C'è poco da ridere. Il premier greco Tsipras con Renzi e Merkel a Bruxelles (LaPresse)

Tra finanza e migranti Atene piange e Roma non ride

Mario Sechi
Il vertice sull'immigrazione ieri sera è finito malissimo, i leader hanno litigato, poi hanno trovato un piccolo accordo per la ripartizione di 40 mila profughi e Renzi ha detto che “se questa è l’Europa, tenetevela”. E ha ragione. A un certo punto, pare che Juncker si sia lamentato per l’orario di conclusione.

San Vigilio
Dal Martirologio

San Vigilio, vescovo. Ricevute da sant’Ambrogio di Milano le insegne del suo mandato e una istruzione pastorale, si adoperò per consolidare nel suo territorio l’opera di evangelizzazione.

 

Titoli. Atene piange e Roma non ride. Da una parte la finanza, dall’altra la tragedia dei migranti. Il Corriere della Sera impagina il balletto tra Grecia e Germania: “Grecia nell’angolo. Gelo dell’Europa sul piano Tsipras”. Segnalo la sequenza di foto sugli scontri in Francia per Uber: la notizia c’è, la realizzazione grafica è un “combo” esoterico. Il Giornale invece affronta l’altro tema, quello degli sbarchi, e lo fa alla sua maniera: “Renzi clandestino”. Il Giorno riassume la faccenda: “Migranti, l’Europa non c’è”. Il Messaggero entra in voliera: “Grecia, i falchi alzano la posta”. Ci sarebbe anche la riforma della scuola (Repubblica ci fa l’apertura: “Sì alla riforma, ecco la nuova scuola. Il Senato vota tra le proteste in piazza”), ma bastava guardare agitarsi Stefania Giannini e ascoltare le sue parole per capire che Renzi ha perso tempo e voti in una cosa che non riguarda gli studenti. Ognuno è artefice del suo destino. Buona giornata.

 

Palazzo Chigi. C’è un consiglio dei ministri alle 18. Sul radar può comparire di tutto.

 

Istat. Per sapere, per capire. Oggi Istat pubblica l’indice di fiducia delle imprese e dei consumatori e i prezzi alla produzione dei servizi nel primo trimestre 2015.

 

Immigrazione e Europa: il vertice ieri sera è finito malissimo, i leader hanno litigato, poi hanno trovato un piccolo accordo per la ripartizione di 40 mila profughi e Renzi ha detto che “se questa è l’Europa, tenetevela”. E ha ragione. A un certo punto, pare che Juncker si sia lamentato per l’orario di conclusione: “Sono le 2, domattina alle 6 deve incontrare gli amici della Grecia”. Un altro dossier in cui le cose vanno benissimo.

 

Cosa succede tra Atene e Berlino? Succede che domani è l’ultimo giorno per Atene. Così racconta il calendario liturgico del salvataggio.  In una settimana i colloqui sono falliti quattro volte. Come va il business greco? Un paio di numeri dal Financial Times per capire che cosa sta succedendo: ogni giorno chiudono 59 attività, si perdono 613 posti di lavoro e 22 milioni di euro di fatturato. Ogni giorno dall’inizio dell’anno.

 

E quindi? Commento di Paul Donovan per la newsletter di UBS: “Ci sarà un vertice sulla crisi durante il fine settimana, perché la crisi europea non è una vera e propria crisi europea senza una vertice nel fine settimana. Non c'è davvero niente di intelligente da dire sulla situazione”.

 

Giappone. Molti euroscettici e “controtuttisti” ogni tanto fanno il paragone tra l’Italia e il Giappone e dicono: anche loro hanno un grande debito! Certo, solo che c’è una lieve differenza nel Pil (quasi 5 trilioni di dollari contro i 2 trilioni di dollari dell’Italia) e nel tasso di disoccupazione. Sono usciti i nuovi dati e il tasso è pari al 3.32 per cento, il più basso dal 1990. In Italia i disoccupati sono a quota 12,4 per cento. Ah, la demografia: l’Italia, come il Giappone e la Germania, ha la popolazione più vecchia del mondo. Solo che noi siamo 60 milioni e i giapponesi sono 127 milioni. Tutto qui.

 

26 giugno. Nel 1948 comincia il ponte aereo su Berlino. Per un anno gli aerei americani trasportano beni di prima necessità per aiutare 2 milioni di tedeschi di Berlino Ovest. Lezioni della storia.