Che succede? Succede che siamo al tentativo di evitare il crac della Grecia. Che poi, il crac c’è già, il problema è solo chi paga. Atene ha bisogno di 7,2 miliardi di euro per mandare avanti la baracca. E ha una rata da 300 milioni di euro (che non ha) da pagare entro venerdì. Ma la questione pare non interessare troppo Parlamento e governo, nonostante vi siano in ballo 40 miliardi di esposizione con Atene. E poi, resta il tema: perché al vertice di Berlino non c’eravamo? Organizzato da Angela Merkel, con Juncker, Draghi, Lagarde e Hollande. Per essere invitati, non basta neppure avere il 12,3 per cento del capitale della Bce. Affari loro, soldi nostri.
Draghi. Alla fine, siamo nelle mani del presidente della Bce. Oggi a Francoforte si riunisce il board della banca centrale e poi ci sarà una conferenza stampa. Qualcuno (la Germania) chiedeva un taglio del programma d’acquisto di titoli, ma con l’aria che tira in Europa, alla fine sarà confermato il piano iniziale. D’altronde, a Berlino abitano su un altro pianeta: la Germania ha realizzato il dato di disoccupazione più basso dal 1991 a oggi. Il tasso tedesco è pari a 6,4 per cento, quello dell’Italia è al 13 per cento.
Cantone/De Luca. Il neo presidente della giunta campana si è mosso subito: ha denunciato la Bindi. E stamattina su Repubblica Raffaele Cantone afferma che la presidente dell’Antimafia ha sbagliato nella sua iniziativa sugli impresentabili. A parte tutto questo, il tema è il seguente: De Luca e Emiliano non saranno sul telecomando di Renzi. Cosa che frenerà parecchio il suo progetto di ridurre il dissenso. Inoltre, Renzi non controlla il nord produttivo: Lombardia, Veneto e Liguria insieme fanno circa 500 miliardi di pil, quasi un terzo di tutta la produzione italiana. Dove c’è ricchezza non c’è il Pd.
Burocrazia. Riorganizzarla (bene) sarebbe cosa buona e giusta. Anche perché costa parecchio. Chi vuole saperne di più può ascoltare il Presidente della Corte dei Conti, Raffaele Squitieri, in commissione Affari costituzionali della Camera. (ore 13.30)
Pensione alla casalinga? C’è un’audizione sul tema del ministro del Lavoro Giuliano Poletti in commissione Lavoro alla Camera. (ore 14)
Disco volante. Lo lancia oggi la Nasa, serve ad atterrare su Marte. Eccolo.
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