Roberto Calasso, fondatore di Adelphi

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

Adelphi, il mestiere dell'editore e il Nobel per la Pace a Merkel

Mario Sechi
Roberto Calasso, fondatore della casa editrice, spiega il motivo del suo "no" all'operazione Mondadori-Rizzoli. A Oslo circola il nome della cancelliera tedesca per il premio internazionale. Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
    San Bruno, trascorse la vita in un eremo vicino al monastero di La Torre in Calabria.

     

    Titoli. Cambiano le regole di ingaggio. I Tornado saranno armati e l’Italia farà in Iraq quello che fanno paesi ben più piccoli del nostro: colpirà obiettivi di Isis. La notizia segnala che l’intervento della Russia in Siria sta mutando lo scenario e competere con Mosca significa per Stati Uniti e alleati una sola cosa: devono impegnarsi di più. Mosca ha assunto un ruolo da playmaker in Siria e di fatto ne controlla lo spazio aereo, in Iraq Putin ha la fiducia del governo di Baghdad che ha lasciato perdere Obama e i suoi tentennamenti per andare a chiedere supporto militare al Cremlino. L’ingresso della Russia nel grande gioco militare dell’area ha sconvolto i piani di Washington. Primo caffè, Corriere della Sera: “L’Italia bombarderà l’Isis. Tornado pronti ad azioni in Iraq. La Nato alla Russia: stop ai raid in Siria”. Altro da via Solferino? Affari di casa, la vendita di Rcs a Mondadori, dossier sbrigato in due articoli sotto il fogliettone di prima pagina. Primo titolo: “Il sì della Borsa. I dubbi del ministro”. Franceschini ha dei dubbi? Beh, un romanziere come lui, figuriamoci, i dubbi li coltiva, come i cambi di casacca nel partito. Appena passa dalla parte del vincente, ogni dubbio sparisce. Secondo titolo: “«Atto di fiducia verso il Paese»”. Intervista a Marina Berlusconi, il nocciolo della questione è nel passaggio sul modello: “Una "federazione" di case editrici, molto diverse tra loro, ciascuna con la sua autonomia editoriale, legate dall' utilizzo di servizi comuni. Questo è il nostro modello”. E il controllo del mercato? C’è l’Antitrust, non Franceschini. Andiamo avanti. Che fa Repubblica? Apre sui “sessisti”, nuova categoria del politico: “Senatori sessisti, soltano cinque giorni di sospensione”. Altro in pagina? Oddìo mi chiude l’Expo. Repubblica ha un servizio con questo titolo: “Expo, un pil da 10 miliardi, ma ora si teme lo shock chiusura”. Proprio così, lo shock chiusura. Una storia raccontata con il ritornello del “non ce la faremo mai” e naturalmente “sono tutti corrotti” e vai con il peggiorismo, muta geneticamente e diventa un successo. L’importante è avere le idee chiare. Che fanno alla Stampa? Il giornale di Torino si occupa di Air France con foto e titoli da scoppio della guerra: “Air France taglia 2900 posti Manager aggrediti in azienda”. E poi il Sinodo, la Chiesa madre e matrigna, Nato e Russia e un pezzo perfetto per la rubrica E chi se ne frega di Cuore: “Bauman a Expo: “La grande bellezza è qui”. Che fa Gramellini? Un pezzo melenso, la sua specialità. Racconta di un preside che ha scritto una circolare per invitare gli alunni a usare le buone maniere, salutare il prossimo. Chiusura dell’articolo di Gramellini: “…la buona educazione non è buona perché melensa. È buona perché fa bene”. Il pezzo è melenso. Troppa dolcezza, titoli con la clava? Il Giornale: “Renzi ha pagato i terroristi: 11 milioni a chi ci vuole morti”. E’ la storia della liberazione di Greta e Vanessa, cooperanti sequestrate in Siria. Anche Libero ci fa il titolo: “Undici milioni di balle per liberare le pacifesse”. Soldi. A proposito, money? Il Sole 24Ore ha questo titolo: “Si cercano le coperture per i tagli Ires, un miliardo ai super-ammortamenti”. La legge di stabilità entra nella sua fase finale di stesura, la scadenza canonica è per il 15 di ottobre. Intanto, mentre in Francia praticano la caccia all’uomo ai dirigenti di Air France, dall’altra parte del mondo dieci paesi firmano un accordo di libero scambio che toglie i dazi su 18 mila prodotti: “Accordo di libero scambio tra Usa e Paesi del Pacifico”. Viviamo davvero nel Vecchio Continente. Buona giornata.

     

    Tornado armati. Il Corriere della Sera ha la notizia, la firma Franco Venturini, che spiega: “I Tornado, configurati inizialmente per la ricognizione e la «illuminazione» degli obbiettivi, assumeranno le loro piene caratteristiche di cacciabombardieri e dunque colpiranno direttamente i bersagli individuati in base alle nuove regole di ingaggio”. A questo punto è prevedibile un can can tutto da scrivere: l’opposizione chiederà come mai il Parlamento non sia stato informato, seguirà polemica su Renzi non più scout ma pericoloso guerrafondaio, il presidente Mattarella, prima sarà silente, poi dirà qualcosa ma senza farsi capire troppo. Molti sui giornali e in tv sosterranno la necessità di un voto del Parlamento sul via libera al bombardamento in Iraq, il costituzionalista di turno spiegherà esattamente cosa voglia dire (e non dire) il nostro articolo 11 della Costituzione. Seguiranno pausa pranzo, polemica serale, aperitivo e talk show.

     

    Prima reazione. La Difesa: bombardare? Forse… Come previsto, comincia la rumba. "In merito a indiscrezioni di stampa su operazioni militari aeree italiane in Iraq", il ministero della Difesa precisa che "sono solo ipotesi da valutare assieme agli alleati e non decisioni prese che, in ogni caso, dovranno passare dal Parlamento".

     

    Adelphi, Calasso, il mestiere di editore. La nobile spalla di Repubblica oggi ospita un’intervista a Roberto Calasso, fondatore di Adelphi, che spiega il suo no a Mondadori: “Meglio solo, ecco perché mi ricompro Adelphi”. Calasso ha fatto la sua scelta e al di là dei titoli in stile bella ciao, in realtà è la sua stessa voce a spiegare bene, con grande semplicità, cosa è successo. Domanda di Antonio Gnoli: A operazione conclusa si può parlare di libertà? Risposta di Calasso: «Mi pare una parola eccessiva. Non mi sembra che la situazione rispetto a prima sia cambiata». Toh! Sorpresa. Ma Gnoli insiste: In che senso? «Continuerò a fare esattamente quello che ho fatto da più di quarant’anni: trovare certi libri e pubblicarli in un certo modo, ben distinguibile, pensando alle copertine, alla carta, ai caratteri, alla lingua. E calcolando bene le tirature». Calasso ha spiegato in tre righe il mestiere dell’editore. Fa affari, guadagna con la cultura, non fa la Resistenza nel fortino terrazzato degli intelligenti a prescindere con il calice d’ordinanza in mano.

     

    Nobel per la pace a Angela Merkel? Le voci sul premio alla cancelliera tedesca nascono da una lista compilata dal Peace Research Institute di Oslo. Eccola.

     

    Trans-Pacific Partnership. Sette cose importanti da sapere sull’accordo di libero scambio tra le economie dell’aerea del Pacifico.

     

    Gli editori e Google. La battaglia tra Google e gli editori europei è in corso. Il più attivo contro il titano del search box? I tedeschi di Axel Springer. Ma attenzione, c’è un precedente: uscirono dal motore di ricerca di Google, hanno pregato di rientrarvi dopo il crollo delle visite. Non sono gli editori a guidare l’economia digitale.

     

    Simphony contro Bloomberg. Google diventerà uno degli azionisti di Simphony, la piattaforma che si propone di competere con Bloomberg nel settore delle piattaforme di informazione per i trader di Wall Street. La valutazione di Simphony oggi è di 650 milioni di dollari.

     

    6 ottobre. Nel 1973 comincia la Guerra nel Kippur. Egitto e Siria lanciano un attacco a sorpresa contro Israele. Perderanno la guerra.

     

    Moshe Dayan e Ariel Sharon durante la guerra del Kippur