Valentino Rossi (foto LaPresse)

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

Toyota batte Volkswagen e Rossi abbatte Marquez

Mario Sechi
La casa giapponese riconquista il podio mondiale con 7,49 milioni di autoveicoli. Il dramma italiano per i fatti del MotoGp. Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
    San Rogaziano, amministrò la chiesa a Cartagine.

     

    Titoli. La rivolta delle tasse va al contrario e così, in un epilogo arcitaliano, a guidare la sommossa contro il governo non è la Lega dell’arruffone Salvini né il (fu) partito liberale di massa (e tassa) di Berlusconi, tantomeno il Partito democratico dell’equità, no la rivolta arriva dai dirigenti dell’Agenzia delle Entrate. In quattrocento hanno fatto causa al governo perché si sentono “degradati”. Ma in realtà siamo al picco sismografico di una vicenda che ha un peccato (poco originale) fin dal principio dell’era renziana: la scelta di Rossella Orlandi a capo della struttura chiave per le casse della Repubblica. Ella, altissimo dirigente dello Stato, andò alla Leopolda renziana: molto zelo politico, zero senso del ruolo. E alla fine, basta avere un po’ di pazienza, tutto torna. Primo caffè, Corriere della Sera: “Fisco, la rivolta dei dirigenti”. Catenacccio: “Colloquio Orlandi-Padoan. La numero uno delle Entrate sotto assedio: resisto”. Cosa vuol dire resisto? Non è Fort Apache, è una delle principali strutture dello Stato che ha un problema serio di gestione del personale. E lei, la Orlandi, è il capo. Altro sul Corriere? Fase milanese. Un sondaggio sulle sfide per il sindaco: “Sala davanti a Del Debbio” (sembra una corsa di cavalli al circuito di San Siro). E un titolo su Expo che sta per chiudere (con successo) i battenti: “Visto il Giappone? È il più bello all’Expo”. Squaderno Repubblica, andiamo direttamente su Marte: “Il piano di Marino per restare sindaco”. Manifestazione in Campidoglio al grido di “non vi deluderò”. Che spettacolo. E il grido finale, la frase di Che Guevara, “siamo realisti, vogliamo l’impossibile”, dalla giungla alla Suburra. Che Marino. List non ha mai avuto dubbi sulle reali intenzioni (distruttive) di Marino, sono quelle del Pd, di intenzioni, che restano un mistero kafkiano. Complimenti a Matteo Orfini commissario del Pd romano, ridicolizzato dal marziano vintage (tunina). Cosa dicono della faccenda ar Messaggero? Ecco il titolone: “Marino tratta, lo stop di Renzi”. Che farà il Pd? In via del Tritone dicono che “il Pd potrebbe sfiduciarlo in consiglio comunale”. Punto già messo nero su bianco dal Foglio qualche giorno fa con un sollecito diretto al prode Orfini: “Il conto che Marino deve pagare non sono gli scontrini”. Attendiamo ancora la risposta del commissario del Pd romano. Andiamo oltre? Dai, si vola all’estero con La Stampa che apre sulle vicende dell’Est Europa: “Polonia, vince la destra anti-Ue”. Grande dibattito a Cuneo. Altro? Giro di titoli. Il Giornale in piena fase ispettore Callaghan: “Perché ho sparato al ladro”. Quello della pistola fumante, il pensionato di Vaprio che ha fatto secco il ladro e ha il gran torto di non aver chiesto prima il permesso di sparare a uno che, in fondo, era solo penetrato in caso sua all’una di notte e mostrava chiaramente intenzioni amichevoli. Titolo a reti unificate di Carlino-Giorno-Nazione: “Marò, l’imbroglio delle rotte”. Pare che gli indiani abbiano taroccate la posizione delle due barche. Pare. Attendiamo la vibrante protesta della Santa Sede anche su questo complotto. Buona giornata.

     

    L’idraulico polacco va a destra. Lo era anche prima, solo che i quotidiani soffrono di amnesie e fanno titoli da scoppio della guerra: la Polonia nazionalista oooohhhh… Il voto è certo influenzato dallo scetticismo nei confronti di Bruxelles e Berlino, ma i rapporti tesi con la Russia sono un filo conduttore più spesso di quanto s’immagini. I polacchi hanno punito la coalizione di governo nonostante l’economia sia cresciuta del 50 per cento da quando ha aderito all’Unione europea nel 2004. Così al potere torna Jaroslaw Kaczynski, già primo ministro nel 2006. Porte girevoli, in Polonia. E occhio a Mosca.

     

    Toyota batte Volkswagen. Il produttore di automobili giapponese riconquista il podio mondiale con 7,49 milioni di autoveicoli venduti nei primi nove mesi dell’anno. Volkswagen è al secondo posto con 7,43 milioni di autoveicoli venduti. Il dieselgate? Non c’entra nulla con il calo della casa tedesca, lo scandalo è scoppiato a metà settembre, gli effetti si vedranno nell’ultimo trimestre dell’anno.

     

    Renzi filatelico. Il presidente del Consiglio è in viaggio di Stato in Sudamerica. Oggi è a Lima, in Perù. Battuta filatelica: “Stavolta non emetteremo nessun francobollo per celebrare la visita in Perù...". Renzi si riferisce al francobollo emesso per la visita del Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi in Perù. Le Poste sbagliarono i confini del paese sudamericano e il francobollo fu ritirato dal mercato.

     

    Omicidio stradale. Alla Camera comincia la discussione della legge sull’omicidio stradale. Pene previste: dagli otto ai dodici anni di carcere. In alcuni casi, (fuga del conducente, etc.) la pena massima sarà di 18 anni.

     

    Missili russi. Via Agi: “I dipendenti della società russa "Tactical Missiles Corporation" sono passati a un regime di lavoro di tre turni per soddisfare l'aumento della domanda per la fornitura di armi da guerra, legata all'intervento militare di Mosca in Siria”.

     

    Il Dottore. La notizia che al bar tra cappuccio, espresso e caffè ar vetro tutti commentano stamattina è quella di Valentino Rossi che tira giù Marquez dalla moto. E’ andata così? Altro che moviolone di Biscardi, la piazza elettronica è al massimo dei giri per scoprire chi ha ragione. Come impaginano il fatto i giornali? Gazzetta: “Così non Vale. Rossi perde la testa e si gioca il mondiale (?) Ma ha iniziato Marquez”. Titolo chilometrico. Carlino-Nazione-Giorno: “Rossi di rabbia”. Repubblica: “Vale, un calcio al titolo. In Spagna partirà ultimo”. La Stampa: “Rossi-follia, adesso il mondiale è a rischio”. Il Corriere della Sera, in fase Tafazzi, relega la faccenda a un titoletto sopra la testata: “Follia di Valentino. Mondiale a rischio”. Il Giornale scrive la cosa che più o meno pensano tutti: “Gli spagnoli tolgono il mondiale a Vale”. Perché questo è il punto della questione: Marquez e Lorenzo hanno inciuciato in pista per far cadere Rossi.

     

    26 ottobre. Nel 1881 a Tombstone, Arizona, ha luogo la sparatoria all'O.K. Corral, il più celebre duello del Far West. E’ anche la leggenda di Wyatt Earp: sceriffo, ladro di cavalli, giocatore d’azzardo, gestore di Saloon. Una biografia movimentata.