Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e quello del Lavoro Giuliano Poletti (foto LaPresse)

Fatti, commenti, appuntamenti presi dal taccuino di Mario Sechi

Il pasticciaccio dei nuovi posti di lavoro e l'Up&Down delle Borse

Mario Sechi
Il conteggio delle nuove assunzioni solleva dubbi e nasconde sindrome da annuncite. Volatilità sui mercati finanziari. Oggi in agenda Netanyahu (e D'Alema) a Milano. Fatti, commenti, appuntamenti presi dal taccuino di Mario Sechi

    Santa Monica, accompagnò suo figlio, Agostino d’Ippona, nel tortuoso cammino verso la fede. Era nata a Tagaste nel 331, morì a Ostia nel 387.

     

    Titoli. Tasse, lavoro, immigrazione. I titoli di coda dell’estate sono questi, una tragica sequenza di annunci, smentite, avanti e indietro, fatti crudeli e miracoli. E’ un umano troppo umano che s’impagina automaticamente. Primo caffè, Corriere della Sera: “Troppo poveri, morti sul barcone”. Cinquantuno corpi nella stiva. Il problema si risolve non con la morale, ma con una visione politica. Per sapere, per capire, leggere il pezzo di Giuliano Ferrara sul Foglio di ieri. Ci sono articoli che non hanno data di scadenza, questo è uno di quelli. Altre news sul Corriere? Be’ un pasticcio a centro pagina c’è: “Il ministero si corregge sui posti di lavoro creati”. Quella della spunta e della conta dei posti di lavoro è diventato un problema di “annuncite” che fa male al governo. Più cresceva il conteggio, più crescevano i dubbi sul metodo. Risultato? Questo titolo del Sole 24Ore: “Il Lavoro dimezza i contratti stabili”. Se il ministro Poletti ha problemi con i numeri, c’è Pier Carlo Padoan che deve ricordare a tutti come funzionano le tabelline. La base di realtà del ministro dell’Economia sul Giornale viene interpretata così: “Il taglio delle tasse dura un giorno”. Cosa ha detto Padoan? “Abolire quelle imposte? Solo se con un consistente taglio della spesa”. Non ha detto che non si fa, ma che si fa a certe condizioni. Padoan è un realista. Il mistero dei posti di Poletti invece è un caso serio di contabilità tafazzista. Si cercherà di scaricare la colpa sul ministro (e ce l’ha) ma la condivide ampiamente con Palazzo Chigi. Troppa ansia da prestazione, boys. Alla fine, tutto diventa più difficile. E infatti Il Resto del Carlino può titolare così: “Tensione Renzi-Poletti”. Il pasticciaccio non compare sulla prima pagina di Repubblica e neppure tra i segugi washingtoniani della Stampa (di Torino) il fatto ha destato attenzione. Notizie dalla Capitale? Il Messaggero e un caffè ar vetro: “Roma, Marino sotto tutela”. Toh! Proprio come avevamo preannunciato sul Foglio. Mentre il sindaco s’immerge ai Caraibi, succede questo: “Relazione Alfano su Mafia capitale: no allo scioglimento, ma superpoteri a Gabrielli Verso la rimozione di dirigenti, in arrivo tre tutor. Giubileo con la regia del prefetto”. Notizie umoristiche? Il titolo della Gazzetta: “Balo, prometto al Milan che… ricomincio da me”. Diavolo, è proprio Balotelli. Buona giornata.

     

    Mercati. Come vanno le cose? Up & Down, ragazzi. Oggi la Borsa va giù e domani va su. Fase De Gregori: “…è un ricordo che vale dieci lire. Non c’è niente da capire”. L’Asia stamattina ha l’oro in bocca (Kubrik), tutte le piazze stanno su. Segno che la tempesta continuerà, ma non oggi. La parola chiave, in questi casi, è volatilità. L’indice S&P in 24 ore ha messo a segno il miglior guadagno degli ultimi quattro anni. Rimbalzone dei titoli tecnologici. I problemi restano tutti sotto il tappeto del mercato. Altro giro, altra corsa.



    Che farà la Federal Reserve? Ormai la questione del rialzo dei tassi è un po’ come leggere nei fondi del caffè. Il mercato pensa che nelle parole di William Dudley, il capo della Fed di New York, ci siano segnali di congelamento del rialzo. Non è il momento di partire a settembre. Occhi puntati sul simposio dei banchieri centrali di Jackson Hole, organizzato dalla Federal Reserve di Kansas City, che comincia oggi.

     

    Crescita americana. Sono attesi dati molto positivi per il secondo trimestre. Gli analisti proiettano questo numero: più 3,2 per cento.



    Matteo gioca a Risiko. Via la Playstation d’orfiniana memoria, dentro il gioco di strategia: voto o non voto? Quello anticipato è il dilemma politico di Matteo Renzi. Claudio Cerasa svela le opzioni sul tavolo del presidente del Consiglio. Tanti auguri.

     

    Palazzo Chigi. Alle 12 c’è un Consiglio dei ministri. Quello che conta non è nell’ordine del giorno e bisogna aspettare le “varie ed eventuali”. Ci sarà la relazione di Alfano su Mafia Capitale, una discussione (ampia) sul da farsi per il Giubileo e procedere a un commissariamento de facto del sindaco Marino.

     

    Paradisi fiscali. Nell’ordine del giorno del Consiglio dei ministri ci sono le ratifiche di accordi fiscali con la Svizzera, la Santa Sede, il Principato di Monaco e quello del Liechtenstein. Caccia al tesoro.

     

    Netanyahu è a Milano. Alle 18 visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu all’Expo.

     

    Anche D’Alema è a Milano. Programma interessante alla Festa dell’Unità: Paolo Gentiloni e Massimo D’Alema parlano di immigrazione, populismo e xenofobia alle 18; poi alle 21 s’annuncia un aspro confronto tra il ministro del Lavoro Giuliano Poletti e il segretario della Cgil Susanna Camusso.

     

    Tutti a Londra. Boom di italiani che lavorano nella capitale inglese: più 37 per cento. Gli italiani che hanno ottenuto il National Insurance Number sono stati 57.600 contro i 42.000 dell’anno precedente. Numeri presi dal Telegraph.

     

    Katrina, dieci anni dopo. Visita di Barack Obama. L’uragano, la devastazione, la difficile rinascita di New Orleans. Splendido reportage multimediale del New York Times. Giornalismo, come deve essere fatto oggi.

     

    27 agosto. Vacanze romane. Il film nel 1953 debutta nelle sale a New York. Roma, Gregory Peck e Audrey Hepburn. La magia di una fuga in Vespa.