Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
In attesa delle mosse di Tsipras la Borsa cinese sta collassando
Titoli. Intesa. Giorni. Fallimento. E’ bello vedere la gioiosa macchina da guerra tipografica dell’"Oxi" con le bobine incastrate di fronte alla realtà. Al primo caffè, piomba sul tavolo come un jet militare Repubblica: “Ue: Grecia fuori in 5 giorni”. Imperativo, senza appello. Come deve essere la sinistra di carta. Tiro un sospiro, vediamo se c’è qualcosa di meno marziale. Ecco l’impaginato de La Stampa: “Europa, ultima chance per la Grecia”. Ah, la chance nel titolo, tremendamente chic quelli di Torino. Ecco finalmente Il Corriere della Sera, pronto a illuminare la mia strada: “Intesa in 5 giorni o Atene fallisce”. E’ la notizia di ieri, niente di più. Un momento, fermi tutti: in via Solferino ieri hanno pubblicato un mega-scoop, un’assoluta mondiale, “la trattativa segreta” svelata dall’inviato nel Peloponneso. Che fine ha fatto, “la trattativa segreta”? Dico, ci sarà un seguito, anzi lo svolgimento visto che era solo un titolo senza la ciccia dentro. Programmatico forse, quel titolo, dunque oggi... Cribbio, ieri hanno dato il buco a tutti: dalle cinque edizioni del Financial Times, al New York Times, fino al Guardian con il Pulitzer, tutti all’asciutto. Niente, anche oggi “la trattativa segreta” sul Corriere della Sera non c’è. Peccato. Andiamo avanti. Il titolista del Giornale è in fase Wilma, passami la clava: “La Merkel tiene la Grecia e caccia Renzi”. Uhm, ottimisti. E i soldi? Dov’è il vil denaro? Ci pensa Libero: “Atene ci dà l’ultimatum. Fuori altri 7 miliardi”. Tutto regolare. Ma le notizie? Quella su cui riflettere è impaginata da MF: “Piazza Affari resta maglia nera (-3%)". Se la nostra Borsa continua ad essere in Europa quella più colpita dal Grexit, ci deve essere un motivo grave. Provate a immaginarlo. Buona giornata.
Gong. Facciamo un salto in Asia. La Borsa cinese sta collassando. Sto controllando il contagiri di Shangai, Shenzen e Hong Kong da giorni, bruciano ricchezza come un gigantesco camino medievale. Va tutto a fuoco. Nell’ultima seduta sono stati sospesi dalla contrattazione 1476 titoli, il 50 per cento del listino per un valore di 2.6 trilioni di dollari. Craaaaashh.
Alla fine, come anticipato da giorni, Pechino è entrata nella partita per cercare di bloccare la caduta: la Banca popolare della Cina sta comprando direttamente azioni e dando liquidità ai broker. Siamo fuori dalle misure convenzionali. Questo non è bastato a fermare la discesa. Se in poche settimane la borsa decolla come lo Shuttle (+110 per cento) il minimo che puoi attenderti è che prima o poi la bolla esploda con la stessa forza. Sembra di stare sulla scena dell’aereo più pazzo del mondo: s’accende l’avviso per i passeggeri: “No panic”. Poi, qualche secondo dopo: “Ok, panic”.
Grexit. Le Borse europee mentre scrivo hanno aperto con segno positivo, ma non c’è da scommettere sulla tenuta durante la giornata. La Grecia è più fuori che dentro, in ogni caso ci vorrà almeno un altro giorno per vedere quali carte gioca la Grecia, ammesso che qualcuno a questo punto lo voglia sul serio, un negoziato. I mercati in questo scenario entrano in modalità no man’s land.
Controllate il Telegraph. Siamo nel campo della lettura delle foglie del tè. Il Telegraph scrive che in realtà Tsipras non voleva vincere il referendum di domenica. Era sicuro di perderlo. La sua furbissima manovra sarebbe stata quella di uscire di scena sconfitto (con onore) e lasciare i guai ellenici nelle mani di un altro. E invece, toh, l’imprevisto: ha vinto. Mi chiedo se quello che bevono al Telegraph sia tè.
Tsakalotos. Gli appunti del nuovo ministro dell’Economia sono fondamentali come la sua tesi di laurea a Oxford. Ripresi in una foto, danno un chiaro quadro della strategia al fulmicotone del governo greco: “Niente trionfalismi”. Comincio ad avere nostalgia di Varoufakis, almeno faceva ballare il rock and roll a Juncker.
Niente cambiali. Il quadro vero della situazione è in questa smentita del ministero delle Finanze greco: “Non pagheremo stipendi e pensioni con le cambiali”. Per ora.
Si va in banca, da Barclays. Il ceo Antony Jenkins ha annunciato le sue dimissioni. Il board dell’istituto l’aveva di fatto sfiduciato: “Stiamo perdendo valore e serve un nuovo approccio”. Cash.
Come stanno le famiglie italiane? Per sapere, per capire, leggere i numeri che darà l’Istat sui Consumi delle famiglie nel 2014.
Come stanno le banche italiane? E’ il giorno dell’assemblea annuale dell’Abi. Relazione di Antonio Patuelli, presidente dell'Abi; Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia; Pier Carlo Padoan, ministro dell'Economia.
Question time. Oggi alle 15 a Montecitorio risponderanno a interrogazioni parlamentari i ministri Madia, Galletti, Poletti e Delrio. C’è pure la diretta tv della Rai (ore 15).
Pensioni, welfare, buchi. C’è la presentazione a Montecitorio del rapporto annuale dell’Inps. Grandi numeri. Ci va anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. (ore 11)
8 luglio. Nel 1889 esce il primo numero del Wall Street Journal.
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