La cancelliera tedesca Angela Merkel (foto LaPresse)

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

La Germania è tornata cattiva?

Mario Sechi
Dopo il blocco momentaneo di ieri, stamattina i treni tra Germania e Austria riprendono a viaggiare. Oggi in agenda vertice Ue sull'immigrazione. Corbyn nuovo leader del Labour, la city non apprezza. Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
    Esaltazione della Santa Croce.

     

    Titoli. La Germania è tornata “cattiva”. L’impaginato dei giornali è questo continuo oscillare – o meglio, sbandare – e dunque la Cancelliera è di nuovo il satrapo d’Europa e i tedeschi gli egoisti ferma-treni sul Reno. Inutile avere aspirazioni pedagogiche, in redazione non imparano mai, hanno già superato la fase dell’asilo, lo scoglio delle elementari viene ricordato come un incubo e poi intrupparsi nel giornalismo collettivo conviene: non c’è bisogno di mettersi a pensare. Che ne so, interrogarsi sulla piccola questione dei confini delle nazioni, per esempio. Oppure non dimenticare il trascurabile fatto che oggi c’è il vertice europeo sull’immigrazione e la Germania deve far pressione sui paesi riluttanti. Primo caffè, Corriere della Sera: “Migranti, Berlino ferma i treni”. Il commento di Angelo Panebianco sulla crisi politica europea è migliore del titolo (“Rimettere i piedi per terra”), per il resto il Corriere oggi si può anche archiviare. Vediamo il salotto della sinistra in progress, Repubblica. Versione titolo su due righe: “Grecia, strage di bambini in mare. La Germania chiude le frontiere”. Sono le notizie di ieri, qualcosa di originale? C’è la firma di Jeremy Corbin che dopo aver preso la leadership del Labour diventerà l’idolo della sinistra anti-renziana, c’è la firma di Martin Schultz (non se lo filano neppure in Germania), c’è la firma di Umberto Eco che sulla spalla di Repubblica – luogo nobile, snob, pensoso, allegro, arternativo – ci informa delle conseguenze psicologiche del “Voi” perduto. Ci diamo tutti del tu, yes, che vuoi farci Umbe’, so’ usi e costumi che cambiano. Ma Voi, professor Eco, ditemi, parlatemi di questa semiologia, spiegatemi You & Me, regalatemi il senso del Voi. Cominciamo dalle applicazioni burocratiche: il Voi per i potenti, il Tu ar popolino. Fate un po’ voi. Andiamo avanti, è il momento dei grandi reportage dall’estero, delle cose del mondo narrate al top. Ecco il titolo della Stampa: “La Germania ripristina i controlli alle frontiere. Altra strage di bambini”. Hanno usato tutti lo stesso ciclostile: notizie di ieri, titoli uguali. Lasciamo perdere, proviamo con un altro giornale. Il Messaggero? “Migranti, dietrofront Merkel”. Nada, solito registro. Qualche titolo con variante heavy metal? Sul Giornale di solito c’è, infatti: “L’Europa chiacchiera intanto muoiono altri 15 bimbi”. Il Resto del Carlino? “Profughi, giravolta Merkel”. Tutti uguali. Cose utili, un minimo di impegno per sapere e per capire? Sul Sole 24Ore, titolo a centro pagina: “Ritorno a scuola, ecco cosa cambia”. Sono finite le vacanze degli alunni. Sono le più lunghe d’Europa. In Italia, certe cose, è meglio cominciare a farle da piccoli. Buona giornata.

     

    Immigrazione. I treni. Informazione di servizio per i titolisti flip flop: i treni tra Germania e Austria stamattina hanno ripreso a viaggiare.

     

    Immigrazione. Vertice straordinario Ue. E infine uscì il 14. Non sono le estrazioni del lotto, ma la data (oggi) del vertice straordinario di Bruxelles sull’immigrazione. La Germania cerca una ripartizione pro-quota di circa 120 mila profughi, Juncker ha trascorso buona parte della domenica al telefono per ammorbidire la linea dei paesi dell’est, si prevede una dura trattativa tra i ministri dell’interno dei 28 paesi dell’Unione. Posizioni sul campo: Slovacchia e Repubblica Ceca sono in trincea, l’Ungheria mette il filo spinato, la Polonia aspetta e vede, Grecia e Italia (i confini dell’Europa) sperano in un accordo rapido per la redistribuzione dei profughi. Il quadro chiaro lo trovate su Politico.

     

    Corbyn. Marx è sepolto a Londra, Marx rinasce a Londra. Il nuovo leader del Labour è una manna per i Tories. E comincia a dimostrarlo subito: ha scelto John McDonnell per ricoprire la casella di cancelliere dello scacchiere nel governo ombra dei laburisti. McDonnell è uno dei parlamentari più radicali del Parlamento inglese, un socialista vecchio stampo contrario all’allargamento dell’aeroporto di Heathrow, vuole nazionalizzare le banche, mettere fine all’autonomia della Banca d’Inghilterra. Stop. Provate a immaginare cosa ne pensano alla City.

     

    Cameron. Il premier inglese è in Libano. Visiterà i campi profughi che ospitano un milione di rifugiati siriani. Cameron incontrerà il capo del governo libanese, Tammam Salam. Il Regno Unito ha un piano per accogliere circa 20 mila rifugiati siriani. Nel governo da oggi c’è un ministro per i rifugiati, è Richard Harrington.

     

    Renzi. Dagli spalti degli US Open, allo studio di Lilli Gruber. Oggi il premier sarà ospite di Otto e Mezzo (ore 20.30, La7).

     

    Occhio alla bolla. E’ quella di Wall Street (e non solo). Robert Shiller (economista da seguire per capire cosa si cela dietro l’euforia irrazionale dei mercati) spiega perché molti titoli sono ipervalutati e perché la volatilità di agosto segnala che tra gli investitori c’è chi ha capito dove tira il vento e sta cercando una correzione dei prezzi dei titoli.

     

    Mercati. In attesa della bolla, godetevi la Jacuzzi di oggi: Asia male (Tokyo e Shangai in rosso), Europa su (per ora), Wall Street si vedrà.

     

    Istat. Per sapere, per capire. Oggi l’Istat pubblico i prezzi al consumo del mese di agosto.

     

    14 settembre. Nel 1812 Napoleone Bonaparte entra a Mosca. Sembra una vittoria, diventerà la tragica ritirata della Grande Armée sotto i colpi mortali dell’inverno. Bonaparte trova la città deserta, i patrioti russi la incendiano e i suoi militari resteranno senza cibo. Morirono 400 mila uomini. Fu l’inizio della fine di Napoleone.

     


    La ritirata di Napoleone dalla Russia. Dipinto di Adolph Northern.