Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
La grana del Senato per Renzi: Grasso venderà cara la pelle
San Cornelio, papa e martire.
Titoli. Tutto è tornato perfettamente a regime. Riaperti i Palazzi, la tipografia dei giornali ha ripreso a gettare inchiostro sulla politica interna. Stamattina sembra di vedere un film sulle dodici fatiche di Ercole, la lotta con il leone e l’idra, la cattura del cinghiale e del toro, rubare i buoi di Gerione, catturare Cerbero, il cane a tre teste… che stress fare l’eroe mitologico. Figuratevi il premier di un paese dove non succede quasi mai nulla di concreto e i quotidiani impaginano titoloni da scoppio della guerra. Sintesi: nella baruffa sulla riforma del Senato per ora non si è deciso niente e lasciare il tavolo della commissione non vale un fico secco. Primo caffè, Corriere della Sera: “Prova di forza sul Senato”. Eeehhh, calma… Ancora peggio “il retroscena” e la sua premessa: “Non si erano mai viste una crisi politica e una crisi istituzionale messe insieme”. C’è un album di crisi politiche e istituzionali, ma pazienza, tanto chi controlla e ricorda? Andiamo avanti? No, ancora un secondo tutto per il Corriere che ha un’intervista con un tipetto da fiasco (politico) e concerto rock: Varoufakis. Ecco, ora possiamo andare altrove. Repubblica, impostazione su due righe, tono sostenuto, perché qui, perbacco, si decidono le sorti del paese: “Manovra, un piano anti-austerity. Sulle riforme è strappo nel Pd”. Il momento è grave (ma non serio) e il vero titolo sul quale si può imbastire una storia è collocato sopra la testata di Repubblica: “Scandalo nel tempio del bridge. I due campioni italiani barano”. Meraviglioso. Andiamo all’estero, sfogliamo il giornale più venduto a Washington, la Stampa (di Torino). Editoriali sulla Federal Reserve, titolone sui profughi e l’Ungheria del filo spinato, un Veronesi di spalla, un Renzi al centro, e (parte la sigla di Rocky) il fogliettone del Gramellini, sempre in forma, ma oggi un po’ crepuscolare, filosofico, intimista, da pensatore che tramonta, curvo, raccolto nei suoi più remoti ragionamenti, un saggio che scende dalla montagna, un indagatore dell’anima, un coniatore di sillogismi, che scrive sui cartoni animati e la tristezza, questa sconosciuta. Finché non leggi Gramellini e poi vedi sulla tua libreria lo Zibaldone del Leopardi. Andiamo avanti, dai. Libero fa un titolo azzeccato: “La buona sòla”. Tema: i trasferimenti degli insegnanti nuovi assunti rinviati di un anno. La faccenda è davvero un pasticcio e sul Foglio (autocitazione) è titolata così: “El nebiun e la cassoeula al posto della siesta e Torna a Surriento? Drammone rinviato, nella scuola del granitico equilibrio instabile”. Inchiestone, giornalismo con la schiena dritta, ma che scrivo dritta, drittissima, in decollo verticale con il cervello che resta a terra? Il Fatto quotidiano: “La Caritas: Renzi ignora i poveri. Intanto lui sfora di 500 milioni”. Che succede a Roma? Succede che er Messaggero ha preso un “buco” colossale dal Corriere della Sera che ha anticipato le conclusioni di Cantone sugli ultimi quattro anni di appalti in Campidoglio. Le giunte Alemanno e Marino ne escono sforacchiate come un groviera. Titoli sul giornale di via del Tritone? Un francobollo richiama un’inchiesta sullo Ior, ma se è da francobollo in prima, non è uno scoop all’interno. Money? Possessori di capitali all’estero, evasori di tutte le contee, ecco il Sole 24Ore: “Sul rientro dei capitali spunta la proroga-bis”. Tutto in Italia ha uno stop, una norma-ponte, un momento di riflessione, una fase di transizione. Si fa per la scuola e i docenti nuovi assunti e dunque si proceda così anche per chi ha il caveau all’estero intasato di valuta. Che bello, buona giornata.
Federal Reserve. Comincia oggi il meeting dal quale si attende il rialzo dei tassi di interesse. Le condizioni macro (crescita, occupazione, inflazione) ci sono tutte. Ma la volatilità finanziaria è un alto rischio. E se i mercati fanno un tonfo? Che dilemma per Janet Yellen. Tutto quello che c’è da sapere lo trovate qui.
Le tre cariche. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è in visita di Stato in Austria. La presidente della Camera Laura Boldrini presenta l’Annuario dei diritti umani. Il presidente del Senato Pietro Grasso oggi non ha nessun vernissage (domani agenda piena), ma pare abbia un problema con Renzi di non facile soluzione: deve politicamente auto-estinguersi. Le cronache lo descrivono determinato a difendere la pellaccia e rendere la vita dura al segretario fiorentino. Forse.
Francesco Green. Il Papa stamattina ha incontrato i ministri dell’Ambiente Ue.
Francesco & Trump. La settimana prossima Bergoglio sarà negli Stati Uniti dove la campagna per le presidenziali è decollata. Trump guida i sondaggi e fa leva sul tema dell’immigrazione. Ne parlerà il Papa? Sicuro. E cominciano le previsioni sull’impatto del messaggio sui candidati alla Casa Bianca.
Corbyn e l’inno. La sua avventura da leader del Labour comincia malissimo. Non canta God Save the Queen durante la commemorazione della Battaglia d’Inghilterra. Sommerso dalle critiche.
Olimpiadi, Roma c’è. Dovrà sfidare Los Angeles, Parigi, Budapest e Amburgo. Il Cio decide tra un anno in Perù chi ospiterà i giochi olimpici del 2024. Roma li ospitò nel 1960 e furono Olimpiadi bellissime. Anvedi che forse…
Servizi segreti. Il comitato parlamentare di controllo (Copasir) oggi ascolta il direttore del Dis, l’ambasciatore Giampiero Massolo.
Mafia e Antimafia. La commissione d’inchiesta presieduta dalla Bindi (chiedere a De Magistris cosa ne pensa) ascolta il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti.
Tabacco. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin presenta i dati sul tabagismo in Italia. C’è anche una campagna di comunicazione dal titolo incoraggiante: “Ma che sei scemo?”. Geniale. Accendo un toscano.
16 settembre. Nel 1977 muore Maria Callas, la divina.
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