Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Renzi tra i rendimenti Btp e i debiti di Atene
San Bonifacio, vescovo e martire. Monaco di nome Vinfrido, giunto a Roma dall’Inghilterra fu ordinato vescovo dal Papa San Gregorio II e, preso il nome di Bonifacio, fu mandato in Germania e poi in Olanda dove fu trafitto con la spada dalla furia dei pagani.
Titoli. Magna magna e poi o la Borsa o la vita. Un classico. Lo impagina Repubblica, il caso della corruzione dentro e fuori il Campidoglio: “Ci stiamo mangiando Roma”. Didascalica è La Stampa: “Tangenti anche sugli immigrati. Roma, arresti a destra e nel Pd”. Dove la destra è tutta e il Pd è uno. Interessante, la classificazione politico-criminale del giornale di Torino. C’è un Nerone in prima pagina su Libero, è Marino (il sindaco) e il titolo è così: “Se resta Marino ci mangiamo Roma”. E in via del Tritone, come titolano al Messaggero? Fase questura: “Mafia Capitale, retata di politici”. Il Corriere della Sera punta sul Nazareno: “Lo scandalo di Roma scuote il Pd”. Il Giornale pure, ma con un colpo d’accetta: “Il Pd vende gli immigrati”. Ma non erano di destra? Voltiamo pagina, è cronaca nera, roba da mezze calzette. Qualche indicazione sul futuro? Eccola, arriva dalla Germania e dalla Borsa. Perché la vera notizia è quella che i rendimenti dei titoli di Stato stanno salendo e il conto degli interessi per lo Stato non è più quello previsto. Titolo di Milano Finanza: “Draghi manda i bond in altalena”. Il discorso del presidente della Bce ha svegliato il can che dorme? Forse. In ogni caso, la previsione del Def renziano è certamente da rifare, ma non è una novità, scrivono con i piedi i decreti, figuriamoci cosa fanno sui conti. Sintesi del Sole 24Ore: “Borse e tassi sotto tiro. Alta tensione sui Bund”. Achtung! Buona giornata.
Che succede? Succede che le tensioni sui titoli di Stato in Eurozona si traducono in problemi di bilancio. Il Bund oscilla tra 0,84 e 1, il rendimento dei Btp decennali che a marzo era a quota 1,12, due giorni fa ha toccato 2,28. Succede che le previsioni su crescita e occupazione sono come porte girevoli. Perché fragile è il quadro interno e lo scenario internazionale. La gestione di Palazzo Chigi è come quella di un hedge fund esotico: si scommette su un fatto di mercato incerto, ma l’incasso sulle operazioni è certo, mentre le perdite sono in ogni caso del cliente.
Grecia. Eccolo, l’altro problema di Renzi, 40 miliardi di esposizione con la Grecia. Oggi scade una rata da 300 milioni da rimborsare al Fondo monetario internazionale e non sarà pagata. Ieri notte Tsipras ha detto a Hollande e alla Merkel al telefono che il piano della Trojka è irricevibile. Tanti saluti, a Atene continuano a ballare il sirtaki finanziario.
Stati Uniti. Ieri il Fondo monetario ha raccomandato alla Fed di non alzare i tassi quest’anno, ma all’inizio del 2016. Wait and see, insomma. Oggi escono i dati sull’occupazione, gli analisti si attendono la creazione di circa 226 mila nuovi posti e un tasso di disoccupazione al 5,4 per cento. Ottimisti?
Petrolio. Oggi a Vienna si riunisce il cartello dei produttori dell’Opec. L’Arabia Saudita continuerà la sua strategia dell’omino nel pozzo: nessun taglio alla produzione e prezzo basso. La quota sarà di trenta milioni di barili al giorno. E’ la guerra con lo shale oil americano.
Borsa: ha aperto in negativo. Long day in attesa di novità su Grecia e dati occupazione americana.
Fusioni, fusioni, fusioni. Il 2015 è partito a razzo e il settore delle tlc è quello in piena rivoluzione. Vodafone potrebbe fondersi con Liberty Global (attiva anche nel settore delle applicazioni tv) e dar vita a un gruppo da 230 miliardi di dollari. Chi ha i cavi cerca i contenuti, chi ha contenuti cerca i cavi come nuova autostrada.
Hacker in America. Quattro milioni di file di cittadini americani sono stati violati da un attacco hacker al sistema federale lo scorso aprile. Washington accusa i cinesi. L’ambasciata di Pechino non l’ha presa bene: “Accuse irresponsabili e controproducenti”.
Mattarella. Continua l’epico tour di svolta politica del Presidente della Repubblica: Sergio Mattarella va all’Expo.
Giovani imprenditori. Sono a Santa Margherita Ligure, fanno il loro 45esimo convegno. E ci sarà Maria Elena Boschi.
5 giugno. Comincia la Guerra dei Sei Giorni. E’ il 5 giugno del 1967, Israele entra in conflitto con Giordania, Siria, Egitto. Il Messaggero lo annunciò così:
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