Fatti, commenti, appuntamenti del giorno presi dal taccuino di Mario Sechi

Sulle unioni civili c'è l'intesa e sparisce la fedeltà

Mario Sechi
La Stampa svela il diabolico piano dei verdiniani: “Unioni civili, c’è l’intesa. Ma il piano di Verdini nuova spina per Renzi”. A List non risulta che Verdini lavori per la gloria altrui, se accetti i voti e fai politica, allora devi trovare un accordo per rappresentare il patto. Solitamente, se governi, questo si manifesta al governo.

    San Cesario

     

    Titoli. Grande discussione nel Parlamento italiano. C’è l’intesa e sparisce la fedeltà. E’ sparito dal radar anche quello che sta succedendo nell’economia e nel Mediterraneo. List attende, con pazienza, il ritorno del segnale sullo schermo. Si chiama realtà. Primo caffè, Corriere della Sera: “Unioni civili, patto con i centristi”. Catenaccio: “Testo senza adozioni né riferimenti alla fedeltà. Renzi esulta, no delle associazioni gay”. Altro? Leggere la testimonianza di Angelo Panebianco sulle aggressioni subite all’università di Bologna: “Questi eventi mi hanno scosso (anche se non intimidito). È molto sgradevole sentirsi dare dell’assassino, del guerrafondaio, di quello che specula sui morti ammazzati. Ed è patetico (e anche triste) sentire slogan e vedere cartelli con sopra scritto «fuori i baroni della guerra dall’Università». Patetico, perché costoro nemmeno sospettano quanta muffa e quante ragnatele ci siano in quegli slogan”. Meditazioni e macerie. Come quelle che si stanno accumulando sull’Authority Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone: “Cantone: pochi fondi, non posso lavorare” Catenaccio: “Nota di protesta dell’Authority, che non può spendere i 50 milioni che ha in cassa”. Contrappasso burocratico, alla fine il moloch diventa troppo grande, ha bisogno di cibo, la bestia s’affama e ruggisce. Che fanno a Repubblica? Apertura su unioni civili, foto sul popolo di Donald Trump che crede alla vittoria (perché? Non dovrebbe?), derubricazione di taglio della Wikileaks italiana e felpata manovra di arpionaggio e affondamento di Alfio Marchini con un titolo di taglio basso: “Marchini e i 60 milioni di Vicenza”. Avanti un altro. Pezzi da leggere? La nobile spalla di Rep. ospita Elena Cattaneo che critica Renzi sui soldi per la ricerca e lo paragona al pifferaio magico di Hamelin. Facciamo un giro di titoli. La Stampa svela il diabolico piano dei verdiniani: “Unioni civili, c’è l’intesa. Ma il piano di Verdini nuova spina per Renzi”. A List non risulta che Verdini lavori per la gloria altrui, se accetti i voti e fai politica, allora devi trovare un accordo per rappresentare il patto. Solitamente, se governi, questo si manifesta al governo. Immigrazione, complotti, cose di destra? Il Giornale ha questo titolo: “I legami con la politica di mister immigrazione”.  Libero invece fa questo: “10, 100, 1000 moschee”. Carlino-Nazione-Giorno non hanno avuto una giornata creativa e vanno piatti: “Unioni gay, ecco la legge”. Fatti romani? Un caffè ar vetro e Il Messaggero, prego. Niente, non ci sono titoli su Roma, ma List segnala agli appassionati l’oroscopo di Branko: “Bilancia, Saturno ripaga le fatiche”. Money? C’è una notizia positiva, la pubblica MF: “Il risparmio gestito regge alla bufera in borsa”. Il Sole 24Ore offre un passaggio storico nell’editoriale di Fabrizio Galimberti: “Il problema è quello della mancanza di domanda in Europa. La produzione industriale di dicembre non è calata solo in Italia, ma anche in Francia, in Germania, nell’Eurozona... Quando la debolezza è corale, è inutile andare a cercare le ragioni nella specificità delle situazioni nazionali. Il problema sta semplicemente nel fatto che la domanda latita – il cavallo non beve – e i soli attori che la possono stimolare sono le politiche di bilancio. Nel 1928 – molto tempo prima della «Teoria generale» del 1936 – Keynes pubblicò un articolo sull’«Evening Standard» chiedendo a Churchill di aumentare la spesa pubblica: «Quando abbiamo disoccupati e impianti produttivi inutilizzati e più risparmi di quanti riusciamo a impiegare in casa, è del tutto imbecille dire che non ci possiamo permettere queste misure». Keynes e Churchill. Non Padoan e Renzi. Buona giornata.

     

    Mattarella Commander In Chief. Oggi alle 17 si riunisce il consiglio supremo di difesa al Quirinale. E’ il collegio al cui vertice c’è il presidente della Repubblica. A cosa serve? A esaminare le scelte sulla sicurezza nazionale. Chi ha l’ultima parola quando siamo in guerra? Francesco Cossiga sollevò il problema. Il giurista Vincenzo Caianiello, che fu presidente della Corte Costituzionale, così rispose: comanda il governo.

     

    WikiRoma e le elezioni. I candidati finora non hanno detto niente che resti in mente più di 5 secondi, il titolare di List mantiene ferma la sua idea (mandateci la Trojka) ma se qualcuno degli scalpitanti per il Campidoglio volesse cominciare a capire cosa serve a Roma, può seguire WikiRoma, un’officina di idee che ieri ha fatto la sua prima uscita pubblica con una ricerca sui sette primati (negativi e positivi) della Capitale. Quali sono? Eccoli: è la città dove si impiega più tempo per andare al lavoro: 31 minuti; quella dove ci sono il maggior numero di cause civili, riguardano il 18% della popolazione; ha il maggior numero di residenti che non viaggiano sui mezzi pubblici, il 35% non li prende mai; ha il record per la fila agli sportelli pubblici, il 28% aspetta oltre mezz'ora. Primati positivi? Il 14% dei romani pensa che il portafogli gli sarà restituito da uno sconosciuto; il 55% dei romani conta sul sostegno della famiglia; il 19% va al cinema. Chiunque voglia governare Roma, deve partire da qui. Ecco il blog.

     

    Riforma delle banche. Nella commissione Finanze della Camera (ore 14) si terrà l’audizione della Consob. Tanti auguri.

     

    Come va l’Ilva? Nella commissione Attività Produttive (ore 14,30) c’è l’audizione dei commissari straordinari.

     

    Vestito, cravatta e inno nazionale (e mamma). Epico scontro nel Parlamento inglese tra David Cameron e Jeremy Corbin. Il premier inglese risponde così in un passaggio dove viene evocata la mamma: “put on a proper suit, do up your tie and sing the national anthem!”.

     

    25 febbraio. Cassius Clay metto ko alla settima ripresa Sonny Liston e nel 1964, a 22 anni, diventa campione del mondo dei pesi massimi. Il giorno dopo la conquista del titolo, annuncia la sua conversione all’Islam e diventa Muhammad Ali.