Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
De Luca, De Magistris e Marino sono casi psichedelici
Sant’Orsola, martire a Colonia, vergine innocente.
Titoli. Tasse, sindaci e pistole. E’ bello leggere i giornali e scoprire la varietà e fantasia della legge e della politica. Ogni giorno ha il suo colpo di genio, il fatto che squaderna la realtà per quella che è, i pensamenti e i ripensamenti di chi ha lo scettro, di chi fa il popolo e soprattutto di chi s’incarica di far la cronaca. Così troverete che i castelli e le case di lusso pagheranno le tasse, che De Luca, De Magistris e Marino sono a vario titolo casi psichedelici, che i ladri in casa la notte vanno accolti in guanti bianchi. Primo caffè, Corriere della Sera: “Sì alla Severino. Rischi per De Luca e de Magistris” La Corte costituzionale ha rigettato il ricorso del sindaco di Napoli, la legge è valida e lui rischia la sospensione. Stesso caso per il presidente della Regione Campania, De Luca. Giannelli sul Corriere fotografa perfettamente la situazione con la sua vignetta: Marino in bicicletta, titolo “inchiesta sugli scontrini”, due nuvolette ne squarciano i pensieri: “Le firme non sono mie”. E subito dopo: “E forse non è mia neppure quella sulle dimissioni”. C’è poco da ridere, ecco il titolo del Messaggero: “Marino resiste, Renzi volta pagina”. Capito? Il marziano del Campidoglio vuol restare. Immagina che la sua defenestrazione sia un problema di contabilità spicciola e non di politica, di ricevute d’osteria e non di incapacità amministrativa. Imbarazzante. Come sia stato possibile bersi questa figura e candidarla alla guida della Capitale, resta un mistero spiegabile solo con un’ipnosi collettiva molto potente. Cose da castelli in aria. Poi ci sono quelli terrestri e Renzi assicura che saranno tassati. Esulterà la sinistra dem, Cuperlo e compagni erano impegnati in una fiera battaglia per i diritti dei servi della gleba, la tassazione dei signorotti locali e il censimento di torri merlate e ponti levatoi lungo tutto il Belpaese. Repubblica sintetizza il fatto: “Renzi, dietrofront sulle case di lusso: pagheranno l’Imu”. La questione riscuote l’interesse delle famiglie sabaude, tutte emancipate, pronte a versare la tassa per soccorrere le famiglie in difficoltà. La Stampa: “Resta la tassa sulle case di lusso”. Olè, giustizia è fatta. Altro su Rep.? La nobile spalla ha un pezzo sulla Polonia nera ma svolgimento e prosa sono talmente prevedibili da imporre il salto in lungo. Ma in compenso c’è un titoletto nel taglio basso che promette scenari sulfurei: “Giudice antimafia insulta i Borsellino: “Una figlia cretina, l’altro squilibrato”. Scoop? Ne ha uno a reti unificate il gruppo Carlino-Nazione-Giorno: “Papa Francesco è malato”. La notizia è ammobiliata di particolari: “Scoperta mesi fa una macchia scura al cervello: il piccolo tumore è curabile Per il luminare giapponese che lo segue non servirebbe l’intervento chirurgico”. Smentita della Santa Sede. Conferma del direttore. A Torino il botta e risposta evoca uno scenario da Ellery Queen e la Stampa titola con stile felpato: “Giallo nella notte sulla salute di Papa Francesco”. Giallo? Ancora due o tre battute dei contendenti e si entra nella fase plastico di Vespa. Anzi, siamo ai piani di volo, ecco la smentita di stamattina dalla sala stampa vaticana: “Non c’è stato negli ultimi mesi nessun volo di elicottero dal Vaticano alla Toscana, tranne quello per il sopralluogo logistico in preparazione della visita del Papa a Prato e Firenze il prossimo 10 novembre"
Altro? Due notizie economiche. Il Cavallino rampante a Wall Street sbanca e MF impagina così il rombo di Race: “Per Ferrari un’ipo al massimo”. Prezzo di collocamento a 52 dollari per azione. Valore complessivo della “rossa” 9,8 miliardi di dollari. La quotazione porterà nelle casse di FCA 893 milioni. Chiudiamo il cerchio e diamo ancora un’occhiata alla manovra. Sul Sole 24Ore: “Tasse, i conti della manovra: ecco chi guadagna e chi no”. La pressione fiscale va giù di 1,8 punti ma non è uguale per tutti. Come vedremo tra qualche riga, neanche la legge. Buona giornata.
Guardie e ladri. La guardia non c’è, il pensionato spara, il ladro penetrato in casa al buio muore e chi l’ha ucciso si becca l’accusa di omicidio volontario. Caso che nell’impaginato diventa “de destra”, fatto che in Italia di solito alimenta per lo spazio di un mattino la voglia di “law and order”. Così Il Giornale entra nella fase Wilma, passami la clava: “Lo Stato sta con i ladri”. E Libero conclude che è “Vietato difendersi dai banditi”. E’ il fatto del giorno, quello che colpisce l’immaginario e chiunque non si sia bruciato il cervello con gli zuccheri del buonismo - perfino il mieloso Massimo Gramellini sulla Stampa - vede che c’è qualcosa che non torna. Scrive Maxibon: “L’accusa di eccesso di legittima difesa si è trasformata in omicidio volontario, dal momento che il morto era disarmato. Evidentemente il magistrato pensa che un uomo svegliato di soprassalto in casa propria dovrebbe accendere la luce, sincerarsi della limitata pericolosità dei visitatori e solo a quel punto, magari con un paio di banditi già avvinghiati al collo, sparare in aria o alle gambe”. Sarebbe il caso di cambiare la legge sulla legittima difesa, ma pare non vi sia tempo per farlo, sono tutti concentrati nella tassazione dei castelli.
Question time. Diretta tv da Montecitorio alle 15, rispondono alle interrogazioni il ministro della Salute Beatrice Lorenzin e il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti.
Assad a Mosca. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov informa che Bashar al Assad nella notte di martedì è stato a Mosca e ha tenuto un colloquio con il capo di Stato russo Vladimir Putin. “I colloqui – spiega Peskov – si sono svolti in formato ristretto e formato allargato”.
Isis cerca il tesoro di Gheddafi. Via Agenzia Agi: “I miliziani dello Stato islamico sono alla ricerca del tesoro del defunto colonnello libico Muammar Gheddafi. Secondo quanto riporta il sito informativo libico "al Wasat" i miliziani jihadisti ieri hanno effettuato setacciato l'ultimo rifugio usato da Gheddafi nella sua permanenza a Sirte prima di morire. Fonti locali assicurano che i jihadisti hanno usato anche un escavatore per perlustrare tutta la zona di al Atat, a 10 chilometri di distanza dal villaggio di Abu Hadi, fuori Sirte alla ricerca di armi e soldi di Gheddafi”.
Banche e industria. Il ministro dello Sviluppo Federica Guida partecipa alla riunione del comitato esecutivo dell’Abi.
Moro per sempre. Continuano in Senato le imperdibili audizioni della commissione d’inchiesta su Aldo Moro. Oggi è il turno del procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone (ore 14)
21 ottobre. Battaglia di Trafalgar. Horatio Nelson alla guida della Royal Navy sconfigge la flotta di navi francesi e spagnole al largo della Spagna. Napoleone archivia i piani di invasione della Gran Bretagna.
Horatio NelsonIl Foglio sportivo - in corpore sano