foto LaPresse

Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

La partita a scacchi tra Mosca e Ankara

Mario Sechi
“Siamo pronti a uno stato maggiore con Stati Uniti, Francia e…Turchia”, dice il Cremlino. Centinai di soldati tedeschi inviati in Mali. Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
    Santa Caterina d'Alessandria

     

    Titoli. Sui giornali italiani continua a manifestarsi questo fenomeno incomprensibile per il Parlamento e il Governo, la guerra. Non sparisce e comincia a serpeggiare l’imbarazzo a Montecitorio, si fanno delle domande, si chiedono, forse dobbiamo parlarne, fare qualcosa. E il qualcosa è la cultura, perbacco, il bonus da spendere in teatro e al cinema quando hai diciotto anni. Altro che boots, c’è Checco Zalone on the ground. Primo caffè, Corriere della Sera: “Jet abbattuto, l’ira di Putin”. Sì, il presidente russo non l’ha presa bene la faccenda. Erdogan ha premuto il grilletto, da questo momento c’è una partita in sospeso tra i due. Cosa fanno a Repubblica? Sono espliciti, sale sul lessico zuccheroso di Palazzo Chigi: “Guerra tra Putin e Erdogan”. Il fatto monopolizza le prime pagine, facciamo un giro di titoli. Il Giornale fa un passo più in là: “A un passo dal baratro”. Guerra mondiale? E’ un po’ in anticipo. Carlino-Nazione-Giorno puntano in coro sulla trovata double face di Renzi: “Soldi per difesa e cultura”. Il Messaggero registra il problema: “Turchia-Russia, venti di guerra”. Libero fa la sintesi nel portafoglio: “Diamo soldi ai turchi e loro aiutano l’Isis”. La Stampa non usa la parola guerra, è decisamente più chic impaginare altro: “Russia-Turchia, è crisi globale”. Conseguenze? Le impagina il Sole 24Ore: “La Turchia abbatte un caccia russo. Cadono le Borse Ue, sale il petrolio”. Ha ragione Gordon Gekko: “Il denaro non dorme mai”. Buona giornata.

     

    Partita a scacchi 1. Mossa dell’ambasciatore russo Alexandre Orlov: “Siamo pronti a uno stato maggiore con Stati Uniti, Francia e…Turchia”. Cosa risponde Erdogan.

     

    Partita a scacchi 2. Il presidente della Turchia, Erdogan ha detto che l’abbattimento del caccia russo è avvenuto per difendere "i diritti dei nostri fratelli" in Siria. Poi, il passaggio per tastare l’umore di Mosca: "Non abbiamo assolutamente alcuna intenzione di provocare un'escalation per questo caso". Ma sui confini Erdogan fa il duro: "Difendiamo soltanto la nostra sicurezza e il diritto del nostro popolo".

     

    Partita a scacchi 3. La Germania invierà in Mali fino a 650 soldati per alleviare lo sforzo della Francia e consentire a Parigi di concentrarsi nella lotta contro l'Isis in Siria. L’annuncio è arrivato dal ministro della difesa tedesco, Ursula von der Leyen dopo un'audizione nella commissione Difesa del Bundestag.

     

    Partita a scacchi 4. Il primo ministro francese Manuel Valls viene citato dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung: “L’Europa non può accogliere più rifugiati, è arrivata al limite”. Si apre un altro capitolo rovente dopo la strage di Parigi.

     

    Premier League e Gordon Gekko. Gli speculatori della finanza comprano azioni dei club di calcio inglesi. Un business ricco, dove ci sono utili e sana gestione delle squadre. Il Crystal Palace, tornato in Premier League ha aumentato i suoi ricavi del 500 per cento. I fondi di tutto il mondo sono a caccia di quote. Grandi lezioni per il calcio italiano.