Fatti, commenti, appuntamenti presi dal taccuino di Mario Sechi

Bankitalia, i pm e il Pallone d'oro senza italiani

Mario Sechi
Alle elezioni presidenziali vince il partito liberale. Negli Stati Uniti, i profitti delle grandi banche americane si stanno erodendo. Fatti, commenti, appuntamenti presi dal taccuino di Mario Sechi

    San Cornelio centurione. Fu battezzato da san Pietro Apostolo a Cesarea in Palestina.

     

    Titoli. L’Unione europea darà il via libera alla manovra e a questo punto la minoranza del Pd è isolata da tutto, catapultata sul pianeta rosso, in una landa desolata, polvere e pietra, priva di atmosfera, dove Bersani, Cuperlo e D’Attorre, mangiano radici e s’interrogano: come abbiamo fatto a finire qui? Si stava così bene sulla terra, aggiustiamo la navicella e torniamo là, da Matteo? Primo caffè, Corriere della Sera: “La Ue non ferma la manovra”. Strano modo di titolare, la complicazione di una cosa semplice: la Ue dice sì alla manovra. Il “non ferma” quasi indica delusione, l’attesa d’altro. Andiamo avanti. Passiamo direttamente a Repubblica: “La Ue annuncia il sì alla manovra, ma è battaglia”. Elemento de colore: “Renzi attacca la minoranza del Pd: sono come Totò, si oppongono a prescindere”. Alt, fermi tutti, su Rep. apprendiamo che Federica Mogherini ha un piano. Ricorda il John Kerry candidato alle presidenziali contro Bush: “I have a plan”. Perse le elezioni, ovviamente contro tutte le previsioni dei giornali in progress italiani. Un classico. E il piano? Eccolo: “Quaranta giorni per attuare l’accordo o la Libia scoppia”. Scoppia anche con l’accordo, nel caso. Tanti auguri. La nobile spalla di Repubblica ha un pezzo “alieno”. Sono i segnali dei dispersi dem in missione su Marte? Bersani e Cuperlo hanno rimesso a posto la radio e trasmettono dal pianeta rosso? No, è Stefano Benni che firma un divertissement letterario: “Lettera alla civiltà aliena del pianeta Terra”. In mezzo a tutta ‘sta tristezza, da leggere. Al centro, francobollato, c’è lui, Ignazio Marino con una rivelazione sulla sua abilità amministrativa: “Non sono mie le firme sulle ricevute delle cene”. Ottimo, ora si spiega tutto: non controllava neppure le sue spese, figuriamoci il resto. Cinque ore in procura per dire tutto questo? E chi lo sa, con Marino si aprono botole, le storie si avviluppano. Il Messaggero avanza dubbi: “Marino cinque ore in procura sulle cene non cancella i dubbi”. Dall’incapace al rivoluzionario. Com’è andata al rivoluzionario De Luca? E’ là, a centro pagina, immortalato nella foto e assolto, perbacco. Erri ha appreso di non sussistere e con delusione ha appreso della sua innocenza. Francesco Merlo tratteggia il misfatto in tre righe: “E’ l’assoluzione - il fatto non sussiste - che volevamo tutti, tranne l’accusatore e probabilmente l’accusato”. Yessir, proprio così. Ma per essere condannati in Italia servono due qualità, sfortuna e concretezza. De Luca è da sempre fortunato e astratto. Cose de bottega? Diamine, Il Messaggero informa le masse ministeriali e statali: “Statali, meno fondi e assunzioni”. Notizie? Branko sul Capricorno: “Avrete molto successo”. Il titolo a reti unificate di Carlino-Nazione-Giorno è un rientro sulle delizie del telecomando, le emissioni della scatola catodica oggi ristretta e hi-tech: “Canone Rai, si paga così”. Cambio canale, cerco titoli surreali, cose che diano un senso alla giornata, una svolta, uno sprint, l’essenza dell’Esistere. Eccolo, il Giornale: “Cicchitto scioglie Alfano”. Uhm, no, in realtà Alfano ha sciolto se stesso con procedura automatica questa estate, quando ha completato la metamorfosi nel Compagno Alfa. Tutto raccontato sul Foglio. Libero si diverte altrettanto? E’ in fase fiscolandia: “Sbagliati i 730 del governo. Multe a 220mila italiani”. Sono i moduli con l’errore precompilato, olè.  A proposito di tasse, il Sole 24Ore ha impaginato un forum con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, titolato così: “La pressione fiscale cala al 42,4% ora preoccupa l’inflazione bassa”. Sì, tanto bassa da essere di nuovo là lo spettro della deflazione. Pensate a cosa sarebbe accaduto senza il denaro della Bce, il bazooka di Draghi. Altro per continuare la giornata? Trovare qualcuno che invii su Marte a Bersani & C. il video del nuovo film di Guerre Stellari. Che la forza sia con te. Buona giornata.

     

    Istat. Per sapere, per capire. Oggi l’Istituto nazionale di statistica pubblica i dati sul mattone: produzione nelle costruzioni (agosto 2015); costi di costruzione di fabbricato residenziale e tronco stradale (agosto 2015).

     

    Bankitalia e i pm. Secondo Il Fatto Quotidiano il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sarebbe indagato per vicende legate al commissariamento della Banca Popolare di Spoleto (Bps), venduta lo scorso anno a Banca Desio. Nota di Bankitalia: “Con riferimento alla notizia comparsa oggi sulla stampa relativa alle vicende della Banca Popolare di Spoleto, la Banca d'Italia non è a conoscenza di alcuna iniziativa dell'autorità giudiziaria”.

     

    Air Force One. Sì c’è quello di Renzi, ma in realtà ci interessa di più il nuovo Boeing che sarà fornito alla Casa Bianca nel 2023. Costerà 3 miliardi di dollari. E’ lo sviluppo del 747-800, avrà un sistema di difesa antimissile, sarà in grado di resistere allo shock elettromagnetico di un’esplosione nucleare, si rifornirà in volo. L’Agenzia Agi informa che ogni ora di volo di Obama costa ai contribuenti 206.337 dollari, pari a 182.105 euro.

     

    Il Canada? A sinistra. Il partito liberale di Justin Trudeau ha vinto le elezioni. Una sorpresa? Non troppo, in fondo il conservatore Stephen Harper era al terzo mandato e il quarto è sempre un miracolo in ogni latitudine dove c’è democrazia.

     

    Morgan Stanley. I profitti delle grandi banche americane si stanno erodendo a causa delle perdite da trading e investimento. Dopo Goldman Sachs e Jp Morgan, un altro nome prestigioso finisce nei guai e dovrà cambiare strategia: il terzo trimestre finisce a meno 40 per cento e conferma un cambiamento di clima.

     

    Pallone d’oro senza italiani. Ouch! Nessun calciatore italiano tra i 23 selezionati per il Pallone d’Oro. La Fifa e "France Football" hanno annunciato i 23 candidati al premio che sarà consegnato l’11 gennaio al Kongresshaus di Zurigo. Tre argentini tra i favoriti: Messi, Aguero e Mascherano.

     

    20 ottobre. Nel 2011, dopo 8 mesi di guerra, in Libia viene ucciso il colonnello Muammar Gheddafi.