Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Colonia e la crisi politica in Germania che Merkel prova a gestire
Titoli. La notte di Colonia, con il suo turpe scenario mediorientale nel cuore dell’Europa, si fa con il passare dei giorni sempre più buia. La cancelliera Angela Merkel ha cancellato la sua trasferta a Davos, consueto appuntamento annuale del World Economic Forum, per affrontare la crisi politica. Cinquecento donne hanno sporto denuncia, gli attacchi degli immigrati (e rifugiati) islamici erano pianificati, nel partito della Merkel (Cdu) montano le critiche, la Csu è sulle barricate e anche la Spd progressista ora chiede leggi più dure contro la criminalità e una stretta sull’immigrazione. Arriveranno, perché la Germania non può apparire debole – al di là della posizione della sua cancelliera – nel momento in cui l’Europa si sta sbriciolando politicamente proprio sul controllo delle frontiere (Schengen). Anche una sola temporanea fragilità tedesca apre la porta a rivendicazioni nazionali, furbizie, manovre dei singoli paesi. Come sanno i lettori di List, sulle banche l’Italia balla la rumba (300 miliardi di sofferenze) e la richiesta crescente di una moratoria del bail-in non supera comunque il problema: il sistema è in difficoltà, c’è un elenco di banche candidate a saltare di cui ancora non sono noti i nomi, ma presto quelle sigle salteranno fuori. Un banchiere amico del titolare di List, soleva dire: “Le cose sono più forti degli uomini”. Primo caffè, Corriere della Sera: “Colonia, più di 500 denunce”. La notizia più “vicina” è nell’occhiello: “Palazzo Chigi allontana l’ipotesi di depenalizzare il reato di clandestinità”. Non è aria, Renzi sa che è un tema su cui si perdono voti e le elezioni per un politico come lui non sono mai lontane. Altro? C’è quel matto di Sean Penn fotografato mentre stringe la mano a El Chapo, il boss messicano della droga, c’è il contrappasso dantesco dei 5Stelle che a Quarto inciampano anch’essi nella realtà del Meridione, c’è D’Alema che dice che “è inutile baccagliare con la Merkel” (e forse ha ragione), ma soprattutto c’è lui, l’uomo in missione impossibile, Francesco Paolo Tronca, commissario di Roma, intervistato da Giangiacomo Schiavi: “A Roma serve un sussulto civico. Un vero risveglio dal lungo incubo di questi anni, da una normalità dietro la quale ci sono affarismi, illegalità e corruzione, ai quali si devono aggiungere il caos del traffico, i rifiuti, l’assenteismo, la burocrazia, gli scioperi”. Anvedi er commissario… Ignora il cinismo e la storia millenaria di Roma: qui niente si muove, scatta, fa e va tout de suite e con abnegazione, qui tutto striscia. Cosa fanno a Repubblica? Titolone su Colonia, ma tecnicamente l’apertura a sinistra è sui dolori dei giovani 5Stelle: “Quarto, la resa dei 5Stelle. Via il sindaco”. List è in estasi per un titolo su un retroscena di Annalisa Cuzzocrea e Conchita Sannino che, involontariamente, dà l’idea della cifra stilistica, della indubbia forza culturale che si cela nello scontro tra due titani della politica: “Il duello finale tra Fico e Di Maio”. Roba da Sergio Leone, colonna sonora di Ennio Morricone. La Stampa (di Torino) continua a occuparsi di grandi cose del mondo: “Gas, Putin chiede aiuto a Renzi”. Un po’ eccessivo, soprattutto se si tiene conto della realtà, ben fissata dalla cronaca precedente, cioè delle proteste del governo italiano con la Germania per il deal con Putin-Merkel sul gas. E’ la politica del tubo. Ma anche il titolo non c’entra un tubo. Marcello Sorgi dice che “l’economia va meglio della politica”, ma sullo stesso giornale c’è la signora Maria Teresa Tomaselli, pensionata, che si prepara a andare a ballare “al Banana di Los Cristianos. Sotto le luci colorate della pista, brillerà l’unico gioiello che le è rimasto. «Me l’ha regalato il mio ex marito. E’ il nostro anello di fidanzamento. Quando stavo per vendere anche questo, pur di riuscire a pagare le bollette, ho capito che era il momento di scappare dall’Italia”. La signora Tomaselli è uno dei sessantamila italiani che vivono a Tenerife, paradiso fiscale per i tartassati in fuga dal Belpaese. Andiamo avanti. Franco Bechis su Libero fa i conti in tasca al Parlamento: “Chi guadagna di più con Renzi”. Interessante lettura. Il Giornale si occupa di assegni previdenziali: “Tornano le pensioni anticipate”. Qualche giorno fa in pagina non le pagavano con puntualità, ora le anticipano. Altro? Carlino-Nazione-Giorno hanno il titolo stereofonico su Colonia che sembra preso da un romanzo hard-boiled: “Donne, regìa per gli assalti”. Il Messaggero si occupa del fumo: “Droghe leggere, nuovo caso”. Cos’è? “Depenalizzazioni, grana nel governo: la coltivazione della cannabis illecito amministrativo”. Foglie d’erba, Walt Whitman. Economia? Money? Borse chiuse, ma ricordatevi sempre di Gordon Gekko: “Il denaro non dorme mai”. Buona giornata.
E’ morto il Duca Bianco. David Bowie, una vita d’artista, la creatività multiforme in una figura unica. Rifiutò il titolo di Baronetto, accettò tutto il resto dalla vita. E dalla morte. Aveva 69 anni il cancro ha fermato il suo cuore. Non la sua musica.
Brexit. David Cameron confida in un accordo vantaggioso per il Regno Unito con Bruxelles per convincere i cittadini britannici che restare nell’Unione europea conviene. Forse. Il referendum sul sì o no all’Ue si terrà questa estate. I sondaggi sono sorprendenti, perché finora la business community si era rivelata ostile a un’uscita dall’Unione, ma l’ultimo sondaggio fatto da Ipsos e Financial Times rivela che il 61 per cento degli uomini d’affari del Regno Unito dice che l’uscita non sarebbe un danno per l’economia.
Rancore made in USA. Come si è arrivati al clima politico dell’America contemporanea? Come si è giunti alla campagna permanente d’odio e rancore che aleggia negli Stati Uniti? Vox ha una risposta. Nel 1981 Samuel Huntington (ancora lui) scrive un libro profetico: American Politics: Promise of Disharmony. Un saggio sugli ideali americani (traditi), le promesse della politica (non mantenute), l’uso del potere governativo e la perdità di credibilità. Se a questo aggiungete lo sviluppo della comunicazione in real time e il rumore dei social network, il quadro del presente compare davanti ai vostri occhi.
Zalone? No, Morricone. Miglior colonna sonora ai Golden Globe. Hollywood ha premiato Ennio Morricone per le musiche di The Hateful Eight, il film di Quentin Tarantino. Commento del premier Matteo Renzi via Twitter: "Il Maestro Morricone, una certezza, sempre. E un orgoglio per l?Italia #goldenglobe". Mogol per tutti: “Un grande, giusto riconoscimento”.
11 gennaio. Amelia Earhart vola in solitaria dalle Hawaii alla California. E’ la prima donna a compiere l’impresa.
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