Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
E' il giorno della Rai (al Napalm) mentre i dati Istat tornano a preoccupare
Ecco la nuova newsletter fogliante di Mario Sechi "List", con i principali fatti e commenti della giornata. Per disattivare la ricezione dei messaggi basta andare nella sezione "Abbonati" del Foglio e spuntare la casella della newsletter.
Dedicazione della basilica di Santa Maria Maggiore. Al suo interno si trova l’icona della Madonna “Salus populi romani”.
Titoli. Renato Zero cantava: “Viva la Rai/Quante battaglie nei corridoi/Poveri noi/Se non si mettessero d'accordo alla Rai/Paghiamo allora questo abbonamento/Per mantenerli in salute e in sentimento”. Era Viva la Rai e l’impaginato dei giornali certifica una cosa, viva o morta, in redazione interessa, eccome se interessa. Primo caffè, Corriere della Sera: “Rai, ecco i vertici. Tensione nel Pd. Svolta dei 5 Stelle”. Titolo didascalico, registra la faccenda e via. Ma è nel sommario che s’annida il dettaglio diabolico, il pericolo: “Bersani: chi evoca il Vietnam, vuole il Napalm”. Ottimo, si comincia proprio bene. Mi chiedo se Bersani abbia già un’idea dei personaggi. Chi interpreterà nel Pd la parte del colonnello Kilgore, il tipetto che in Apocalypse Now fa questa battuta: “Il napalm, lo senti? Non c'è niente al mondo che abbia questo odore. Mi piace l'odore del napalm al mattino”. Grandi dilemmi del mattino con i giornali squadernati sul tavolo. Cosa avrà impaginato la Chiesa del Progresso, Repubblica? “Ecco la nuova Rai, ma il Pd si divide sui nomi del cda”. Fatti. Opinioni? Ecco la bocciatura: “L’eterno ritorno della lottizzazione”. E la speranza: “Renzi, carta segreta per la presidenza”. Sembra di leggere cronache marziane, cosa si aspettavano gli esimi colleghi? E’ roba terrestre, cribbio. Il Messaggero ha un titolo che… insomma… eccolo: “Cda Rai, la carica dei partiti”. Perché fino a ieri cos’era? La carica dei 101? Il cda è scelto ancora con la legge Gasparri, non con una riunione del comitato accademico della Oxford University. Il mondo va avanti, la tv (degli altri) pure. Il Sole 24Ore informa: “Accordo Telecom-Mediaset sul pacchetto di Premium”. Pago e vedo. All’estero che succede? Toh! Il giornale più venduto a Washington, La Stampa (di Torino) lascia per un attimo gli affari della Casa Bianca e si dedica a cosucce italiane: “Avanti sulle riforme, Rai vecchio stile”. Ma attenzione, si torna subito all’estero, in zona dove si danno lezioni di bon ton e tutto è politicamente corretto, depurato, asettico, senza l’ingombro della storia e della tradizione. Eccolo, il titolo che farebbe inorridire Hemingway: “La Spagna di Podemos cancella la corrida”. Non hanno mai letto Fiesta. Notizie? Il Giornale ne ha una interessante: “I verbali che inguaiano il governo. Alfano e Lupi sapevano”. Sor Buzzi canta dal carcere, dicono. Il ritornello buzzista c’è anche sul Messaggero: “Buzzi, il sistema delle mazzette e il caso Palazzo della Provincia”. L’ho sempre detto che agosto è il mese più infido: tutti in ferie, scoppia un casino. Buona giornata.
Renzi in onda. Il premier è rientrato dal viaggio in Giappone. Deve risolvere la grana della presidenza Rai. Il SamuRai è andato storto (o forse è dritto, se consideriamo che questo consiglio è perfetto per un direttore generale con ampi poteri) e serve una figura da condividere con chi ci sta: Forza Italia o il Movimento 5 Stelle. Nomi? Quelli usciti sono mezzo bruciacchiati. Renzi punta a fare una scelta a sorpresa, ma deve trovarla. Giornata catodica.
Bigliettone verde. I rappresentanti della Federal Reserve stanno preparando il mercato al rialzo dei tassi, il dollaro si rafforza e i giganti del commercio mondiale a stelle e strisce soffrono. Occhio a Apple, ieri ha perso il 3 per cento (via Financial Times).
Comprare The Economist. Non è così semplice. John Elkann ci sta provando. Conviene? Forse sì, ma anche no (via Politico).
Cosa succede a Calais? Distratti dalla Rai, concentrati sulle gesta renziane, abbiamo perso di vista la grande crisi tra Regno Unito e Francia sull’immigrazione clandestina. Calais è una giungla, leggete questo servizio di Reuters.
Istat. Ouch! Il dato sulla produzione industriale torna ballerino. A giugno l'indice corretto per gli effetti di calendario è sceso dello 0,3 per cento rispetto allo stesso mese del 2014. L'indice destagionalizzato è diminuito dell'1,1 per cento rispetto a maggio. Nella media del trimestre marzo-maggio 2015 la produzione è aumentata dello 0,4 per cento rispetto al trimestre precedente. Nella media dei primi sei mesi dell'anno la produzione è aumentata dello 0,4 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Peanuts. Renzi, abbiamo un problema.
Senato fallimentare. No, Palazzo Madama sta in salute, ma l’aula deve convertire il decreto sulle misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell'amministrazione giudiziaria. Voto e fiducia (ore 9:30).
Onorevoli manette. Giornatina calda alla Giunta per le elezioni e le immunità del Senato che deve esaminare la domanda di autorizzazione all’arresto (domiciliare) emessa dal Tribunale di Reggio Calabria nei confronti del senatore Giovanni Bilardi (ore 20,30).
Di tutto un Po. In commissione Ambiente alla Camera c’è l’audizione del segretario generale dell'Autorità di bacino del fiume Po, Francesco Puma. Il grande fiume è a secco. Da un bel po’ (ore 14).
Riletture estive. I Viceré di Federico De Roberto. Se volete capire la contemporaneità italiana, è il libro che fa per voi. Storia dell’aristocratica famiglia degli Uzeda. E della bancarotta morale di una nazione in fieri.
5 agosto. Muore Marilyn Monroe. Il suo corpo senza vita viene trovato il 5 agosto del 1962 nella sua casa di Los Angeles.
Il Foglio sportivo - in corpore sano