Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi
Sulle unioni civili c'è stato un passaggio importante nella parabola della tattica renziana
Titoli. E’ sulle unioni (civili) che la disunione del Pd emerge e per la prima volta Matteo Renzi si trova in difficoltà a gestire il voto dell’aula. Il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, chiede una sospensione dell’esame del disegno di legge Cirinnà e la convocazione della conferenza dei capigruppo. Stop! Non è solo una questione interna ai democratici, riguarda l’assetto politico e per questo l’episodio segna un passaggio importante nella parabola della tattica renziana: la politica dei due forni in questo Parlamento non è possibile. Primo caffè, Corriere della Sera: “Unioni civili, stop dei 5 Stelle”. Stamattina siamo già oltre, in Senato hanno aperto il ring. Altro sul Corriere? Il pezzo di Enzo Moavero Milanesi, al solito perfetto nello spiegare lo scenario e le conseguenze del Brexit di cui discuterà il prossimo Consiglio europeo: “Tutto il buono della lezione britannica sull’Europa”. Qual è il buono? La capacità di negoziato degli inglesi, l’esempio su cosa chiedere e sul come si conduce una trattativa diplomatica. C’è molto da imparare su questo punto, soprattutto a Palazzo Chigi. Che fanno a Repubblica? Apertura sulle tangenti in Lombardia, titolone su due righe sulle unioni civili, un Folli di qua, un Merlo di là, i cannoni di Putin di spalla, al centro foto sull’inchiesta sui nudi-coperti a Roma in nome dell’Iran, due titoli di taglio basso da non ricordare. Attendiamo il ritorno di Repubblica. Facciamo un rapido giro di titoli. La Stampa apre canonica: “Unioni civili, lo sgambetto di Grillo”. Il Giornale apre l’edizione di Vienna: “L’Austria ci lascia gli immigrati”. Libero la mette giù morbidamente: “Ci impongono una legge per dare un figlio a Vendola”. Carlino-Nazione-Giorno titolo thriller in filodiffusione: “Unioni gay, agguato al Pd”. Cose romane? Il Messaggero in prima pagina non ne ha. Chiudiamo la baracca stampata dando un’occhiata ai mercati. MF ha trovato la botola d’uscita: “Venti bcc possono dribblare la riforma”. Il Sole 24Ore punta sul barile: “Petrolio: Arabia e Russia congelano la produzione”. Salirà? Forse, decide l’Opec. Buona giornata.
Renzi d’Europa. La versione del premier de la Pampa è finita ieri, il viaggio in Argentina è archiviato, nel pomeriggio Matteo Renzi sarà al Senato (15.30) e poi alla Camera (17) per le comunicazioni prima del Consiglio europeo del 18 e 19 febbraio.
Appuntamento a Tobruk. Il nuovo governo libico chiederà la fiducia al parlamento sabato a Tobruk. Matteo Renzi e Paolo Gentiloni hanno puntato tutto lo sforzo diplomatico su questo passaggio. Che aria tira a Tobruk? Brutta, non c’è accordo sul nome dei ministri scelti. La riconciliazione nazionale libica comincia con una separazione.
Kill (100 dollars) bill (e Bin Laden). La polemica europea sul bigliettone da 500 euro non è sola nell’universo. Negli Stati Uniti il problema è sul taglio delle banconote da 100 dollari. Da leggere sul Washington Post il pezzo di Lawrence H. Summers, già segretario del Tesoro e capo del National Economic Council della Casa Bianca, spiega perché quei tagli sono la felicità della criminalità. Summers cita uno studio firmato da Peter Sands per la Harvard Kennedy School, dove c’è una inquietante curiosità: la banconota da 500 euro nel “mondo di sotto” è nota con il nomignolo di Bin Laden. Qui lo studio di Harvard.
17 febbraio. Nel 1600 Giordano Bruno viene messo al rogo per eresia a Campo de' Fiori, Roma.
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