Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Maroni chiede la sospensione di Schengen. Petrolio, sfida Riad-Teheran
Titoli. Corruzione. Mafia. E supercazzole politiche. Boccata d’aria dai giornali stamattina. Comincio la lettura del Corriere della Sera: “Inchieste, tensione nel governo”. C’è un problema tra Pd e Ncd e si capisce che è arrivata l’estate e ad agosto ci sarà da discutere di qualche semi-crisi balneare. Ieri Castiglione, oggi Azzolini, domani si vedrà. La macchina delle procure dà nomi di parlamentari come biglietti omaggio in curva. Repubblica la mette giù con i fatti che parlano da soli: “Arrestate senatore Ncd”. Il Pd: diremo sì”. A Firenze, in zona la Nazione, titolano con un certo realismo: “Inchieste, governo nei guai”. Sulla strada per Torino, il percorso si fa ancor più accidentato e La Stampa dice che: “Scuola, la riforma adesso potrebbe slittare di un anno”. Titoli come romanzi, sommari come racconti, la prosa giornalistica si fa poema celestiale con Il Giornale: “Io chiamo Angelino”. Dove Angelino è Alfano e quello che chiama è Odevaine, uno degli indagati della storiella di arraffo romano. Quando le intercettazioni piovono come rane, i governi s’incartano di brutto. E il Messaggero registra le scosse: “Il caso arresti agita il governo”. Libero mette insieme Renzi, Marino e Buzzi: “Coop paga la cena a Renzi e subito si becca l’appalto”. Penso ai documenti per l’espatrio ma… alt! Zona Putin. Titolo del Sole 24Ore: “Sanzioni e mini rubli costano tre miliardi alle imprese italiane”. Vado a comprare la vodka.
Immigrazione. "Bisogna sospendere Schengen. E' la proposta fatta da Beppe Grillo ma fatta prima anche da me. Di fatto la polizia francese sta sospendendo Schengen con controlli alle frontiere che non si potrebbero fare. Si devono impedire le partenze con il blocco navale o, ancora meglio, fare campi profughi in Libia. Si parla di 500mila persone pronte a partire, un numero incredibilmente alto". Roberto Maroni, presidente della Regione Lombardia, in audizione di fronte al Comitato parlamentare Schengen.
Agenda Montecitorio. Il Parlamento deve eleggere due giudici costituzionali. I giudici sono 13, dovrebbero essere 15, un collegio incompleto decide su questioni fondamentali, come si è visto nel caso delle pensioni. E presto toccherà ai contratti.
Istat. Per sapere, capire. Oggi vedremo i numeri dell’export delle Regioni italiane nel primo trimestre 2015.
Corte dei conti. I giudici contabili presentano in Senato il "Rapporto 2015 sul coordinamento della finanza pubblica" (ore 10,30)
Occhio al petrolio. L’Arabia Saudita ha messo sotto pressione la produzione schizzando a 10,33 milioni di barili al giorno. L’ultimo vertice Opec si è focalizzato sui sauditi, ma giustamente bisogna far notare che la novità strategica è arrivata dall’Iran che si sta preparando a rientrare nella produzione. Teheran punta a cinque milioni di barili entro cinque anni, venti miliardi di dollari di investimenti e – attenzione – non chiederà l’autorizzazione all’Opec per rientrare in gioco dopo l’accordo sul nucleare che potrebbe arrivare a fine mese.
Cronache digitali. Elon Musk, il creatore di Tesla e di SpaceX, vuole lanciare 4mila piccoli satelliti nello spazio. Cosa vuol farci? Internet. Visionario, come chi ha creato Spotify e trovato un mercato che Apple aveva snobbato. Ora con il lancio di Apple Music è battaglia durissima. E Spotify si sta attrezzando: ha raccolto 526 milioni di dollari in un round di finanziamento. La valutazione di Spotify oggi è di 8.5 miliardi di dollari. Ha un vantaggio competitivo ma Apple può colmarlo in fretta.
Accademia. E’ quella dei Lincei e chiude oggi l'anno Accademico con un discorso di Manlio Pastore Stocchi sul tema "Astri e divinita”. Ci sarà anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Scrutar le stelle, interrogar gli dèi.
11 giugno. Nel 1982 a Hollywood esce E.T. capolavoro di un trentaquattrenne di nome Steven Spielberg.
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