Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Quando in Italia si comincia a parlare di “statuto”, bisogna guardarsi le spalle
Titoli. Quando in Italia si comincia a parlare di “statuto”, bisogna guardarsi le spalle. Ricordate l’esistenza dello Statuto del contribuente? Ecco, appunto. Dunque l’iniziativa del governo di dare una cornice normativa al mondo delle partite Iva va accolta con prudenza. Primo caffè, Corriere della Sera: “I nuovi diritti delle partite Iva”, in via Solferino aprono sui provvedimenti in agenda per il consiglio dei ministri di giovedì, ma ciò che è notevole nell’impaginato del Corriere è lo sforzo per spiegare Bruxelles e la politica europea ai suoi lettori. Paolo Valentino fa “un’inchiesta diplomatica” e fin dalle prime tre righe si capisce la situazione: “I burocrati tedeschi a Bruxelles cercano amicizie e influenze. L’Italia alza la voce ma non ha strategia”. Tanti auguri. Altro? Schengen, su Repubblica: “Ue, lite sui confini. Vertice su Schengen. Banche, tutto in salita”. Sul taglio basso, c’è uno scrittore che rilegge un giallo che giallo non è: “Il vero giallo dell’Audi gialla”. Nel giallo non si conosce il colpevole, qui è noto e c’è la caccia. E’ proprio un lunedì fiacco. Facciamo un giro di titoli. Il Giornale ha un’apertura da inizio settimana, un quadro bucolico: “Ecco chi ci ha rovinato”. Libero è rientrato nel caveau toscano: “Etruria, il piano dei massoni. Trasformarla in banca islamica”. Un delirio allo sportello: “Il presidente e papà Boschi confessano a Carboni di cercare un partner finanziario. E i grembiuli si danno da fare con il Qatar. Ma nel cda dell’istituto scoppia una rivolta”. Carlino-Nazione-Giorno fanno il titolo stereofonico sui mercati: “Borsa, tutte le trappole” (hanno aperto bene). Cose romane? Prima un caffè ar vetro e poi er Messaggero: “È a rischio l’unità dell’Europa”. Aperturona, chi parla? Avramoupolus, il commissario Ue. Anvedi… Buona giornata.
Ilva di Cornigliano occupata. I lavoratori hanno deciso per alzato di mano. Tutti i nodi vengono al pettine. Anche quelli d’acciaio.
Schengen “temporaneo”. Oggi si incontrano (all’ora di pranzo) i ministri dell’Interno dell’Unione europea: devono decidere per quanto tempo tenere i controlli alle frontiere. Dovrebbero essere al massimo per sei mesi, ma nessuno in realtà sa cosa accadrà. Il punto: gli austriaci vogliono sospendere Schengen per la Grecia, ma dovrebbe esserci un accordo per rafforzare le frontiere con la Macedonia. Resta il problema dei tre miliardi di euro da dare alla Turchia in base all’accordo di novembre 2015. Chi paga? La Germania vuole un fondo finanziato dagli Stati, l’Italia vuole che i soldi escano dal bilancio dell’Unione. Vedremo il 29 gennaio come Renzi porrà la questione a Berlino con Angela Merkel.
Banche italiane? Problema che non può aspettare. Su Bloomberg un quadro chiaro sulla gravità del problema. E un grafico ancor più esplicito. Tanti auguri.
Iran in Airbus. Oggi Rouhani arriva a Roma. Il presidente iraniano sarà impegnato in un tour che poi lo porterà a Parigi. E gli affari cominciano a vedersi: Teheran ordinerà 114 airbus nuovi per la sua flotta aerea. Programma: con Mattarella alle ore 12 e con Renzi alle 19.
Pil russo a picco. Rosstat informa che nel 2015 il Pil è calato del 3,7%.
25 gennaio. Al Teatro Valle nel 1817 viene rappresentata per la prima volta La Cenerentola di Gioachino Rossini.
Il Foglio sportivo - in corpore sano