Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Hanno già lasciato solo Hollande
Santa Elisabetta di Ungheria.
Titoli. L’hanno già lasciato solo. Francois Hollande ha chiesto poteri straordinari, modifiche costituzionali, è un capo di stato in guerra perché gli hanno dichiarato guerra. Ha chiesto ai suoi colleghi europei di impegnarsi in una guerra che riguarda anche loro. Silenzio. Si impegneranno gli inglesi – che hanno la sterlina e non l’euro – ma gli altri? Si defilano, nicchiano, fanno i furbi. E’ un film già visto in Europa. Si chiama sindrome di Monaco. E Renzi che fa? L’italiano, il problema è altrui non nostro. Illusi. La realtà presto si incaricherà di far tornare ogni ingranaggio (letale) al suo posto. E Isis si occuperà di noi. Primo caffè, Corriere della Sera: “E’ guerra, l’Europa ci aiuti”. Figuriamoci, sono tutti girati dall’altra parte. Toh, è sparito anche l’asse franco-tedesco, Angela Merkel sta in una posizione più defilata che mai. Nota sul taccuino: la prima del Corriere è monografica, tutta dedicata alla Francia e al dibattito sulla guerra al terrorismo. E a Repubblica che fanno? “L’appello di Hollande agli alleati. L’Europa dichiari guerra all’Isis”. Stessa musica, cerchiamo altre note in edicola. Il Giornale trova una chiave diversa, alimentata dalle incertezze del governo: “Iniziata la guerra. Renzi tentenna”. Libero punta sui (pochi) soldi stanziati per la sicurezza: “La vita di un italiano per Renzi vale 2 euro”. Il titolo a reti unificate di Carlino-Giorno-Nazione prende atto del grande coraggio mostrato dagli statisti del Vecchio Continente: “Guerra, la Francia è sola”. Il Messaggero impagina una preghiera: “Siamo in guerra, aiutateci”. E così fa anche La Stampa dopo aver esaurito tutte le scorte di retorica disponibili in redazione: “Francia in guerra, l’Europa ci aiuti”. Sintesi della giornata? La fa Il Sole 24Ore: “Hollande: è guerra, la Ue ci aiuti I mercati tengono, corsa ai bond”. Titoli sicuri. Buona giornata.
Stivali. Dopo la sbornia conformista, un titolo che riporta tutti sulla terra: “La guerra senza stivali non è guerra”. Lo fa il Foglio.
No di Renzi. Il premier è già in fase “tanti saluti a Hollande”. Non ci credete? Occhio a questo passaggio dell’articolo di Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera: “Con i ministri si è raccomandato (Renzi, ndr): “Prudenza e serietà”. Per questa ragione vengono viste come fuori linea le dichiarazioni della titolare della Difesa Roberta Pinotti, favorevole alla possibilità che il nostro Paese estenda i bombardamenti oltre l’Iraq. Nel governo Pinotti viene ritenuta una brava ministra, ma troppo influenzata dai generali”. Interessante, il quadretto. Agli scout e ai renzisti privi di neuroni attivi sfugge un particolare: non importa l’accento che hai, ma cosa dici. Pinotti conosce i problemi e non parla a vanvera. Una rarità.
La guerra di Cameron. Il primo ministro inglese ha annunciato due miliardi di nuove spese militari per l’acquisto di droni, cacciabombardieri e addestramento di forze speciali. Decisamente altro stile, altra storia, altra nazione, altro governo.
Viaggiare. Easy Jet ha fiducia nel futuro e ha ordinato altri 36 Airbus A320.
Albergare. Marriott compra gli alberghi di Starwood per 12 miliardi di dollari. E’ la più grande catena del mondo. Le dimensioni contano.
17 novembre. Nel 1979 crisi degli ostaggi in Iran. Khomeini ordina rilascio dei 13 ostaggi americani dell'ambasciata statunitense di Teheran. Per sapere, per capire: vedere Argo.
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