Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Il nodo della politica e dell'economia italiana? Tagliare le tasse
San Lorenzo Giustiniani, primo patriarca di Venezia.
Titoli. Tira un’ariaccia, l’anno nuovo s’è presentato così: “Buongiorno, sono il 2016 e sono complicato”. L’impaginato rotativizza i problemi che, impressi sulla carta, fanno davvero un certo effetto. La Libia si conferma la Woodstock del terrorismo, Parigi rivede il film dell’orrore di Charlie Hebdo, l’Asia totalitaria fa scherzi all’idrogeno e la Cina dirigista non riesce a frenare i crolli super-rapidi in borsa, la Germania scopre un mostro islamista a Colonia, in Italia si fa il de minimis e si prendono cappellate (altro che “cappello in mano”) in Europa, mentre le voci sui bilanci delle banche non raccontano di future prestazioni olimpiche. Ma ce la faremo anche stavolta, forse. Primo caffè, Corriere della Sera: “Donne molestate, un caso europeo Merkel: espulsioni”. La cancelliera sa che una carriera politica spesso si gioca su fatti come questo, la sua linea dura conferma che Colonia è uno spartiacque. I tedeschi accolgono i lavoratori, offrono istruzione minima, ma per loro due più due deve fare quattro e Colonia è uno shock. “Bisogna dare segnali chiari”, dice Merkel. I molestatori di donne, la feccia in piazza, i fuorilegge del sopruso e abuso islamista saranno rispediti a casa. Via rapida. Altro sul Corriere? Lucrezia Reichlin, signora d’Inghilterra, mette razionalità dentro la volatilità dei mercati. Il problema non è l’economia cinese (il rallentamento della manifattura e non solo) ma il prezzo dello yuan. Moneta. Pezzo di ferrea logica. Poi ci sono i mercati e là a ondate ci sono euforia irrazionale e depressione cosmica. In prima pagina sul Financial Times oggi Gillian Tett dice che la prevedibilità nel settore dell’investimento finanziaria appartiene al passato. Animal spirits. Andiamo a Repubblica. Si preparano i festeggiamenti per i 40 anni del giornale fondato da Eugenio Scalfari (14 gennaio 1976, segnate la data), si stappano le bottiglie, gli occhi sono già colmi di lucciconi per l’addio di Ezio alla direzione. Lunga e onusta di gloria. Titolo d’apertura: “Clandestinità, via il reato ma è scontro”. E’ uno dei temi del giorno. Cose da leggere? La nobile spalla di Repubblica ha un pezzo su The Big Short, film sugli eccessi e decessi della finanza. Saltate Curzio Maltese, andate in libreria e comprate il libro di Michael Lewis dal quale è stato tratto il film. Non è il suo libro migliore, Liar’s Poker ha un altro passo narrativo, ma merita di essere letto, al di là dei cliché cinematografici sugli Wall Streeters. Per la serie paraguru Made in Italy, Repubblica ha un’intervista a Jovanotti che annuncia: “Ecco il mio futuro, cambio tutto a 50 anni”. La prima pagina promette molto, ma l’impaginato dentro è meno frizzante, quattro domande e un finale così: “. Sarà un anno di sviluppo, di riposo, per vedere cosa c’è nel futuro”. Cosa ha cucinato Molinari alla Stampa? Apertura sui grandi fatti: “Francia e Libia, l’Isis fa paura”. Ma titoli da leggere altrove. E finalmente qualcosa di cronaca in prima pagina sul Piemonte, terra di fusione e soprattutto diffusione del giornale: “Il Comune che proibisce il wifi a scuola”. E’ la storia di Borgofranco, vicino a Ivrea, dove il sindaco ha avuto un’idea da indietro tutta. Altro? Facciamo un giro di titoli. Libero raduna le ansie e traduce in consigli per il portafoglio: “Banche, Borse, terrorismo. Come salvare i risparmi”. Occhio alla Leopolda, è in vendita. Fausto Carioti su Libero si chiede perché mai Dario Nardella, sindaco di Firenze, la definisca “asset strategico”. Perché la vuole comprare. Il pubblico compra il sito politico. Miracoli dei soldi pubblici o pubblicizzati. Il Giornale è in Germania: “Islam, la Merkel ora ha paura”. Carlino-Nazione-Giorno sono in Nord Africa: “Libia,l’assalto dell’Isis”. Cose romane? Un caffè ar vetro e il Messaggero, titolo di taglio: “Mafia Capitale, prime condanne: 2 anni a Ozzimo”. Chi cerca lo sciroppo per la tosse finanziaria dia un’occhiata a MF che impagina un titolo da blocco respiratorio: “Cina, -7% in mezz’ora e tutti a casa”. Cose sull’industria Italia? C’è un titoletto sul Sole 24Ore: “Ilva, in campo i coreani Posco”. Acciaio, sta arrivando un’altra Corea nella storia d’Italia. Buona giornata.
Banca Etruria: perquisizioni e bancarotta. I quotidiani oggi scrivono che l’indagine vira verso il reato di bancarotta. Stamattina i finanzieri stanno procedendo a perquisizioni e sequestri in 15 società che hanno avuto rapporti finanziari con Banca Etruria.
Aumenta la pressione fiscale. Dati Istat per il presidente Mattarella, il premier Renzi e i gruppi parlamentari. Via Agi: “La pressione fiscale è stata pari al 41,4% nel terzo trimestre, in lieve aumento (+0,1 punti percentuali) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Lo segnala l'Istat, sottolineando che nella media dei primi tre trimestri, la pressione fiscale è stata del 41,2%, stabile rispetto al medesimo periodo del 2014”. Il nodo della politica e dell’economia italiana è tutto qui. Tagliare le tasse e abbassare la pressione fiscale.
Petrolio, occhio all’Arabia Saudita. Vuole quotare il capitale della Aramco. Il collocamento in borsa della compagnia petrolifera saudita porterebbe alla creazione della società più capitalizzata del mondo. L’affare del secolo.
Guerre tra le due Coree, a suon di musica. La Corea del Sud alza il volume al confine con la Corea del Nord. Colonna sonora rap, genere K-Pop.
Parlamento d’Egitto. Il 10 gennaio il parlamento egiziano si riunisce per la prima volta dal 2012, anno della caduta del regime dei Fratelli Musulmani.
Apple ti legge la faccia. Emotient, azienda che produce software per il riconoscimento facciale è stata acquistata da Apple. Il programma analizza il volto di centomila persone al giorno. #orwellfuprudente
Perché i britannici raccontano meglio le storie per bambini? Se ne occupa stamattina Massimo Gramellini sulla Stampa. Meglio leggere l’originale pubblicato su The Atlantic. C’era una volta…
8 dicembre. Nel 1976 gli Eagles pubblicano Hotel California. Uno degli album più venduti nella storia. Musica.
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