Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Renzi archivia i gufi. L'Italia cresce e può fare meglio della Germania, dice il Fmi
Beata Maria Vergine del Rosario.
Titoli. I bombardamenti non sono iniziati (i nostri) ma in Parlamento si sono già divisi sulla materia: è guerra? Nun se po’ fa. E’ come quella famiglia che litiga per l’automobile nuova che non c’è ancora e a un certo punto il padre perde le staffe e dice: “Scendete tutti dalla macchina”. Il ministro della Difesa ha dovuto fare il maquillage sulla sostanza del tema parlando di “nuovo ruolo” dei nostri Tornado e il linguaggio dice tutto: l’Italia non riesce a uscire dall’equivoco dell’articolo 11 della Costituzione, è prigioniera di un dibattito politico infantile su un tema così serio, muovere guerra a un gruppo di criminali come Isis. Primo caffè, Corriere della Sera: Iraq, scontro sui raid italiani”. Il catenaccio fotografa meglio il tema: “Pinotti: valutiamo un nuovo ruolo per i caccia, poi riferiremo in Parlamento”. Altro? A centro pagina c’è un titolo interessante: “L’Italia cresce E può fare meglio della Germania”. Lo dice il Fondo monetario internazionale, è una notizia. Che dicono a Repubblica? Fanno un’apertura di esteri (ieri avevano preso “il buco” dal Corriere sui Tornado armati) con titolo su due righe: “Attacco in Siria, scontro Nato-Putin. L’Italia: sui raid decide il Parlamento”. Cose nuove dall’estero? La Stampa è la lettura obbligatoria. Ecco l’annuncio: “Attacco all’Isis, i piani dell’Italia”. A sentire Gentiloni e Pinotti è tutta una roba che per ora non decolla… A proposito di piani, stamattina è tutto un fiorir di cose segrete che finiscono sui giornali, ecco Libero: “Ecco il piano di Renzi per spianare i sindacati”. Il tema c’è, sciopero e contratti sono uno dei problemi italiani, sindacati e Confindustria non hanno trovato alcun accordo e Il Sole 24Ore fa l’apertura così: “Squinzi: «Sui contratti il capitolo è chiuso»”. Gli industriali hanno rotto perché “le posizioni dei sindacati sono irrealistiche”. Che sorpresa. Buona giornata.
Italia-Germania. Quando il premier disse che avremmo potuto far meglio di Berlino, fu tutto un darsi di gomito, un levarsi di risolini, un sopraccigliare da grandi altezze, un commentar “ecco, il solito sbruffone”, un lanciar la voce “s’è montato la testa”. E ora? E ora ci sono i titoli in prima pagina. Corriere della Sera: “«L’Italia cresce e può fare meglio della Germania»”. Titolone a reti unificate sul gruppo Carlino-Nazione-Giorno: “Italia, rimonta su Berlino”. Però, fa un certo effetto. Il Fondo monetario può anche sbagliare le previsioni (nel caso dell’Italia lo fa quasi regolarmente) ma è qualcosa di più e di meglio dei tanti economisti della domenica che danno i numeri al lotto contro il governo sempre e comunque. Thomas Helbling, l’esperto dell’Europa del dipartimento economico del Fmi, dice che l’Italia «può crescere più della Germania nei prossimi due anni». Mi pare degno di attenzione. Fosse anche solo per confutarlo. Lui, Renzi, commenta così: “L'Italia è tornata, ma è solo l'inizio". Sorpresa: Repubblica non ha neppure una riga in prima pagina. Altra sorpresa: Renzi non ha ancora citato i gufi.
Desperados. Sono le cosiddette “opposizioni” in Parlamento. Non avendo una linea politica seria, credibile, fatta di cose concrete e non di chiacchiere, per contrastare Renzi in queste ore stanno cogitando su un appello a Mattarella. Tanti auguri.
Libia infelix. I colloqui che si stanno svolgendo in Marocco tra le fazioni libiche stanno andando male. Secondo un lancio dell’Agi, “il governo filo-islamista non riconosciuto dalla comunità internazionale accusa il diplomatico e inviato delle Nazioni Unite, Bernardino Leon, di aver "esercitato forti pressioni sulla nostra delegazione prima di arrivare in Marocco, durante l'incontro tenutosi a New York a margine dell'assemblea dell'Onu, per accettare il suo documento di accordo". Secondo diversi membri del Congresso "la soluzione trovata da Leon va contro gli interessi nazionali".
Question time. Oggi in Parlamento risponderanno alle interrogazioni i ministri Franceschini (Beni Culturali), Martina (Agricoltura) e Alfano (Interni). Diretta tv alle 15, meglio della camomilla.
Restaurant Marino. Il segnale di contaminazione radioattiva e inabissamento del sottoMarino è in prima pagina su Repubblica: “Spese, Marino smentito. Ora indaga la procura”. Il Messaggero mette il sigillo: “Le spese di Marino, aperta l’inchiesta «La cena? Mai stata»”. Ma il tema non è quello di una scampagnata tra i pasticciati numeri del libro mastro del sindaco di Roma. No, il problema non sono gli scontrini. No, il pasticcio non sono i rimborsi spese. Se fai il sindaco della Capitale di un paese del G8, ci sta che il primo cittadino abbia un adeguato fondo per le “spese di rappresentanza”. Il problema di Marino è l’ombra della bugia che si sta allungando: se lui dice di esser andato a cena il tal giorno con esponenti della Comunità di Sant’Egidio e questi ultimi rispondono con un secco no, non è vero, allora tutto cambia. Perché si passa dall’allegra strisciata della carta di credito all’allungamento del naso. Perfino Collodi, padre di Pinocchio, non fu tenero con il suo burattino.
Una birretta. InBev ha alzato l’offerta per l’acquisto di SABMiller: 92 miliardi di euro.
7 ottobre. Nel 1982 a Brodway apre il musical Cats
Il Foglio sportivo - in corpore sano