Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Germania, i conti non tornano
Santa Pelagia, giovane martire di Antiochia
Titoli. Se non ci fosse il sindaco di Roma piazzato in mezzo alla strada, proprio dove c’è il cartello “caduta massi”, quella di Renzi sarebbe una marcia trionfale. Ha blindato la minoranza del partito, c’è un centrodestra in libera uscita che lo appoggia, l’economia gira meglio di quanto si immaginasse e, cosa che conta nell’immaginario renziano, la Fiorentina è in testa al campionato e “salutate la ca-po-li-sta” si canticchia anche quando si incontrano gli emiri. E la guerra? Sì, c’è anche quella, ma appare ostacolo superabile, s’è bombardato il Kosovo, si farà anche in Iraq. Primo caffè, Corriere della Sera: “Iraq, il piano del governo”. In via Solferino hanno azionato il radar. Catenaccio: “Tornado in azione entro un mese. Lancio di missili russi sulla Siria”. Un mese, tempi italiani. C’è un amarcord di Pigi Battista sulla progressismo bellico: “Se la sinistra va in guerra”. Senza “se” è un titolo, con il “se” è un orrore. E poi? C’è lui, Marino, che ormai fa tutto da solo: “Marino e l’inchiesta sulle sue spese «Restituisco tutto»”. Andiamo avanti, su Marino torniamo tra qualche riga. Facciamo un giretto globale, prendiamo la Stampa (di Torino). Hanno visto molto Rambo in tv in questi giorni, il titolo è questo: “Putin scatena i missili sulla Siria”. Catenaccio da grandi manovre: “Lanciati dalle navi russe, caccia Usa rischia di essere colpito. Assad muove le truppe di terra”. A Torino hanno scoperto che la Russia è in guerra. Interessante. Segnalo un altro titolo con il “se”, costruzione che ormai dilaga dove è assente la varietà di linguaggio e domina la pigrizia mentale: “Se l’America sceglie di non esserci”. Aridaje, senza il “se” è un titolo, con il “se” è una contraffazione della realtà. Cosa manca per completare il primo sfoglio della giornata? Un po’ di titoli con la clava. Il Giornale probabilmente ha il titolista in ferie perché di solito sanno far meglio di questo: “Un Marino al giorno toglie Renzi di torno”. E Libero? Fase soldi: “Rc auto, avvocati, hotel Ecco che cosa cambia”. E’ la legge sulla concorrenza. Concretezza tipografica. Cosa ne è del caso Volkswagen? Le mosse del gigante tedesco dell’automobile sono in prima pagina sul Sole 24Ore: “Volkswagen, via al piano europeo dei maxi- richiami”. News dai salotti milanesi dell’economia? Mf sui guai di via Solferino: “L’ad Jovane lascia Rcs Mediagroup. Il presidente Costa pronto a prendere le deleghe”. Hanno venduto saggi e romanzi, resta un problema: i libri contabili. Buona giornata.
Marino e Collodi. Siamo in pieno clima da Pinocchio. Vale tutto. E s’attende la comparsa di Mangiafuoco. Ieri il sindaco ha detto che restituirà tutto e resterà al suo posto. Notevole, il contorsionismo mentale. Se restituisce c’è qualcosa che non va. E se c’è qualcosa che non va, non resta. Ecco i titoli. Corriere della Sera: “Marino e l’inchiesta sulle sue spese «Restituisco tutto»”. Il Messaggero: “Marino: «Restituisco i soldi»”. Repubblica: “Marino, ipotesi dimissioni il Pd lo scarica”. Desolante & Esilarante. Non c’è bisogno di azionarlo, pigiare un tasto, prendere il telecomando, Marino a una certa ora s’accende e la batteria è inesauribile. Ha un generatore automatico di giustificazioni, scontrini e versioni dei fatti, nella versione premium c’è un gps con le mappe di tutti i ristoranti romani. E’ un fenomeno hi-tech rarissimo, ma il Pd l’ha testato sul campo e la user experience ancora non va. Non è affidabile nell’emissione e pagamento di fatture. Altro problema: nessuno lo rivuole indietro.
Il Papa straniero. E’ l’eterna tentazione dei più puri della sinistra italiana, l’intellighentsia. Hanno Renzi, vince, è al governo, ma a loro – gli intelligenti a prescindere – non va bene. E così si va a caccia del Papa straniero. Dopo Zapatero e Tsipras ora è il turno di Corbyn, leader del partito laburista che è uscito con le ossa rotta dalle elezioni inglesi. I laburisti hanno svoltato a sinistra, Corbyn è un radicale totale, non canta l’inno per i caduti della Battaglia d’Inghilterra, la City gli fa venire le bolle e i sottomarini nucleari Trident dovrebbero essere tirati a secco. Un mondo ideale per Sua Maestà. Risultato? Oggi sulla spalla di Repubblica c’è un articolo di Mariana Mazzucato, l’economista italiana che insieme a Stiglitz e Piketty darà una mano a Corbyn. Nuove idee, perbacco, e titolo da desiderio irrealizzabile: “Un’agenda per la sinistra (e non solo per Corbyn)”. Capito, Matteo? Loro, sono sempre in cerca d’autore, sognano l’altra sinistra, quella impossibile. Nun ce vonno stà.
Germania 1. Il rosso di Deutsche Bank. Ha accumulato oltre 6.2 miliardi di euro di perdite e non pagherà nessun dividendo agli azionisti. Pesano gli extra-costi delle svalutazioni degli investimenti, la riduzione del valore di Postbank, e altri piccoli e grandi guai. Dopo il caso Volkswagen, arrivano problemi per un altro pilastro del gigante economico della Germania. Achtung!
Germania 2. Export a picco. L'export tedesco cala del 5,2 per cento ad agosto a 97,7 miliardi di euro, la discesa più forte dal gennaio 2009. Consiglio ai naviganti anti-tedeschi, quelli che è tutta colpa della Germania: non godete dei guai altrui, è un sentimento chiamato Schadenfreude e di solito si trasforma in boomerang.
Hillary contro i Flash Boys. La Clinton ha detto che bisogna tassare le transazioni ad alta frequenza in Borsa. E’ tutta una battaglia contro Wall Street, di solito non porta bene. Chi vuole sapere di cosa si sta parlando qui, legga Flash Boys, il libro di Michael Lewis.
8 ottobre. Nel 1967 Ernesto Che Guevara viene catturato in Bolivia.
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