Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Pasticci in vista sulle unioni civili dopo i dubbi di Mattarella
Santa Margherita d'Ungheria
Titoli. Papa Francesco in sinagoga, i dubbi di Mattarella sulle unioni civili, il petrolio dell’Iran che stende le borse, la nuova caccia del Fisco ai redditi, i professionisti nuovi poveri, la storia tra caveau e massoneria di Banca Etruria, il bimbo italiano ucciso dall’attentato in Burkina Faso. L’impaginato è questo, un classico del lunedì, giorno in cui in assenza di fatti rilevanti i giornali vanno in rigoroso (dis)ordine sparso. Primo caffè, Corriere della Sera: “Mai violenza in nome di Dio”. Sono le parole del Pontefice alla sinagoga di Roma, la terza visita di un Papa. Il Corriere fa un’apertura “istituzionale”, in linea con la sua tradizione. Fatta questa scelta, ci sono un paio di titoli intriganti. La spalla è dedicata al fatto che gli studenti non sono tutti uguali: “Gli studenti non sono uguali I più bravi vanno valorizzati”. E’ un’ovvietà che però in Italia va ribadita perché una circolare ministeriale fa pensare a qualcuno che si vogliano fare le “classi dei bravi e degli asini”. Non è così, ma quelli bravi non possono essere ridotti a fare gli asini e gli asini non possono correre a mille se riescono a fare cento. Andiamo avanti. L’editoriale del Corriere è firmato da Francesco Giavazzi, il quale s’impegna in un’operazione pedagogica utile al paese e soprattutto ai politici: “I migranti e la logica tedesca”. L’Europa non fa figli, la Germania è vecchia e anche l’Italia lo è. Giavazzi spiega perché Berlino ha accolto nel 2015 un milione di immigrati: investe in futuri cittadini, aumenta la domanda interna, pianifica il futuro. E può farlo perché nel 2015 nel suo bilancio c’è un avanzo primario di 12,1 miliardi. Il Giappone di Shinzo Abe sta varando una serie di riforme, L’Italia? Facciamo parlare l’Istat: “Nel 2014 sono stati iscritti in anagrafe per nascita 502.596 bambini, quasi 12mila in meno rispetto al 2013, 74mila in meno sul 2008”. Ah, c’è anche un altro numero: oltre il 20% dei nuovi nati ha un genitore straniero. Percentuale che al Nord sale al 29%. Cosa fanno a Repubblica? Hanno individuato un punto di distanza, separazione è parola grossa, visto il soggetto e l’oggetto, tra il presidente della Repubblica e il governo. Su cosa? Le unioni civili. Perché “quel matrimonio non s’ha da fare”. Claudio Tito ci informa che dal Quirinale giunge questa novella: “I costituenti tennero presente la nozione di matrimonio che stabiliva (e tuttora stabilisce) che i coniugi dovessero essere persone di sesso diverso”. E allora? Modifiche, aggiustamenti, pasticci in vista. Il pezzo più divertente di Repubblica è di taglio basso: “Il golpe monetario di Varoufakis: blitz alla zecca e via dall’Euro”. Provate a immaginare la scena: Yanis Varoufakis con la camicia psichedelica arriva in moto all’ingresso della banca centrale, con lui i militanti di Siryza, bandiera rossa e pugno chiuso, entrano nel caveau, prendono possesso della zecca, ordinano di stampare dracme e annunciano l’uscita di Atene dall’Euro. Il blitz doveva avvenire il 14 luglio dell’anno scorso. Non è successo. E questo dice tutto. Andiamo avanti, facciamo un giro di titoli finale. Carlino-Nazione-Giorno aprono sulla febbre dei mercati: “Borse, il giorno della verità”. Il trio di giornali dedica la foto al centro alla morte del piccolo Michel, nove anni, ucciso nell’attentato in Burkina Faso. Il padre è vivo, la madre è morta. Il Messaggero in linea con la tradizione capitolina, tutta ministero, bottega e portafoglio, apre così: “Svolta fisco, cambiano i controlli”. Catenaccio: “In arrivo la riforma delle agenzie, verifiche meno invasive e più ricorso al web. La vigilanza passerà direttamente a Palazzo Chigi. Evasione, per l’Fmi troppi ritardi”. Un altro pezzo di burocrazia che finisce sotto l’ala del governo. Ah, Il Messaggero informa che, dopo il grandioso summit internazionale a Roma, in Libia le cose vanno benissimo: “Libia sul baratro slitta la formazione del nuovo governo”. Citofonate il ministro degli Esteri Gentiloni. Il Giornale ha un titolo che (ri)propone un tema dimenticato dalla politica: “I professionisti sono i nuovi poveri”. Ingegneri, commercialisti, architetti, avvocati. Cambiano lavoro. Migliaia stanno scivolando verso la povertà o lo sono già. Servono soldi e lavoro. Money? Sul Sole 24Ore l’annuncio di nuove tribolazioni tributarie: “Per il 730 precompilato parte la caccia ai dati”. Ma non era precompilato? Buona giornata.
Schengen è uno zombi. L’Austria ha rafforzato i controlli alle frontiere. Accordo di Schengen, come detto dal primo ministro, “temporaneamente sospeso”.
La Libia e il governo che non c’è. Via Agi: “L'inviato dell'Onu in Libia, Martin Kobler, ha chiesto ai due vicepresidenti del Consiglio di presidenza del governo di riconciliazione nazionale della Cirenaica 48 ore di tempo per valutare le richieste provenienti da Brega e dare assicurazioni all'esercito nazionale libico. Secondo quanto riporta il sito web libico "Akhbar Libya 24", i due membri del consiglio di presidenza del governo di riconciliazione nazionale libico, Ali al Qatarani e Fathi al Mujbiri, hanno minacciato di autosospendersi dal consiglio a causa delle divergenze sorte nel governo sulle richieste di Brega e dell'esercito”.
Banca Etruria 1. La mozione di sfiducia. Renzi sarà in aula alla Camera domani per la discussione della mozione di sfiducia sul caso Banca Etruria. Passaggio delicato.
Banca Etruria 2. La massoneria. La storia c’è, è rilevante sul piano giornalistico, apre uno scenario di relazioni e collusioni locali, ma forse non avrà un grande impatto giudiziario. Forse. Il Corriere della Sera ricostruisce la storia di Carboni, Boschi e compagnia varia: “I 4 anni di scontri fra l’Etruria e Bankitalia”. Libero che da settimane è nel caveau e ha tirato fuori con Giacomo Amadori e Franco Bechis un paio molto affilati (e documentati) ha un titolo d’apertura dedicato alle vicende del mediatore, la figura di Valeriano Mureddu, l’uomo che mise Boschi in contatto con Carboni: “La fabbrica dei dossier dell’amico di papà Boschi”.
Cameron, il Brexit e le regole per chi vuole vivere e lavorare in Uk. Cambierà tutto, si pagherà di più e il primo ministro inglese ha un forte supporto (84%) dell’opinione per la rinegoziazione con l’Unione europea.
18 gennaio. Don Luigi Sturzo fonda a Roma il Partito popolare italiano. Comincia la storia della Dc.
Il Foglio sportivo - in corpore sano